[01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST/GRUPPO 1]

Il primo gruppo di persone inizia il suo percorso in salita, gradualmente inoltrandosi per la salita non molto ripida almeno nella parte iniziale. L'ameno paesaggio lascia gradualmente il posto alla brulla roccia, solo di tanto in tanto interrotta da sparuti cespugli di piante spinose. Il terreno sembra piuttosto stabile (almeno sul sentiero) tuttavia piccole rocce nerastre sembrano ammassate intorno in maniera irregolare.

Dopo essersi ulteriormente inoltrati lungo il pendio le pietre si uniformano su buona parte della superficie intorno, in alcuni punti tuttavia sembrano essersi accumulate in mucchi più alti. Alcuni alti non più di una dozzina di centimetri, altri invece raggiungono anche un metro di altezza creando quasi l'impressione che qualcosa via sia tumulato sotto...

Tutte le sceneggiate fatte di Yoko la disgustano. Un uomo non dovrebbe mostrarsi così debole, dov'è l'orgoglio? E sì, se ce una cosa che tra i noxiani abbonda, è l'orgoglio. Al suo posto, Periglia non avrebbe accettato aiuti ed è per questo che non interviene come gli altri, superpreoccupati per un morso alla gamba. Che poi in quel morso se ne è staccato un pezzo di carne, a lei non interessa. Non prova compassione, pietà, amore o sentimenti del genere da un bel pò. Pian piano tutti membri del gruppo si uniscono e l'Egida vuole fare da guida. Poco importa a lei chi sta avanti o dietro, lei cammina semplicemente, seguendolo in modo da non perdersi. Il sentiero di montagna non è stata la miglior scelta fatta nella sua vita... Tutt'intorno vi sono pietre poste senza un motivo preciso, che man mano che vanno avanti si uniformano, alcune formando veri e propri cumuli di circa un metro. Strano... però non ci pensa più di tanto, prosegue tenendo sempre tutti i sensi in allerta.

Il gruppo oramai completo decide finalmente di partire per la propria strada. Chi si è salutato, chi si è promesso di rincontrarsi e chi non vedere l'ora di tornarsene a casa.

L'Egida pare aver preso le redini del team, con fermezza passa davanti e senza indugiare oltre prosegue. Dietro Periglia lo seguiva con la solita calma con la quale è ormai conosciuta da tutti i membri. In terza posizione Judal, curioso di scoprire come proseguirà l'evento, di certo non mancherà da divertirsi, mentre a chiudere la fila Kayen, il ragazzo con la katana demoniaca, anche lui non si è mai scomposto più di tanto.

Pare che tutti i membri più emotivi siano finiti nell'altro gruppo. No, sto errando, probabilmente sono solo più trasparenti rispetto agli altri. L'apparenza a volte inganna, mi sbaglio?

Judal al muoversi dei compagni prese a camminare. Per i primi minuti non ci sono particolari cambiamente, ma pian piano proseguendo si inizia a notare  un terreno via via più secco e duro mentre la vegetazione si fa sempre più rara. Non ci vuole molto prima che i quattro si ritrovano su un sentiero interamente roccioso. La spiaggia e con sé  l'altra metà della compagnia oramai alle spalle, davanti invece questa arida strada, addobbata raramente da qualche secca pianta, bilanciata però dalla presenza di strani cumuli di sassi nero pece, probabilmente rocce laviche, disposte in modo irregolare, che sembra facciano a gara per vedere quale sia la più alta, seppur nessuna di essa andava oltre la vita di Judal.

Continua a camminare non sbilanciandosi mai verso i bordi della strada, portando comunque attenzione a possibili sorprese indesiderate e comunque non aumentando le distanze fra i propri compagni. Ciò che è successo al ragazzo delle piante non è di certo un bel souvenir da portarsi via, perciò è meglio ridurre i rischi, anche se.. questo modo di ragionare risulta abbastanza fastidioso e limitante per il pensiero di Judal, che seppur infastidito, continua a camminare lungo la via.

