Lost Chapter of Runeterra

Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

League of Legends Gdr Forum Italiano


    Shirogane Mori

    Alereku
    Alereku


    Messaggi : 40
    Data d'iscrizione : 12.04.16

    Character sheet
    Vita:
    Shirogane Mori Left_bar_bleue10/10Shirogane Mori Empty_bar_bleue  (10/10)
    Mana:
    Shirogane Mori Left_bar_bleue12/12Shirogane Mori Empty_bar_bleue  (12/12)
    Difesa: 13

    Shirogane Mori Empty Shirogane Mori

    Messaggio Da Alereku Dom Apr 17, 2016 5:58 pm

    Shirogane Mori
    Archetipo: Marksman
    Scheda Personaggio: Qui!


    Statistiche:
    Forza - 12
    Destrezza - 16
    Costituzione - 10
    Intelligenza - 14
    Saggezza - 12

    Descrizione fisica:
    Età: 17 anni
    Altezza: 1,80
    Capelli: Neri
    Occhi: Sinistro grigio, destro verde
    Segni particolari: Cicatrice sotto l'occhio sinistro, affinità con la magia, incisione sulla mano destra.

    Descrizione psicologica:
    Vista la vita tranquilla e spensierata passata nel suo villaggio, Shirogane si presenza come un ragazzo ingenuo e facilmente raggirabile, di buon cuore, sempre sorridente, spesso timido e terribilmente onesto. Sarcastico in quasi ogni frangente ad eccezione nei momenti pericolosi o troppo tristi, dove limiterà il proprio labiale a semplici sospiri. Adora imparare e conoscere cose nuove, motivo per il quale, appena raggiunta una certa età, decide di viaggiare alla scoperta del mondo fuori da Ionia.

    Background:
    Esistono leggende viventi a Runeterra, maghi dai poteri inimmaginabili, guerrieri dalla forza sovrumana, non-morti, demoni, persino Dei immortali.
    Ma come esistono leggende, esiste anche gente comune. Shirogane Mori è in mezzo, ne leggendario, ne troppo normale.
    Nato in un piccolo villaggio Ioniano immerso nei boschi, orfano di padre per colpa della guerra, e di madre, recentemente deceduta a causa di una malattia sconosciuta.
    Nonostante il lutto, ha passato una vita piuttosto tranquilla, giocava coi ragazzi del suo villaggio, cacciava con lo zio, imparando a usare l’arco talmente bene da rendere invidiose le reclute di ogni esercito, e anche qualche soldato addestrato.
    L’unico evento degno di nota fu quando ebbe quattordici anni appena compiuti. Si trovava in un bosco, aveva inseguito un cervo da diverse ore, sarebbe stata la cena perfetta per festeggiare il compleanno. Ignorò la distanza percorsa, voleva quella preda, gli fosse costato passare la notte tra gli alberi. Aveva già cacciato fino a notte fonda, ma non si era mai allontanato tanto, e più si allontanava, più il paesaggio cambiava. Lentamente gli alberi venivano mutati in colonne, il terreno in pietra. Se ne accorse a pieno, però, appena perse di vista il cervo, che era sparito con un inusuale dissolvenza. Il passo rallenta mentre gli occhi analizzavano il luogo in cui si trovava. Le rovine di un tempo, almeno così pensava, sembrano i resti di una delle tante sale principali dei Monasteri Ioniani, anche se su molti muri spiccavano delle strane incisioni luminescenti, incredibile che se ne fosse accorto solo in quel momento. Ragazzino qual era, iniziò ad esplorarlo, non ascoltando il suo istinto di tornare dallo zio, probabilmente preoccupato per lui. Pochi passi e ne era già affascinato, ogni volta che vedeva qualcosa di strano, una colonna crollata, un incisione diversa dalle precedenti, qualche altare vuoto, lo facevano rimanere a bocca aperta. Passò in quell’enorme stanza vuota quasi un ora, fino a quando non intravvide una luce rossastra, proveniente da un passaggio sotterraneo. Quasi ipnotizzato iniziò a discendere quegli scalini, accelerando ad ogni battito cardiaco. Diverse decine di metri dopo, finì in una piccola stanza che sembrava sospesa nel tempo. C’erano diverse fiaccole accese alle pareti, un tappeto che ricopriva quasi tutto il pavimento, ad eccezione di un piccolo torrente di acqua che lo circondava, e al centro un altare in legno, particolarmente decorato con molte incisioni. La cosa strana della stanza, oltre all’immobilità delle fiamme e alla luminescenza dell’acqua, era ciò che stava sopra l’altare. Un pugnale, sospeso a pochi centimetri di distanza da un piatto, ricolmo d’acqua, forse la stessa del torrente. Nella mente del ragazzo qualcosa si accese, come precedentemente desiderava la carne del cervo, ora bramava quel pugnale. Con un piccolo balzo superò il trascurabile ostacolo e si avvicinò con lentezza all’oggetto del desiderio, allungando una mano verso di esso. Afferrò l’elsa e… nulla. Nessun mutamento nella stanza, e nemmeno nel giovane. In una situazione normale, sia lui che chiunque altro avrebbe ritratto la mano, portandosi a casa il trofeo. Ma così non accadde, non immediatamente almeno. Il giovane rimase immobile per diversi minuti, ne un respiro, ne un battito cardiaco, quasi che il tempo si fosse fermato anche per lui. L’acqua nel piatto stava leggermente salendo, andando a formare il fodero dell’arma, e le luci cominciavano a spegnersi. La pelle sul dorso della mano che stringeva l’elsa stava bruciando, come un pennello segue tratti ben definiti, un incisione andava a formarsi. Quando alla fine, anche l’ultimo sprazzo di luce si spense, il tempo ritornò a scorrere. Per tutto. La stanza cominciò a tremare, come se gli anni, o i secoli trascorsi, si concentrassero tutti in un istante. Il giovane, troppo confuso e perplesso per agire, subì il peso del crollo delle pareti, rimase cosciente fino a che una scheggia di pietra lo colpi al viso, poi svenne.
    Inutile dire, parlando di un evento passato, che il giovane sopravvisse. Si risvegliò poche ore più tardi, il sole gli stava sfiorando il volto, la voce dello zio da lontano lo chiamava. In mano stringeva ancora quel pugnale.
    Da quel giorno in avanti non riusciva più a separarcisi, non perché si fosse fisicamente legato a lui, ma perché, quando ci si allontanava, ne sentiva la mancanza, diventando malinconico e triste. Quando lo impugnava invece, sembrava che le persone o gli animali non lo notassero, ricorda ancora il giorno in cui ha dovuto scuotere lo zio per le spalle per farsi notare.
    Comunque, gli anni seguenti passarono come i precedenti, ad eccezione di pochi momenti bizzarri, come la combustione improvvisa di qualche vestito, o la comparsa di brina su oggetti lucenti, tutte cose strane che succedevano in rari momenti in cui l’incisione sulla mano destra brillava. Ogni volta che accadeva, l’ “incidente” sembrava maggiore. Il giorno del suo diciassettesimo compleanno fece sparire la porta scorrevole della sua stanza. Usò quel pretesto per convincere finalmente lo zio a lasciarlo partire alla scoperta del mondo, cercando risposte sul suo marchio e anche per saziare la sua curiosità verso il mondo esterno.

