[26/04/16] Appena fuori un piccolo villaggio

Di nuovo la sensazione di avere un corpo, quella meravigliosa sensazione di potere, fisicità che tutte le anime che compongono Temet dicono di provare troppo poco. Il cadavere, precedentemente a terra di un viandante morto di stenti, si rialza con in volto una maschera bianca dalle rifiniture dorate, decisamente femminili, mentre il corpo diventa quello di una giovane e le vesti si fanno ricche e dal taglio demaciano.
<Cosa? Che cazzo, perché è capitato a lei? Per una volta che mi volevo divertire io con questi schifosi ioniani...>
<Capita a chi capita, Pseudo; così vuole il destino.>
<Non ci faccio niente col destino, Conte. Io voglio le anime, voglio il sangue, hai capito? IL SANGUE! Ho fame...>
E' lo spirito a bisticciare, invisibile ad occhi viventi ed inaudibile se non all'anima che possiede adesso il corpo. La giovane si porta la mano alla testa e sussurra con voce supplichevole: <Per favore, potreste evitare? Sapete che a me non piace fare quel che facciamo...> Indugia, non vuole dire "uccidere": da viva cercava di non utilizzare mai quel verbo, la faceva sentire sporca. Ma adesso le cose sono decisamente cambiate. Adesso le vite umane non le salva più, bensì le distrugge.
<Ah, certo, santarellina. Perché non mi lasci spazio allora? EH?>
<Pseudo, per favore. Non disturbiamo oltre Suzanne e lasciamo che sia lei per questa volta a prendere le redini della situazione, va bene? Sono certo che non ci deluderà affatto e che alla fine di questa possessione avremo un'anima di cui nutrirci>
Qualche secondo di silenzio passa.
<Molto bene. Grazie, Pseudo. Così sarà più veloce e facile per tutti noi>
<Siamo fortunati. Qui vicino c'è una piccola città e sicuramente troveremo qualcosa di cui nutrirci nel rispetto degli spiriti>
Suzanne alza la testa e si guarda intorno: il boschetto sembra estendersi ovunque attorno a lei, e non conosce bene Ionia come Demacia, quindi domanda a bassa voce e in maniera rispettosa: <Da che parte devo andare, Hanzo?>
<Direzione nord. Non manca molto. E' un villaggio di monaci guaritori.>
La giovane annuisce e continua a camminare, accompagnata dalla presenza familiare delle altre anime invisibile però a chiunque altro.

< Hop! Hop! > salto dopo salto si può udire la voce della piccina che abbastanza agilmente si muoveva da un ramo all'altro e quindi da un albero all'altro, Sasame si era decisa a non muoversi ancora da Ionia, l'incontro con quella strana donna l'aveva convinta a rimanere ancora nella grande isola per un po', e in caso non fosse stata in grado di aiutare, probabilmente data il suo poco coraggio, si sarebbe diretta verso il grande continente a cercare Yuuya. Le iridi gialle si spostano leggermente verso il basso una figura umana sembra camminare sotto di lei, dai vestiti non era chiaramente una abituata a trovarsi tra le frasche, o almeno da quel poco di esperienza che aveva, ben tre anni di vita. Si ferma quindi sul ramo e osserva la ragazza sotto di lei, il viso era coperto da una maschera, e Sasame non ne capiva il perchè, infatti quello era una delle cose che la spingevano a non saltare giù, l'altro era che era umana, spesso gli umani, apparte Yuuya, non capivano cosa fosse e spesso si allontanavano da lei per quello. Dopo qualche secondo però decide di buttarsi giù vicino ai piedi di lei, era chiaro che non era di quel posto, l'avrebbe aiutata come poteva. Arrivata vicino ai piedi della donna alza la mano salutando < Nyaaaa! Tutto bene? > Sasame aveva le orecchie alte e la coda in movimento, zainetto in spalla e il piccolo kimono floreale che le copriva il piccolo corpicino.

