Il cuore gli martella il petto, durante il discorso era avanzato di qualche passo cercando di rendere più convincete il “discorso”, ma chinandosi mentre lo faceva, non del tutto convinto di volersi avvicinare al corvo.
Peccato però, che il suo misero tentativo di spalleggiare Erin sia stato inutile.
Infatti il corvo, parlando continuamente la sua lingua così simile ma diversa dalla loro, li aveva invitati a riposare le stanche membra.
Il volto del ragazzo si acciglia, non si sentiva per niente stanco, erano stati seduti fino a qualche momento prima, e non stavano neppure correndo. Forse, l’unico che aveva bisogno effettivamente di riposare, era Yoko, principalmente per la ferita. Anche se sembrava il più attivo del gruppo…
Confuso, era molto confuso.
Prima il corvo, poi Erin, poi Yoko, e ora ci si doveva mettere anche Purscei.
Non che effettivamente il cinghiale lo facesse apposta, ma dato che gli aveva rivolto la parola cercando di convincerlo di partecipare al banchetto, non poteva non rivolgergli la smorfia confusa che aveva in volto.
Che fosse una magia, una semplice mutazione dei demoni, o qualsiasi altra cosa, il ragazzo non se la spiega. Il demone cinghiale è più alto di mezzo metro e il pelo era talmente lucido che se fosse stato leggermente più chiaro, ci si sarebbe potuti specchiare. Ma per qualcuno che ha affinato l’udito nelle immobili foreste Ioniane, non erano dettagli rilevanti.
La cosa che lo colpiva di più era il tono della voce. Quasi non volesse disubbidirgli, quasi che fosse un ordine indiscutibile, non voleva contraddirlo, era profonda, raffinata, era come… il corvo, la versione autoritaria del corvo.
La faccia di Shiro cambia da confusa a sbalordita, con la bocca semiaperta e lo sguardo incredulo.
Stava anche per chiedere se fosse veramente Purscei, se non fosse che la sua età da adolescente lo fa concentrare su un'altra voce.
Erin che lo guarda sorniona in volto lo fa tornare nuovamente confuso, nonostante apprezzasse il sorriso, sorridendo a sua volta e arrossendo leggermente. Anche se le parole pronunciate di seguito lo confondono per l’ennesima volta.
Inutile dire che la sua espressione era tornata come la precedente. “Lady Robin…? Governatore Wyatt… di Granbosco? Ma Wyatt chi… ma… che…” il volto non si accende come prima quando si ricorda che Erin in quel frangente stava mentendo, recitando, anzi, sospira come a richiamare altre forze per fornirle aiuto.
Fortunatamente però, il “nuovo” cinghiale si schiera dalla loro parte questa volta, la ragazza era riuscita a convincerlo, mentendo, certo, ma l’aveva convinto.
Le carte sembravano in loro favore al momento, ad eccezione di Yoko, tutti volevano proseguire nel loro compito. Cosa che solleva leggermente l’animo di Shiro, riuscendo persino a pensare a un modo per non mentire ed aiutare lo stesso il suo gruppo.
La voce sta volta, seppur rimanendo lenta, non occupava troppi secondi tra una parola tirata e l’altro, sembrava semplicemente calmo, nonostante l’espressione leggermente afflitta. <C-Cornelius… ci dispiace dover… non d-declinare… ehm… posticipare, come ho detto, il banchetto, ma…> anche con la “calma” mentale, non riusciva ad apparire nobile, ma dall’altra parte poteva benissimo apparire umile.
Con una lentezza disarmante il ragazzo si inginocchia a terra, poggiando le mani sul sentiero e chiudendo gli occhi <…ci dispiace.> disse una volta chinata anche la testa. Gli dispiaceva davvero, grazie a Purscei era riuscito a immaginarsi che il corvo non fosse altro che un alta carica Ioniana e che li volesse semplicemente ricompensare per il loro coraggio, quindi aveva trovato la sua stessa idea di posticipare ottima. Non declini e concludi l’opera.
E per fortuna che quella piccola scena era riuscita a farla prima che Erin sussurrasse al gruppo quelle parole con un doppio senso fin troppo sottile a proposito dei corvi. Si alza in piedi deglutendo, perdendo l’espressione afflitta e cambiandola con una preoccupata.
Effettivamente, modi a parte, il corvo poteva benissimo girarsi e attaccarli seduta stante, e potevano benissimo esserci suoi simili nei dintorni, come non era riuscito a notare i mostri sulla sabbia, poteva non notare i “colleghi” del principe.
Il cuore torna a martellargli il petto e le sue gambe si muovono con fin troppa fretta accanto ad Erin, mostrandole la sua espressione particolarmente accentuata e buttando fuori un grande carico d’aria, come ad alleggerire un peso crescente sul petto.
