[20/4/2016] Limite di un bosco

Seduto su un albero, pugnale e un fine bastone in mano, trucioli che cadono uno dopo l’altro. Canticchiava un motivetto che gli aveva insegnato la madre mentre, dopo aver osservato finemente la sua opera, riponeva il corpo della nuova freccia nella faretra e ne iniziava un'altra. Lo faceva ogni volta che aveva meno di 5 frecce, da quando gli capitò in passato di avere troppa cacciagione e nessuna freccia, ne aveva fatta un abitudine, e anche un rilassante hobby. Il vento gli accarezza il viso mentre un lieve e timido raggio di sole penetrava attraverso le fronde dell’albero sulla quale stava lavorando. Sul volto però, si poteva notare che non era sereno, turbato dall’avvenimento di qualche giorno prima, non faceva altro che pensare “…nulla resterà”. Sospira concluso il sesto corpo, e con un veloce saltello raggiunge l'arco e lo zaino, cercando le punte preparate precedentemente, provando a cacciar via quei brutti pensieri.

Passo lento, un piede dopo l'altro, il ragazzo camminava per la foresta. Pensieroso ma altrettanto meravigliato da ciò che non aveva ancora potuto vedere, si domandava quando avrebbe incontrato qualcuno che potesse proferir parola, anche perchè da quando è uscito dal villaggio in cui è cresciuto non ha ancora incontrato nessuno se non qualche cervo o coniglio. Era parecchio confuso da una cosa in particolare, che continuava a domandarsi tra se e se " Perchè non mi hanno mai fatto uscire da piccolo, solo per dare un piccolo sguardo? In fondo, il posto non sembra essere molto pericoloso ". Molte altre erano le domande che gli rimbombavano nella mente, ma nessuno poteva dargli risposta e per questo cercava sempre di non farsi certe domande, anche se finiva sempre per domandarsele. Poggiando una mano sul pomello dell'arma, continuò a camminare tra gli alberi al limite del bosco, mentre con lo sguardo smeraldino cercava qualcosa d'interessante che avrebbe potuto attirarlo.

<Perfetto…> sussurra dopo aver legato la punta e assicurandosi che non si muovesse troppo <…e ora collaudiamole!>.
Si alza in piedi, afferra l’arco e, dopo aver inciso una “X” sul tronco, si allontana una decina di metri. Si ferma e, con movimenti talmente lenti da sembrare ipnotici, solleva l’arco, afferra la freccia, prende un profondissimo respiro, lo tende e chiude gli occhi. Nell’istante esatto in cui buttò tutta l’aria nei polmoni all’esterno, apre gli occhi e scocca il colpo. Vola quasi perfettamente verso il bersaglio, mancando di un paio di centimetri il centro, odiava quando succedeva <…ah! Accidenti>.
Imbronciato corre verso la freccia e si risale l’albero, arrabbiato con quello che teneva in mano, come se non fosse colpa sua. Sospira di nuovo, e riprende il pugnale in mano, tornando a canticchiare si mette a levigarla per bene, finché alle sue spalle un tintinnio, proveniente dalla foresta. Non avendo mai incontrato seri pericoli finora, non si allerta pensando di essere in pericolo, ma si incuriosisce, si sporge cercando la fonte del rumore, senza però scendere. Forse, come lui aveva sentito il tintinnio, la persona l’aveva sentito canticchiare e usare l’arco. <C’è qualcuno?> Non resiste in fine a chiedere.

Continuando a camminare intriso nei pensieri, ad un tratto sentì uno strano rumore. Quasi come se un oggetto veloce ed aguzzo fosse andato contro un albero. Rimase a pensare, poi sorrise.
" Non può che significare un essere umano! " pensò, mentre andava incontro al rumore. Ad un tratto, mentre che camminava curioso, sentì una voce. Alzato lo sguardo, notò il ragazzo sopra l'albero. Rimase un attimo zitto, poi alzò la mano destra e, aprendola, salutò < Hey, ciao! > salutò il ragazzo entusiasta.
Finalmente ha incontrato qualcuno con cui parlare ed avere una discussione, e non un semplice animale che appena lo vede scappa. Colui che aveva di fronte, capelli neri, eterocromico, pareva essere armato con un arco. Non ci diede molta importanza, perchè dalla faccia pareva non essere ostile, solamente che l'arma servì ad accertarsi che era stato proprio lui poco prima ad aver causato il rumore che lo aveva attirato.