Finalmente, dopo lo scontro sulla spiaggia, erano partiti. Non era stato proprio il migliore degli inizi, ma già il confrontarsi con alcuni demoni gli aveva fatto capire che in ciò che stavano facendo, la vita è in bilico su un filo.

Tra tutti, l'armatura gigante si è imposta come punta, passando avanti con passo deciso e pesante. Dietro di lui invece si trovava la maga dai capelli rossi, che fino a quel momento era stata troppo sicura di se stessa. Di fronte a lui si trovava il mago volante, colui che aveva precedentemente fatto infuriare l'Egida, ed infine lui, in modo da chiudere la fila.

Vedendo gli altri muoversi, li seguì. Nei primi momenti del tragitto tutto pareva essere normale, ma man mano che salivano si notava molto facilmente che i vari arbusti o alberi che li avevano accompagnati fino a quel momento andavano sempre più a diminuire, finchè non scomparivano del tutto lasciando alla vista un triste paesaggio di rami secchi e tumuli di pietre nere. Quei tumuli erano molto frequenti mentre camminavano, ed erano di altezze irregolari. Questo lo fece insospettire molto. - Di sicuro non si sono posizionati da soli in questo modo.. - pensò tra se e se, portando una mano al fodero della katana. Sempre meglio prepararsi per qualunque occasione, che avere lo stesso regalo di benvenuto di Yoko.
Con passo fermo e deciso continuò ad avanzare dietro Judal in quella strada rocciosa, rimanendo attento a qualunque cosa gli fosse intorno, soprattutto ai cumuli di pietre.

Mentre la fila si inoltrava verso l'obiettivo, il gruppo raggiunse rapidamente un paesaggio molto più desolato, definibile quasi "desertico".  Tra l'altro era in salita. Beh lui non poteva lamentarsi, l'armatura assorbiva gran parte dello sforzo. L'unico che avrebbe veramente voluto veder penare sapeva volare. Maledizione. Si guardò un attimo indietro e notò la donna coi tacchi che saliva spedita.
Fece un'espressione confusa, mascherata dall'elmetto, e si rigirò davanti. Nel caso si fosse rotta le caviglie avrebbe anche dovuto trasportarla.
"Mh..." pensò tra sé e sé.
Portandola in spalla si sarebbero trasformati in una sorta di carro lanciafulmini...
Non ora.
"Peccato..."
Si potevano notare tutt'attorno piccole pietre nere, ma Alexander non ci fece tanto caso, non finché non iniziarono a diventare cumuli enormi.
Erano tutt'intorno e alcune arrivavano anche al metro di altezza.
Sembrava quasi che fossero state messe apposta su qualcuno o qualcosa per tenerlo buono e fermo.
Alzò la mano sinistra fino all'altezza della testa, in modo che fosse visibile anche dietro, e la chiuse a pugno. Stava dicendo che si stava fermando.
Quando smise di muoversi osservò bene i suoi dintorni, per poi posare gli occhi sul tumulo più piccolo che riuscisse a trovare, in modo da poter rimuovere quelle strane pietre nel modo più rapido possibile e avere una mano pronta all'uso.
<State attenti.> disse chinandosi e, con la mano sinistra, iniziò a disfare la conformazione di quell'ammasso di rocce. La mano destra era già pronta a sferrare un pugno o a prendere il martello, nel caso ce ne fosse stato bisogno.
Per quanto assurda poteva essere, però, gli balenò in testa che potessero essere dei tappi per la lava.
Si paralizzò per un attimo.
Che idea stupida.
<Potrebbe accadere di tutto. Per quanto ne sappiamo qua potrebbero esserci squali con le ali.>
O rubinetti di lava.
Meglio gli squali.

L'armatura aveva rapidamente spostato le pietre di un piccolo cumulo liberando completamente il camino vulcanico posto al di sotto di esso. Le sue previsioni si erano rivelate corrette e un getto di aria incandescente si riversò immediatamente verso l'esterno investendo il malcapitato.