Suzanne continua ad avanzare guardandosi attorno finché non sente una vocina ai suoi piedi; la donna si ferma immediatamente e guarda in basso con stupore assoluto, indietreggia persino.
<E questa che diavolo di roba è?>
<Non lo so, ma sembra davvero carina!>
<Interessante...>
<Si tratta di uno spirito, Hanzo?>
<Non ho mai visto niente del genere, ma credo di si. E' troppo piccolo però, e possiamo vederla senza problemi>
Temet è in subbuglio mentre le voci si scambiano domande e risposte, ma la maga si china e osserva attentamente la piccola donnina-gatto. E' così tenera ed innocente, così carina. Non dovrebbe stare vicino a... cose come loro. "Scappa piccola, scappa".
<Oh, Suzanne, non vogliamo che scappi. Vogliamo che tu ti faccia aiutare da lei adesso e che con la scusa che ci porti in città tu indaghi. E' davvero raro trovare qualcosa del genere, anche nel nostro peregrinare.>
<Voglio studiarla.>
Oh, no. E va bene. Con voce dolce e materna Suzanne la saluta: <Ciao piccola, come stai? Si, tutto bene, grazie, solo che mi sono persa. Sapresti aiutarmi? Devi essere uno spiritello buono mandato ad aiutarmi, ringrazio il cielo per il tuo arrivo!>. Non può opporsi agli ordini degli altri, ma per quanto la riguarda lei non le farà assolutamente del male.

Vede che la donna fa un paio di passi indietro, reazione più che normale quando lei si presentava ad un umano, alcuni addirittura scappavano direttamente, ne ascolta dunque le parole annuendo leggermente dopo le parole di lei. Dopo qualche secondo a fissarle il "viso" le risponde < Io non sono uno spiritello, io sono Sasame! > annuisce più volte, quindi fa per avvicinarsi a lei mentre parlotta < Il mio amico pettirosso mi ha detto che c'è un villaggetto qui vicino, andiamo nya! > annuisce ancora, si avvicinerebbe ancora cercando in seguito di salirle in spalla, se lei glielo avrebbe permesso, in caso di un suo allontanamento avrebbe iniziato a camminare a suo fianco < Di nya! > indicherebbe con la manina una direzione, il suo lato da gatto si faceva ancora sentire. Sasame sembrava essere abbastanza calma, la coda sballonzolava di qua e di là leggermente, la maschera della donna la faceva sentire strana però, ma forse era solo la sua solita fifa.

<Eccellente. Grazie mille, Suzanne. Non sarà uno spirito, ma non è detto che quest'incontro non si riveli interessante e fruttuoso.>
A malincuore la donna china leggermente la testa, per poi rialzarla quando l'esserino le parla del villaggio. <Oh, bene, proprio quello che cercavo! Grazie, grazie tante!> dice con voce più tranquilla per poi lasciare che le salga sulla spalla. La sensazione del piccolo corpicino e della piccola anima accanto a lei è piacevole, ma allo stesso tempo spezza il cuore di Suzanne: non vorrebbe mentirle, ma serve per tutti.
<Non preoccuparti. Non uccideremo un essere così importante per Ionia. Io non lo permetterò.>
<Nessuno ha fatto alcuna menzione di uccidere questo piccolo esempio di provvidenza divina, Hanzo. Credo nessuno di noi ne abbia intenzione>
<Parlate per voi! A me un'anima in più non dispiace per niente...>
<Silenzio, Suzanne deve concentrarsi> interrompe una voce. Tutte le altre poi tacciono, come ad un comando. Mentalmente la ragazza tira un sospiro di sollievo mentre volta la testa nella direzione che le dà Sasame e vi si incammina, temendola con la mano per fare in modo che non cada mentre camminano. <Io mi chiamo Suzanne. Non ho mai visto niente di così carino e tenero come te: cosa sei?>

Sale quindi sulla spalla destra della donna, lì si mette in una posizione dove sta decentemente comoda, sembra che l'umana, forse per sicurezza o forse per curiosità, appoggi la sua mano sulla sua schiena, è possibile in quel movimento lei abbia toccato i capelli di Sasame che ricordavano molto di più il pelo liscio di un gatto che dei capelli umani. La bambina gatto si volterebbe quindi verso la maschera della ragazza mentre sentiva la domanda postale < Sunyanne, che bel nome! > mormora con un tono abbastanza ingenuo per poi continuare a parlare < Io... sono Sasame... solo Sasame > alzerebbe quindi le piccole spalle a seguire le parole. La mano di Suzanne era da un po' di tempo in contatto con lei, e le sembrava, per quanto calda e umana, strana, le piccole manine molto morbide di Sasame andrebbero a prendere un dito di lei, per poi avvicinare la faccia e leccarle la pelle leggermente, che era leggermente ruvida come quella del gatto, ma non trovando diversità, le lascerebbe il dito e quindi si godrebbe, per quanto poteva, il passaggio al villaggio.

