Notte. Una figura di donna cammina, nel buio, perdendosi nella foresta e avvicinandosi allo specchio d'acqua che riflette la luce pallida della luna.
Qualche ora fa lei è stata nel monastero. Loro sono stati nel monastero. Un vecchio monaco addormentato è stato la vittima perfetta. L'indomani gli allievi non riusciranno a svegliare il vecchio, ormai un guscio vuoto.
<Non ha sofferto, Suzanne, hai fatto un buon lavoro...>
<CHE DIAVOLO STAI DICENDO? DOVEVA SOFFRIRE! La sofferenza e il terrore le rendono più gustose...>
<Far soffrire un monaco anziano porta solo alle ire degli spiriti. E' stato per il meglio.>
La donna vestita di bianco non ascolta le parole dei suoi compagni e, accertatasi che nessuno la stia seguendo, si siede in riva al lago. Lo specchio d'acqua riflette la sua figura esile, magra e aggraziata, le vesti ricche e i biondi capelli. E la maschera. Già. Non potrà mai più rivedere il suo volto, Suzanne.
<Mi dispiace. E' tutto quello che so fare...>
<Non importa, Ico> mormora la donna comprensiva. <Devo ringraziarti già solo per avermi dato quest'opportunità. Dopotutto sto imparando molto, nonostante... Beh, insomma, mi sacrifico volentieri per noi>. Le dita sfiorano appena l'acqua, che si piega al suo volere, increspandosi e prendendo eleganti disegni di cigni e gente che danza in una festa. Poi guizzi che creano strutture immaginarie, palazzi alti e edifici tipici di Demacia. Un buon modo per distrarsi...
Qualche ora fa lei è stata nel monastero. Loro sono stati nel monastero. Un vecchio monaco addormentato è stato la vittima perfetta. L'indomani gli allievi non riusciranno a svegliare il vecchio, ormai un guscio vuoto.
<Non ha sofferto, Suzanne, hai fatto un buon lavoro...>
<CHE DIAVOLO STAI DICENDO? DOVEVA SOFFRIRE! La sofferenza e il terrore le rendono più gustose...>
<Far soffrire un monaco anziano porta solo alle ire degli spiriti. E' stato per il meglio.>
La donna vestita di bianco non ascolta le parole dei suoi compagni e, accertatasi che nessuno la stia seguendo, si siede in riva al lago. Lo specchio d'acqua riflette la sua figura esile, magra e aggraziata, le vesti ricche e i biondi capelli. E la maschera. Già. Non potrà mai più rivedere il suo volto, Suzanne.
<Mi dispiace. E' tutto quello che so fare...>
<Non importa, Ico> mormora la donna comprensiva. <Devo ringraziarti già solo per avermi dato quest'opportunità. Dopotutto sto imparando molto, nonostante... Beh, insomma, mi sacrifico volentieri per noi>. Le dita sfiorano appena l'acqua, che si piega al suo volere, increspandosi e prendendo eleganti disegni di cigni e gente che danza in una festa. Poi guizzi che creano strutture immaginarie, palazzi alti e edifici tipici di Demacia. Un buon modo per distrarsi...