Spoiler:

Quasi immediatamente altri tumuli di pietre iniziano a rilasciare vapore, vibrare leggermente e si possono chiaramente udire dei sibili molto simili a quella di una pentola a pressione in cui il vapore abbia improvvisamente trovato un punto di sfogo. Molto probabilmente tutti o una parte dei mucchi di roccia sono collegati tra loro da una serie di cunicoli sotterranei scavati nel tempo dal vapore e poi bloccati forse dai precedenti abitanti dell'isola forse dai demoni, più probabilmente dai primi.

[Riflessi - D20 + 1 mod. + 2 bonus]

Il membro '117Dios' ha effettuato l'azione seguente:Dices roll

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'D20' : 10

Mentre sposta le rocce, Alexander sente un sibilo acuto. Istintivamente gli viene da ritrarre completamente l'arto sinistro. Improvvisamente una vampata d'aria bollente si innalza da ciò che aveva "liberato" da sotto le rocce.
Purtroppo non riesce a schivare completamente il getto e il lato esterno dell'avambraccio non viene cotto per pochissimo, facendo comunque sentire il calore all'interno.
<Cazzo. Quando levo questa ferraglia la sentirò davvero.>
Prese un attimo di pausa per realizzare ciò che aveva detto.
<Scusa bellezza.> disse a bassa voce tra sé e sé, riferendosi a Svalinn.
Si alzò in piedi, girandosi verso gli altri membri del gruppo per segnalar loro che andava tutto bene. Si accorse che in realtà NON andava tutto bene quando altri cumuli iniziarono a vibrare e sibilare.
"...lava?"
Non voleva neanche permettersi di avere il tempo di pensare.
<CORRETE. ORA.> ordinò agli altri in tono autoritario. Chissà che parvenza aveva con il filtro dell'elmo.
<Io... camminerò lentamente... nel modo più veloce possibile... sì...> aggiunse con voce bassa e sommessa.
Era troppo grosso. Probabilmente correre, per lui,  non avrebbe avuto altro significato all'infuori di far infuriare completamente l'aria che si trovava sotto i suoi piedi.
<FORZA GENTE, SU', SU'. IMMAGINATE CHE VI STIA INSEGUENDO PURSCEI E CHE VOGLIA MANGIARVI LE COSCE.>
Avrebbe preferito anche il suino bipede alla lava. Maledizione.

L'egida decide di far una mossa tanto giusta quanto sbagliata... Togliendo un tumulo, ecco che si viene a creare uno spruzzo di lava che non lo colpisce in pieno, almeno. Poco dopo tutti i tumuli iniziano a tremare e sibilare... Brutto segno. Il colosso davanti a lei ordina loro di correre... di sicuro non serviva il suo ordine per fargli capire quale sarebbe dovuta esser la cosa migliore per i presenti. E il fatto che lui sia un colosso lo obbliga a non correre essendo troppo grosso... Correre per lui significherebbe aumentare le scosse del terreno, pur di poco, aiutando tutti i tumuli a saltare. Ci vuole sono un bagno di lava... Inizia a correre, non è molto veloce però. Un pò per i tacchi, ma quelli non sono un problema fondamentale, ormai è abituata a portarli ovunque... Il problema è che il terreno è comunque in salta, quindi rende solo più difficile il percorso. <Se dovevo venire per far jogging non sarei venuta...> Borbotta tra sè... il paragone dell'Egida la fa pensare così continua a borbottare <Avrei preferito Purscei...> Il tono è basso, quindi non udibile...

Pare che qualcuno abbia deciso di prendere l'iniziativa e controllare cosa ci sia sotto quei cumuli di pietre ed il prescelto è l'armatura vivente. Si guarda attorno: probabilmente nessun altro avrebbe fatto qualcosa.