Suzanne ride appena, divertita per le buffe maniere della piccolina, una risata gentile e allegra. Adesso che gli altri stanno in silenzio può godere per il momento della compagnia di qualcuno che non siano le altre anime, cosa che succede davvero raramente. Le manca la sua famiglia, le mancano i suoi compagni dell'Accademia... Ormai è tutto passato, da decenni ormai. Si rabbuia lievemente per poi accorgersi che le ha leccato il dito e quindi tornare a lei: <Ti piace il mio sapore per caso?> domanda per farla divertire. Intanto in lontananza si inizia a vedere il villaggio, un piccolo centro abitato con svariate casette ed un monastero. Bene, forse ci può essere qualcuno che sta male e che i monaci non riescono a curare, che magari è in fin di vita. Potrebbe prendere la sua anima senza sofferenze e tutti sarebbero contenti, no? Già. Speriamo sia così.

Sente il ridere di lei e sorride a sua volta < Nya! > quindi risponde alla domanda subito dopo < Nyo, volevo sentire se eri come Yuuya, sembri di non essere di queste parti, gli umani sono diversi... forse! > annuisce leggermente un paio di volta mentre continua a godersi il viaggio, appena nota anche lei il villaggio si avvicina di più al collo della ragazza abbracciandoglielo, non gli piaceva passare dove c'erano tanti umani, e in quel posto si sentiva più protetta, anche se effettivamente non conosceva a pieno Suzanne, però almeno si erano scambiate almeno un paio di parole, quindi smuove leggermente le orecchie portandole verso il basso, insieme alla coda che aveva smesso di muoversi < Nyaa ~ > mormora.

Sembra proprio una bambina, però in miniatura e simile ad un gattino, e Suzanne ha sempre avuto un debole per i bimbi. Se solo avesse potuto averne uno suo... Quasi distrattamente le accarezza la testa con un dito, delicatamente, mentre le risponde: <Tutti gli umani sono diversi, l'uno dall'altro. A volte hanno anche un'energia diversa, sai?>. Si ferma per qualche secondo e si accorge che la piccola Sasame sembra aver paura, quindi le sussurra preoccupata: <Sasame, hai qualche problema con la gente? Vuoi che evitiamo di andare in mezzo alla gente? Per me non c'è problema, io devo solo raggiungere il monastero e non so dove sia, non devo vedere altro>. E' sinceramente apprensiva, ma le altre anime apprezzano comunque lo stratagemma. Meno si fanno vedere, meglio è: magari qualche monaco potrebbe avere dei poteri speciali e vedere l'enorme spettro che aleggia dietro la donna mascherata, o chissà cosa. La paranoia non è mai troppa per degli esseri immortali.

Appena sente accarezzarsi la testa smuove leggermente la coda contenta, rialzando velocemente per qualche secondo le orecchie < Nyaaaaa ~ > mormora contenta, poi risponde annuendo alle parole di Suzanne < Sì che lo so! Sono intelligente io! Anche io so fare qualche giochetto! > dice fieramente, mentre rimane fifoneggiando abbracciata al collo della donna. Poco dopo risponde alla domanda di lei < Nyo... è che Yuuya mi ha detto di non fidarmi delle persone facilmente, sopratutto in un luogo affollato > quindi si guarda attorno nuovamente < P-Posso chiedere a qualche animale dove è il monastero... > quindi guarda verso la foresta e per poi mettersi una manina sul pancino < e inoltre ho anche il pancino vuoto, ho qualcosa nello zainetto che ho catturato prima > annuisce leggeremente, era chiaro che avrebbe seguito Suzanne in ogni caso, ma avrebbe preferito stare vicino agli alberi.

<Sai addirittura fare i giochetti? Sei proprio una meraviglia! Di che tipo?> domanda per poi ascoltare la sua spiegazione. In ogni caso si terranno lontane dalla gente. <Allora passeremo fuori. Se tu potessi chiedere dov'è il monastero sarebbe davvero gentile da parte tua, e puoi mangiare e fare tutto quello che vuoi, Sasame> dice con voce intenerita. Povera piccola. È stata fortunata ad aver incontrato lei e non un'altra delle anime di Temet: chiunque altro avrebbe avuto intenzioni molto meno pacifiche... Mentre Sasame fa quello che deve, Suzanne si ferma ad osservare la foresta e quel che si vede del villaggio.