Vede il ragazzo, poi torna dietro all’albero, ritorna a guardarlo, poi torna a dietro all’albero, poi torna a guardarlo un ultima volta <…mh, ciao!>
Un ragazzo, giovane, sembrava della sua età, aveva dei vestiti che lui avrebbe definito “nobili” o comunque, più agghindati del normale, al contrario dei suoi, completamente neutri. Ripete l’azione di prima, e con un balzo tocca terra, osservandolo meglio, rimane in silenzio per alcuni secondi soffermando lo sguardo alternamente all’elsa della Katana e al volto del ragazzo. <Sei un samurai! Giusto?> esclama infine, particolarmente eccitato, aveva sentito un sacco di storie sugli spadaccini Ioniani, e non pensava di incontrarne uno cosi presto. Con un rapido gesto, ripone il pugnale nella fodera e afferra l’arco da terra, riponendo sulle spalle, e dopo un lieve inchino conclude <Piacere! Mi chiamo Shiro, tu sei?>

Sorrise, guardò le azioni del ragazzo. Parecchio strambe, ma simpatiche. Lo guardò scendere con un salto, e lo vide andargli incontro. Timido per non aver mai avuto incontri con gente della sua età, rimase qualche secondo zitto prima di rispondere. < Uhm.. Diciamo di si! > rispose alla prima domanda, sorridendogli. Guardandolo mentre posava l'arma e posizionava l'arco dietro la schiena, una domanda gli venne naturale. < Tu invece sei un cacciatore? > domandò, poco prima di ricambiare il lieve inclino. < Il piacere è mio, il mio nome è Kayen! > disse rialzando il busto e mostrando un sorriso splendente a 32 denti. Finalmente qualcuno con cui parlare, addirittura della sua età. Non poteva chiedere di meglio.

Lo guarda in volto sorridendo, al suo villaggio c’erano pochi ragazzi, e molti erano troppo grandi o troppo piccoli, trovarne qualcuno che almeno si avvicinasse era bello.<Si! Lo zio dice che sono anche bravo, con l’arco intendo> disse, andando a toccare il suo fidato arco, intagliato da lui stesso l’anno precedente. <Kayen! Kayen? Mai sentito… da dove vieni?> si massaggia il mento pensando pochi secondi ai nomi che conosceva, mostrando pienamente il simbolo sulla mano, che, in presenza della spada di Kayen, aveva iniziato a brillare leggermente. <Ah, non importa, tanto non lo conoscerei, è la prima volta che viaggio… non sono nemmeno sicuro se sto andando nelle direzione giusta!> Inizia a ridere leggermente <Però è divertente! Ho visto molte cose nuove. E tu? Sei in viaggio? O la tua casa è qui vicino?>

Il ragazzo che aveva di fronte pareva essere molto loquace, e questo gli faceva venir voglia ancor più di parlare.
Non ebbe tempo di rispondere che la sua attenzione venne catturata dal simbolo che aveva sulla mano la persona di fronte a se. Non perchè fosse un simbolo, ma proprio perchè stava luccicando, ma per un attimo perse la sua accortezza verso di esso e rise alle parole del ragazzo. < Diciamo che sono in viaggio per conoscere il mondo, senza una meta ben definita! > rispose all'ultima domanda con tono disinvolto, mentre riportava lo sguardo sul simbolo. Portò una mano tra i capelli aggiustandoli, mentre pensava. < Uhm.. Perchè quel simbolo sta brillando? > domandò.
Fino a quando non si era avvicinato, non si era accorto che il ragazzo avesse quello strano simbolo sulla mano, ma ora che era più vicino e l'aveva mostra, la sua attenzione è mirata solamente su quello.