    Il Pugnale:
    Ionia non è sempre stata la nazione di calma e pace che quasi tutti conoscono. Come ogni luogo insidiato dagli esseri umani, vide le sue guerre. E come in ogni guerra, si puntava alla vittoria. Il pugnale che ora è in possesso a Shirogane Mori, nonostante sia abbastanza raro, è solo uno dei tanti manufatti runici che furono creati in quei tempi. Forgiato da maghi grazie a potenti incantesimi, era destinato a servire le spie durante le loro missioni, per questo, chiunque lo impugni, risulta estremamente difficile da individuare, rendendo facili gli assassini, gli spionaggi e i furti. Il rito però, che lega il pugnale alla persona, era quasi unico. Attraverso un rituale, che richiedeva altri maghi, permetteva a chiunque impugnasse per primo il pugnale, di interagire con la magia, e tramite un adeguato addestramento, la capacità di utilizzarla a piccole dosi. Il primo a impugnarlo avrebbe ricevuto il marchio della spia. A causa di un attacco nemico, questo pugnale non ricevette mai un padrone, e rimase il quel tempio per molti secoli.

    Dissolvenza del cervo:
    La magia è spesso fuori controllo, soprattutto a Ionia, luogo già colmo di essa, e ne fu utilizzata parecchia per incantare il pugnale. Molta della quale cominciò a interagire con l’ambiente circostante. In quel luogo cominciarono ad avvenire stare apparizioni, urla, rumorini, comparsa di persone e animali. Però, pochissime erano le persone che potevano anche solo sentire o vedere qualcosa, e tutte pensavano fosse solo uno scherzo delle loro menti, o qualche spirito che li prendesse in giro. Il cervo che stava fuggendo da Shirogane, era solo un'altra apparizione dovuta alla magia.


    Ultima modifica di Alereku il Dom Apr 17, 2016 8:06 pm - modificato 1 volta.

      La data/ora di oggi è Ven Apr 26, 2024 1:11 pm