< Nyaaaa! Di tanti tipi, mamma Hana mi ha detto che mi possono essere utili per difendermi e scappare se serve, so fare una pallina infuocata per esempio! > Annuisce nuovamente fiera, quindi ascolta le parole di Suzanne e contenta si avvicina alla maschera dandole un piccolo bacino < Grazie! > quindi si butta giù dalla umana < Torno subito, nya! > quindi sale velocemente su un ramo togliendosi lo zaino e appoggiandolo su questo. Dopo qualche secondo prendendo il respiro grida < NYAAAA! > che sembrava molto più un suono di un gatto che il solito nya che si sentiva dalle parole, poco dopo si può notare avvicinarsi un uccello indistinto di razza che si appoggia poco a lato di Sasame < Cip! Cip! Cip? > stava cercando di imitare al meglio suono dell'uccello, non sapeva perchè sapeva che quello che diceva era giusto per il volatile, era automatico, intanto la gattina si volta verso lo zaino aprendolo e cercando qualcosa. Poco dopo estrae un piccolo pesce senza testa, e ne porge metà all'uccello, che sembra solo ora rispondere alle domande di lei. In seguito Sasame dona metà del pesce al pennuto, mentre tiene ferma l'altra metà con la bocca, salutandolo con la mano mentre volava via, quindi si butta giù dopo essersi messa lo zainetto, con la manina fa cenno a Suzanne < Qui! > quindi si siederebbe vicino alle radici dell'albero, guardando quasi con l'acquolina in bocca il pesce, ma direbbe prima cosa ha scoperto a Suzanne, se si fosse avvicinata ovviamente < Ho detto all'uccello che la mia amica aveva bisogno di sapere dove era il monastero, e mi ha detto che lo si può trovare dal lato opposto del villaggio, quasi alla fine, e ha detto che è facile da vedere perchè è molto più grande degli altri. > fa dei gesti con le mani per far capire meglio le sue parole, da vedere sembrava molto ridicola, come solo una bambina poteva essere.

Ride educatamente sentendo i trucchetti di cui è capace Sasame. <Ma guarda! Sai che anche io conosco la magia di fuoco? E anche quella di ghiaccio e di fulmine: sono una maga guaritrice>.
<ERI una maga guaritrice.>
<Pseudo, per favore. Non interrompere il lavoro di Suzanne>.
La donna si rabbuia per un attimo ma al bacino della piccola si riscuote assolutamente intenerita. C'è ancora del buono in quella non-vita allora... Vorrebbe tanto tenerla ancora con sé, godere della compagnia di questa piccola creaturina, ma se scoprisse il loro segreto? La rovinerebbe per sempre, e non può farlo. Non deve farlo. Osserva con curiosità Sasame domandare all'uccello e fare un breve pasto, quindi Suzanne si avvicina di qualche passo. <Oh, bene! Ti ringrazio davvero molto, Sasame. Vuoi restare qui a mangiare o vuoi accompagnarmi al monastero?> domanda cortesemente. Cielo, è così innocente e tenera.
<Me la mangerei, già...>
<Silenzio.>

< Wooow, ma... anche io sono sicura che le saprò fare, sicuro... nya > annuisce più volte con una convizione palesemente falsa. Quindi ascolta le parole di Suzanne e inizia a guardare il villaggio e il pezzo di pesce in alternanza, rimanendo ferma e indecisa < Ehm... Nyon so... Puoi... ehm... > la guarda muovendo le orecchie su e giù non sapendo se continuare la frase, ma dopo aver preso un po' di coraggio sparlotta < Stare qui con me mentre mangio > tutto di un fiato guardando in basso e muovendo la coda come a disegnare un cerchio sul terreno.

Ha tutto il tempo del mondo tanto. Tutti loro hanno tutto il tempo del mondo, anche se quello del corpo che possiedono è limitato, e potrebbe scadere presto. Annuisce e si siede delicatamente accanto a lei: <Non preoccuparti, certo che resto!> dice per poi accarezzarla ancora un pochino sulla testa col dito.
<Chiedile da dove viene>
<Da dove vieni, Sasame? Sei di Ionia? Ci sono altre creaturine così dolci e beneducate come te? Perché se si mi piacerebbe davvero incontrarle! La tua mamma dev'essere una donnina-gatto davvero fortunata ad averti>

Il viso di Sasame si illumina alla risposta di Suzanne, quindi si lascia accarezzare la testa muovendo la coda velocemente a ritmo, dopo qualche secondo si toglie lo zainetto e salta sopra le gambe di Suzanne con il pescetto in bocca. Dopo essersi seduta e iniziato a mangiare, tende le orecchie ad ascoltare le parole dell'umana per poi rispondere < Mmh sono di quest'isola... E Hana e Yuuya sono mernyavigliosi... ma non riescono a parlarsi... Mamma non sa parlare come me... e non è simile a Yuuya... non ha queste e queste... > mostra le mani e poi si tocca le guancette rosa < ... mentre Yuuya le ha... però Mamma ha queste e questa, ma Yuuya no. > si indica le orecchie e la coda, per poi continuare a mangiare.