Assorto nei suoi inutili pensieri su dove effettivamente stesse andando non capì subito la domanda di Kayen, andando pigramente a guardarsi la mano commentando con un <Mh?> ma subito dopo il volto sbianca allontanando la mano marchiata e scuotendola tentando di “spegnerla” <…ah! Ah! No! No no! Non succedono mai cose belle quando luccica! Spegniti maledizione!>
Come le volte precedenti, da quando si era accorto che toccando qualcosa, il marchio si attivasse per poi spegnersi, andò a posarla sulla corteccia di un albero, congelandolo in parte. Il ragazzo tira un sospiro di sollievo e ritornò a guardarla, notando che era ancora accesa, anche se lievemente meno. <Ma… di solito… di solito si spenge… è strano…> leggermente più calmo di prima, si voltò a guardare Kayen negli occhi, con un volto tra il preoccupato e il sorridente <Ehm, non lo so, ce l’ho da tre anni, e quando luccica sembra magia, ma non… cioè, io non sono un mago. O si? Scusami per questo inconveniente, non so come funzioni… per questo sono in viaggio! Devo scoprirlo!>

Curioso di ciò che portava alla mano, aspettò la risposta di Shiro, finchè non vide che congelò l'albero. < W-Wow.. Quella si che è una cosa figa! > disse il ragazzo meravigliato da ciò che aveva appena visto.
Non aveva mai visto una cosa del genere in tutta la sua vita, e vederla in quel modo portava uno strano effetto. < Quindi.. Quel simbolo è magico? > domandò, incuriosito da ciò. Adesso molta era la curiosità nei confronti del ragazzo che aveva di fronte, soprattutto per ciò che portava alla mano. Chissà perchè proprio in quel momento si è attivato? Coincidenze oppure una sorta di correlazione?
Si avvicinò per guardare meglio il ghiaccio sull'albero e lo toccò con l'indice ed il medio, prima di rigirarsi verso di lui. Sorrise, guardandolo. < Quindi sei in viaggio per scoprire come funziona quel simbolo? Interessante come cosa! Ma hai una meta? > domandò ancora una volta. Molte altre erano le domande che voleva porgli, ma erano piuttosto inutili avendo già qualche risposta da quelle di prima.

Tira un sospiro di sollievo nel non vedere Kayen preoccupato, anzi, sembrava curioso.
<Non ho idea di come funzioni, è indubbiamente magia, ma... forse centra il pugnale... ce l'ho da tre anni, come ho detto, come il pugnale.> riprende a pensare inutilmente, come se fosse la prima volta che lo faceva. "Vediamo... tre anni... pugnale e marchio... a volte brucia... ehi... se imparassi... mh... " solleva il volto al cielo ignorando bellamente il nuovo "compagno", poi il volto riprende a ridere, sia alla domanda che al fatto che la sua stessa ignoranza lo divertiva <...accidenti! Se ho una meta? A dire il vero no! Sono in viaggio da sei giorni ormai, casa mia è... da...> si volta, punta una direzione, poi la cambia, diverse volte <...ehm... da qualche parte! Tu invece?>

Continuò a guardare la mano del ragazzo che aveva di fronte, mentre parlava. < Beh, solo con l'esperienza s'impara! > disse, mentre lo notava alzare lo sguardo verso il cielo.
Vedendolo, alzò anche lui lo sguardo verso di esso ma appena Shiro si mise a ridere lo riportò su di lui. Sorrise, all'atteggiamento del ragazzo < Uhm.. In realtà neanche io ho una meta precisa, però ora che ci penso.. > portò l'indice ed il medio sotto al mento, pensieroso. < Una certa Ryu mi aveva detto che sarebbe accaduto qualcosa alle coste di Ionia, quindi credo mi dirigerò li! > Poi però un'altra domanda lo fece parlare, anche perchè senza quell'informazione non poteva fare molto a riguardo.
< A proposito.. Sai verso dov'è la costa? >

Perde di colpo il sorriso e lo fissa negli occhi, rimanendo silenzioso per un attimo mentre ascoltava. <Ryu? Ryu e le coste Ioniane? Anche tu? E quando è successo?> dice di fretta, come se non avesse tempo da perdere, credendo che lui o la ragazza lo stessero prendendo in giro. <Non è uno scherzo vero? Vi siete incontrati molto tempo fa, giusto? Più di due giorni sicuramente...> riprende a pensare a cos'aveva effettivamente visto l'altro giorno, perdendo però l'aria di serietà e sospirando <Ah... ehm, scusami, è stato uno incontro... potrei dire spiacevole, le coste? Beh, ci stavo andando, non sono sicuro a dire il vero, ma credo siano da quella parte> alza l'indice, puntando una piccolo sentiero alla sua destra <Facciamo la strada assieme? Così dovremmo essere più al sicuro da eventuali banditi! Come ha detto lo zio! Vorrei incontrarli in effetti, chissà come sono fatti...> ritorna a pensare di nuovo, di nuovo inutilmente, mentre attendeva una risposta da Kayen.