“Per gli spiriti, lasciaci proseguire…”
Peccato però, che il suo misero tentativo di spalleggiare Erin sia stato inutile.
Infatti il corvo, parlando continuamente la sua lingua così simile ma diversa dalla loro, li aveva invitati a riposare le stanche membra.
Il volto del ragazzo si acciglia, non si sentiva per niente stanco, erano stati seduti fino a qualche momento prima, e non stavano neppure correndo. Forse, l’unico che aveva bisogno effettivamente di riposare, era Yoko, principalmente per la ferita. Anche se sembrava il più attivo del gruppo…
Confuso, era molto confuso.
Prima il corvo, poi Erin, poi Yoko, e ora ci si doveva mettere anche Purscei.
Non che effettivamente il cinghiale lo facesse apposta, ma dato che gli aveva rivolto la parola cercando di convincerlo di partecipare al banchetto, non poteva non rivolgergli la smorfia confusa che aveva in volto.
Che fosse una magia, una semplice mutazione dei demoni, o qualsiasi altra cosa, il ragazzo non se la spiega. Il demone cinghiale è più alto di mezzo metro e il pelo era talmente lucido che se fosse stato leggermente più chiaro, ci si sarebbe potuti specchiare. Ma per qualcuno che ha affinato l’udito nelle immobili foreste Ioniane, non erano dettagli rilevanti.
La cosa che lo colpiva di più era il tono della voce. Quasi non volesse disubbidirgli, quasi che fosse un ordine indiscutibile, non voleva contraddirlo, era profonda, raffinata, era come… il corvo, la versione autoritaria del corvo.
La faccia di Shiro cambia da confusa a sbalordita, con la bocca semiaperta e lo sguardo incredulo.
Stava anche per chiedere se fosse veramente Purscei, se non fosse che la sua età da adolescente lo fa concentrare su un'altra voce.
Erin che lo guarda sorniona in volto lo fa tornare nuovamente confuso, nonostante apprezzasse il sorriso, sorridendo a sua volta e arrossendo leggermente. Anche se le parole pronunciate di seguito lo confondono per l’ennesima volta.
Inutile dire che la sua espressione era tornata come la precedente. “Lady Robin…? Governatore Wyatt… di Granbosco? Ma Wyatt chi… ma… che…” il volto non si accende come prima quando si ricorda che Erin in quel frangente stava mentendo, recitando, anzi, sospira come a richiamare altre forze per fornirle aiuto.
Fortunatamente però, il “nuovo” cinghiale si schiera dalla loro parte questa volta, la ragazza era riuscita a convincerlo, mentendo, certo, ma l’aveva convinto.
Le carte sembravano in loro favore al momento, ad eccezione di Yoko, tutti volevano proseguire nel loro compito. Cosa che solleva leggermente l’animo di Shiro, riuscendo persino a pensare a un modo per non mentire ed aiutare lo stesso il suo gruppo.
La voce sta volta, seppur rimanendo lenta, non occupava troppi secondi tra una parola tirata e l’altro, sembrava semplicemente calmo, nonostante l’espressione leggermente afflitta. <C-Cornelius… ci dispiace dover… non d-declinare… ehm… posticipare, come ho detto, il banchetto, ma…> anche con la “calma” mentale, non riusciva ad apparire nobile, ma dall’altra parte poteva benissimo apparire umile.
Con una lentezza disarmante il ragazzo si inginocchia a terra, poggiando le mani sul sentiero e chiudendo gli occhi <…ci dispiace.> disse una volta chinata anche la testa. Gli dispiaceva davvero, grazie a Purscei era riuscito a immaginarsi che il corvo non fosse altro che un alta carica Ioniana e che li volesse semplicemente ricompensare per il loro coraggio, quindi aveva trovato la sua stessa idea di posticipare ottima. Non declini e concludi l’opera.
E per fortuna che quella piccola scena era riuscita a farla prima che Erin sussurrasse al gruppo quelle parole con un doppio senso fin troppo sottile a proposito dei corvi. Si alza in piedi deglutendo, perdendo l’espressione afflitta e cambiandola con una preoccupata.
Effettivamente, modi a parte, il corvo poteva benissimo girarsi e attaccarli seduta stante, e potevano benissimo esserci suoi simili nei dintorni, come non era riuscito a notare i mostri sulla sabbia, poteva non notare i “colleghi” del principe.
Il cuore torna a martellargli il petto e le sue gambe si muovono con fin troppa fretta accanto ad Erin, mostrandole la sua espressione particolarmente accentuata e buttando fuori un grande carico d’aria, come ad alleggerire un peso crescente sul petto.
“Per gli spiriti, lasciaci proseguire…”