Non con grande sorpresa, ma comunque con minimo impatto l'Egida viene sfiorato da un getto di vapore bollente, ma sfortunatamente non sembra avere subito gravi danni. Tira un sospiro. Un po' si poteva immaginare cosa ci fosse sotto, e ripensandoci.. avrebbe potuto lanciare una sfera per spostarli.. Pace.
Lo scenario acquisisce una certa dinamicità quandoaltre mucchi di pietre ammassate iniziarono a vibrare ed insieme ad esse il terreno, sibilii acuti iniziarono a perforare i timpani di Judal, ma quel fastidio viene interrotto dal richiamo del corazzato.
“Correre?” Correre. “Volare?” Volare. “Velocemente?” Velocemente.
Judal si alza leggermente di quota. L'egida ha iniziato a camminare il più velocemente possibile per quanto dovesse contenersi, a quella visione non riuscì a contenere una lieve risata che sarebbe aumentata per qualche secondo, per poi venir consumata durante il volo.
Il modo abbastanza goffo di correre della ragazza poi sembrava fare a gara con quello dell'armatura. < Non è scomodo continuare in quell'abbigliamento? Sembra dare poca libertà di movimento. > E' quello che vorrebbe dire, ma il suo pensiero venne subito consumato dall'attenzione nell'evitare i vari spruzzi di vapore bollente.
In tutto questo avrebbe poi rivolto per qualche attimo lo sguardo nella direzione di Kayen per vedere la sua situazione.

< ..anche se onestamente preferisco la cottura alla brace a quella a vapore. > Altra mezza risata fuoriuscì dalla bocca di Judal.

L'egida li fa fermare, scosta lentamente un cumulo di pietre facendo attenzione e dando precauzioni ai compagni. Mentre li sposta lo guarda attentamente, finché non vede il getto d'aria bollente che era facilmente distinguibile nell'aria.

Rimane qualche secondo a guardare il getto, poi guarda l'armatura togliendo la mano dal fodero della katana. In tutti i suoi anni di vita, la lava per lui era una delle tante cose che mai aveva visto, e a quanto pare potrebbe addirittura vederla per la prima volta. No, non era quello il momento. Sente gli altri sibili provenienti dagli altri tumuli di pietre, sposta lo sguardo verso di essi mentre ascolta le parole dell'Egida. Inizia a correre il più velocemente possibile lontano dai vari tumuli, cercando intanto con lo sguardo di guardare i suoi compagni di squadra.

L'armatura era parecchio lenta, ma se si fosse messo a correre sarebbe stato peggio per loro. La maga dai capelli rossi invece pare avere problemi per il terreno e ciò che indossa in generale, soprattutto ciò che porta ai piedi, mentre Judal pareva esser l'unico a non avere problemi se non nello stare attento a schivare i vari getti di vapore, anche perché il volare gli dava un enorme vantaggio. Da ciò che ha capito, esser colpiti da un getto di aria del genere potrebbe lasciarti completamente morto a terra se preso in un punto vitale, e fare una fine del genere non è nei suoi intenti.
Preso dalla situazione corre il più velocemente possibile per le sue capacità, facendo attenzione ai vari tumuli che sibilavano, pronti a rilasciare getti di aria calda o addirittura lava. Sembrano quasi fatti apposta, come una trappola per i visitatori.. Che siano stati fatti proprio per loro dai demoni, oppure dai precedenti abitanti dell'isola? Di certo quelle pietre non si erano messe lì da sole.

I getti di vapore iniziano a fare schizzare le pietre tutto intorno come frammenti acuminati scagliati dall'esplosione di una bomba.

Spoiler:

Nonostante il difficile percorso comunque il gruppo riesce a inoltrarsi sulle pendici della montagna... montagna dalla cui cima inizia improvvisamente a uscire un sottile filo di fumo. Probabilmente l'improvviso scompenso nelle camere del vapore aveva provocato un riattivarsi del magma nelle viscere della montagna sopita ormai da tempo.

Nessun altro segno di pericolo immediato sembra tuttavia stagliarsi nell'immediato, tuttavia una parte della parete della montagna sembra particolarmente irregolare, come se (quanto i cumuli di roccia precedenti) non fosse del tutto naturale.