Zitto, ascolta le parole del ragazzo. < Hm.. Se non ricordo male, proprio due giorni fa ho incontrato quella ragazza, e di certo non mi metto a fare scherzi a gente che non conosco.. > gli rispose alle sue parole, guardandolo attentamente.
Aveva totalmente cambiato espressione, e ciò lo fece rimanere un pò confuso, ma allo stesso tempo incuriosito dal suo comportamento. < Vuoi dirmi che anche tu hai incontrato quella ragazza, e ti ha detto la stessa cosa? > domandò, un pò sorpreso che anche Shiro la conoscesse.
Beh, fatto sta che non gli importa veramente molto se anche lui la conosce.
Guardò verso dove gli venne indicato, poi riportò lo sguardo su di lui. < Beh, perchè no? Non è una brutta idea, ed in un certo senso... > si bloccò un attimo, per poi continuare. < Ho già avuto a che fare da piccolo con i banditi.. > disse abbassando lievemente la voce e la testa, ma la riportò su togliendo la tristezza dal viso sorridendo. < Su, andiamo insieme e non pensiamo al fare incontri di cui potremmo pentirci! >

<Che diavolo... che sia uno spirito? O... mh...> si volta dall'altra parte e pensando.
Effettivamente non aveva tutti i torti, non essendo a conoscenza degli ologrammi, per Shirogane poteva benissimo trattarsi di un apparizione venuta per avvertirli di un imminente disastro in un futuro più vicino che lontano.
Dopo qualche secondo però, non trovando ovviamente risposta senza informazioni, torna a sorridere e, alzando leggermente la voce, continua <Cooomunque! Diventeremo compagni di viaggio eh? Perfetto! Quindi, prima di tutto, presentazioni come si deve!> dopo aver poggiato l'arco ai piedi dell'albero alle sue spalle, si inchina teatralmente guardando il terreno <Shirogane, sarà un onore viaggiare con voi!>
Rialzatosi dubito, corre a prendere la faretra e lo zaino, senza dimenticarsi dell'arco, e si ferma a pochi metri di fronte al nuovo "compagno di viaggio". <Sei pronto? Non sarà un viaggio proprio brevissimo, sai cacciare? O cucinare? Beh, al massimo ci penso io> la felicità gliela si poteva leggere in faccia, come un bambino che aveva ricevuto un nuovo giocattolo.

< Hm.. Già, può anche essere uno spirito che ci sta dicendo ciò.. > pensò ad alta voce mentre spostava lo sguardo verso il cielo.
Limpido, qualche nuvola lo attraversava, ma non erano fastidiose. Al contrario, gli davano uno strano senso di benessere e tranquillità interiore.
Riabbassò lo sguardo verso il suo nuovo amico, sorridendo al suo inchino. Ricambiò l'inchino in modo composto. < Kayen, l'onore è tutto mio! >
Rimase qualche secondo a pensare, mentre il ragazzo prendeva i suoi utensili e gli tornava davanti. < Uh.. Me la cavo col cucinare! D'altronde, ci hanno insegnato anche questo oltre ad usare le armi.. > disse pensieroso mentre pensava alle volte in cui al villaggio lo facevano cucinare per tutti. < Per la caccia invece, non posso aiutare.. Beh, non ci saranno problemi, andiamo! > disse sorridendo e incamminandosi lentamente verso il sentiero.
In un certo senso, sotto sotto sperava che avessero preso la strada giusta, anche perchè nessuno dei due pareva realmente sapere verso dove stessero andando. [Exit]

<Fantastico! Anche perchè io sono negato. Faccio strada allora!> concluse così il loro incontro, incamminandosi verso solo gli spiriti sapevano dove, con un po' di fortuna sarebbe stata la strada più corta verso la costa, altrimenti... beh, Shirogane adora passare le notti nei boschi.[Exit]