Che modo buffo di parlare che ha. Ascolta divertita, ma poi domanda sinceramente preoccupata: <Quindi la tua mamma è una gatta e il tuo papà è un umano? Ma non sono preoccupati a lasciarti andare da sola?> Suzanne continua a tenerla d'occhio e quasi per un riflesso naturale e materno la sorregge delicatamente con le mani, come se avesse paura che le cadesse dalle ginocchia. <Il mondo è un posto piuttosto pericoloso per una cosina tenera come te>. Anche per lei a dire il vero lo è stato.

Finisce di mangiare il pescetto e quindi rimane a guardare la lisca per qualche secondo, per poi lanciarla poco più in là, si gira verso la maschera accoccolandosi meglio tra le gambe di Suzanne, ascoltandone le parole. La guarda dubbiosa inclinando la testa di lato < Yuuya è mio papà? Credevo fosse solo il mio padroncino... > abbassa lo sguardo < ... nyon so... mia mamma è una gatta sì > quindi inizia a sorridere convinta < È possibile... ma sto cercando Yuuya! Mamma Hana.... e io... lo vogliamo rivedere... e io so cavarmela da sola! So cacciare e fare i trucchetti! Sono forte io! Nya > si mette in piedi con aria fiera e... totalmente adorabile.

Alla fine della scenetta Suzanne non può fare a meno di ridere ancora, intenerita e rincuorata dalla piccola. Era da tanto che non si sentiva bene, che non si dimenticava della sua condizione di... Abominio. Ma finché sta con Sasame va tutto bene. Proprio per questo però non può restare con lei: un altro giorno e questo corpo non reggerà più. Come potrebbe reagire la piccola nel vedere il loro vero aspetto? Non vuole pensarci. Quindi si concentra sulle parole della gattina. <Allora stai cercando il tuo padroncino? Ti auguro di trovarlo presto allora!> dice incoraggiante. <Sei pronta per continuare il viaggio o vuoi riposarti ancora un po'?>

Alla risata di Suzanne, Sasame lascia stare la posa e fa un grande sorriso a sua volta, la coda e le orecchie mostrano quando è felice Sasame in quel momento, quindi alle parole dell'umana annuisce leggermente più convinta < Sì! E Nyazie! > ancora col sorriso in viso, quindi inclina leggermente la testa quando sente l'ultima frase di Suzanne < Mmh... Penso che posso continuare... mmh ma tu non verrai con me probabilmente... > abbassa lo sguardo leggermente con un piccolo sospiro, quindi fa un paio di passetti verso il busto di Suzanne abbracciandolo per quel poco che poteva, quindi alza lo sguardo verso la maschera < Sono sicura che ci rincontreremo! Gli amici lo fanno sempre! > sorride di nuovo teneramente per poi staccarsi e facendo un passo indietro come ad aspettare una risposta dall'umana.

<Già. Purtroppo dobbiamo separarci> sospira Suzanne, ricambiando il tenero abbraccio della piccola con qualche delicata carezza. <È stato bello conoscerti, Sasame, e speriamo di rivederci> dice. "Ma ti auguro di non incontrare gli altri, povera piccola". Detto questo lascia che si tolga dalle sue ginocchia per poi rialzarsi. <Grazie ancora per avermi indicato la strada. Addio!> saluta gentilmente prima di proseguire per il monastero che le aveva indicato.
<Suzanne. Ho fame... >
<Non temere, Pseudo, sono sicuro che troveremo una succulenta anima da sfruttare.>
<Voglio studiare quella creatura...>
Accompagnata dalle voci inaudibili dei suoi compagni, la donna prosegue a caccia di nutrimento, possibilmente ricavato in maniera non violenta. [Exit]

< Nyaaaa ~ > esclama dolce alle piccole carezze di Suzanne, quindi annuisce leggermente alle parole di lei, spostandosi quindi dalle gambe di lei al terreno e rispondendo < Nyanche per me! E mi piace molto la tua maschera! > sorride totalmente ingenua, si avvicina quindi allo zainetto mettendoselo in spalla < Hop! Hop! > voltandosi poco dopo verso l'umana salutandola con la manina < Arrivederci! Nyaaa! > quindi dopo averla vista allontanarsi, si arrampica velocemente sull'albero iniziando a muoversi con agilità come faceva spesso quando doveva viaggiare grandi distanze, quindi saltellando da un ramo all'altro si allontana da villaggio verso una metà che sembrava conoscere solo lei. [Exit]