[Tiro Riflessi: D20 + 4 mod]

Il membro 'Periglia' ha effettuato l'azione seguente:Dices roll

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'D20' : 4

Corre, è costretta a correre e piano piano il vapore fa schizzare tutti i tumuli di rocce. Nel suo correre non proprio da grande atleta dati i tacchi e il vestito lungo che tocca facilmente terra deve pensare a schivare anche i sassi volanti. Scaglia qualche dardo in direzione di alcune pietre che gli stanno arrivando addosso. Ma non è abituata a tutto ciò infatti non riesce a colpirne altre quindi difende il volto portando le braccia davanti a esso con i gomiti piegati. Ciò gli costa alcuni tagli sulle braccia e una conseguente lieve fuoriuscita di sangue. <Maledizione!> Urla praticamente presa dalla rabbia e dalla furia. <Ma se invece di uccidere i demoni non facessimo saltare in aria tutta l'isola? Boom, tutto molto più semplice.>Continua con le sue grida. Dopo un pò arriva alle pendici di una montagna fumante. <Ottimo, ci mancava solo un vulcano.> Borbotta. Beh, fumo che esce da una montagna può significare solo quello. Per evitare che continui la fuoriuscita di sangue, strappa la parte più inferiore del vestito che ricade a terra e se lo avvolge, non piangendo o facendo sceneggiate, più per orgoglio che per altro. Così, non appena stanno fuori pericolo, cammina in silenzio, ma non con meno rabbia in corpo. Ora ha bisogno di strozzare qualcuno o qualcosa, perchè non si fa vedere qualche demone in modo da poterlo uccidere con le sue mani? Osserva il terreno irregolare. "Ok, spero solo che non provino di nuovo a togliere altre rocce, stavolta potrebbe implodere l'intera montagna... ok, to esagerando."

Riflessi: D20 + 1

Il membro '117Dios' ha effettuato l'azione seguente:Dices roll

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'D20' : 12

[Riflessi: D20 +0 Mod. +2 Base]

Il membro 'Vanillash' ha effettuato l'azione seguente:Dices roll

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'D20' : 17

[ Riflessi: D20 + 3 mod. + 3 base ]

Il membro 'Jester' ha effettuato l'azione seguente:Dices roll

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'D20' : 13

Andare al rilento non lo aveva aiutato.
<E va bene stronzi.> disse rivolto ai sassi che volavano in giro.
Iniziò a correre anche lui, ignorando le rocce che venivano sparate qua e là. Nella confusione generale e nella poca accortezza, una gli ammaccò l'avambraccio destro, facendolo squilibrare per lo spostamento giusto un attimo.
Continuava a correre mentre sentì l'idea dell'esplosione. Stava per controbattere ma si ricordò che non c'erano stabilimenti per la sua vacanza quindi assecondò silenziosamente l'idea.
E poi, dopo aver raggiunto la cima...
Fumo.
Alexander impallidì.
Fumo dalla terra.
Si guardò attorno per vedere se vi erano altre colonne, e notò l'irregolarità del fianco della montagna, a cui non prestò minimamente attenzione.
<No. No eh. Ma che scherziamo>
Si osservava attorno in cerca di soluzioni, mentre agitava i pugni avanti e indietro cercando di farsi venire qualche idea.
Bruciato vivo, sciolto nella lava, avvelenamento da parte delle esalazioni, cottura...
"No, col cazzo."
Osservò gli altri tre intorno a lui facendo una rapida ripassata.
Uno vola, l'altro si teletrasporta...
L'altra ha i tacchi e sembra ferita.
Cazzo.
<OK.> urlò a squarciagola.
<IO DA QUI ME NE VADO.> continuò, iniziando, come una locomotiva, a prendere lentamente velocità. Ma non poteva lasciare la rossiccia da sola.
Durante il tragitto passò vicino a Periglia. In realtà l'aveva adocchiata fin dall'inizio e, mentre si trovava a passarle di fianco, provò ad afferrarla per portarla con sé. Nessuno doveva rimanere indietro, non poteva permetterselo. Sarebbero sopravvissuti tutti, "SPECIALMENTE IO".
Procedette quindi a tentare di afferrare la donna nel modo meno burbero possibile, sperando che si facesse prendere, per poi continuare la sua corsa che, letteralmente, era sfrenata.

[Tiro per afferrare Periglia: D20+0(att. base)+2(mod. forza)]