Lost Chapter of Runeterra

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    [08/05/2016] Vicoli di Zaun

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    Messaggio Da Blehic Dom Mag 08, 2016 8:48 pm

    La notte è calata sulla città della libertà o che alcuni definiscono " dell'inquinamento " il cielo notturno è come sempre, come pure di giorno, ricoperto dalle nubi di gas emesso dalle fabbriche che coprono il blu con un grigio. La luna riesce a far passare solo flebili raggi attraverso le nubi.
    Per le strade più trafficate la notte è ancora giovane, infatti i negozianti sono ancora con i loro negozi aperti per poter guadagnare il più possibile. I vicoli invece sembrano quasi del tutto deserti. Qualche ubriacone o gente losca che passa per quelle strade buie per non farsi vedere.
    In una parte di questi si sente un grido durato meno di due secondi, probabilmente messo a tacere da qualcuno.
    Un pezzo cilindrico del visore si muove estendendosi al di fuori della sua normale posizione, la lente viene cambiata a una rossa, infrarossi. Osserva dal tetto di un palazzo alto, una gambe di lato e i gomiti appoggiati mentre osserva quando il rumore dell'urlo raggiunge il suo orecchio e il suo sguardo si volta in quella direzione notando due figure lontane grazie allo zoom del visore " Non molto distante, forse ho fatto centro ". Si alza e con un salto atterra su un tetto di un edificio in basso, controlla le gambe per un secondo " nessun danno, ottimo " la resistenza dell'acciaio non può essere paragonata al quella della carne e quello che gli permettono di fare i suoi arti ne sono un esempio. Dopo la breve pausa si dirige a passi svelti verso il suo obbiettivo, Jeptha assapora già il sangue del criminale, lo vuole trapassare, INfilzare, SMEMBrare,DIVIDERLO IN DUE PARTI UGUALI...ma calma, non sa se chi ha visto sia davvero il suo obbiettivo, quindi non deve agitarsi...
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    Messaggio Da Blehic Dom Mag 08, 2016 11:28 pm

    Corre da un tetto all'altro veloce, i piedi metallici a contatto con i tetti producono un suono metallico che spezza il silenzio intorno a lui. Il posto visto non è lontano, ancora alcuni edifici ed è arrivato.
    Corre e infine un ultimo salto, eccolo, il posto è questo, la ricerca inizia, sicuramente si saranno mossi da dove li ha visti inizialmente.

    Scruta dall'alto del tetto la zona sottostante del vicolo, dal basso con la luce alle spalle di lui si può notare solo la sua figura e nient'altro a causa del buio, quasi sembrasse un'ombra venuta in quella città per saziarsi di carne umana...non che sia diverso ciò che fa, seppur non si nutra della carne ma di ben altro...
    Scende dal tetto aggrappandosi alla grata per poi mollare la presa, atterra senza risentire di nessun contraccolpo dell'impatto a terra. Si guarda attorno circospetto, inizia a camminare di fronte a se e svoltando un angolo nota qualcosa, del sangue.
    A contatto con la pelle pare sia ancora fresco, delle gocce seguono un percorso " delle tracce ", inizia a seguirle mentre la mano destra va a prendere l'impugnatura di Muramasa <vieni brutto ratto, sono pronto per squartartiiiiii> sussurra con voce divertita.
    Passi che pian piano. Rallentano. Un angolo che svolta a sinistra, regola il respiro, il cuore meccanico rallenta, la mano destra comincia ad estrarre Muramasa e con uno scatto conclude il gesto svoltando l'angolo.
    "Niente..." si ritrova dietro l'angolo una donna sgozzata, probabilmente con'arma da taglio, segni di taglio anche sulla gamba destra " probabilmente ha provato a scappare ma è stata presa " pensa guardando i vestiti per poi toccarli, sembravano di buona fattura, forse era una donna benestante ma che si è fatta attirare in modo ingenuo per poi essere derubata e uccisa, ma a Jeptha non interessa, non è un detective, vuole il colpevole. La donna sembra morta da poco, quindi il colpevole sarà vicino e Jeptha lo sa. Non aspetta più di qualche secondo per proseguire con la lama estratta, il visore notturno è attivo e passando da vicolo a vicolo di corsa cerca di notare ogni osa che potrebbe lasciare indizi.

    Infine. Eccolo. E' Lama Solomon. Nascosto in un vicolo buio dove molti non lo avrebbero visto facilmente eppure non è molto distante dal corpo, si è pure fermato pensando che di notte e in un vicolo del genere non lo avrebbero cercato, ma è stato sfortunato e poco intelligente a non prevedere che qualcuno lo avrebbe fatto " un criminale tutto muscoli ma niente cervello a quanto pare " pensa con una espressione un po delusa, nascosta dalla maschera, si aspettava di più eppure è solo la sua seconda taglia che, seppur abbia " Vivo o Morto" gli abbia dato troppe aspettative. L'espressione muta subito però " Potrebbe comunque intrattenermi e sono soldi dopotutto..." un sorriso da folle sostituisce l'espressione delusa e la voce è sinistra < Oggi è un altro brutto giorno...forse tu lo potresti rendere migliore...> punta la lame verso il criminale ancora che gli da le spalle cominciando a girarsi quando lo sente <... ti devo venire a prendere io o preferisci non avere questo privilegio? >.
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    Messaggio Da Blehic Lun Mag 09, 2016 8:39 pm

    Solomon alza la testa come infastidito mentre guardava il suo guadagno. Un criminale che uccide per rubare soldi ai ricconi, forse aiutato, ma improbabile visto che era solo in quel posto. Si gira mentre si alza in tutta la sua statura, 1,90 dai capelli neri e occhi nocciola, fisico possente. Indossa una giacca che sembra stargli stretta e una camicia bianca sotto visibilmente rovinata, con pantaloni neri e scarpe stranamente belle, fosse prese da una delle sue ultime vittime.
    Solomon osserva Alcok che si ritrova a 10 metri di distanza, vede a fatica la maschera di ferro su cui è visibile una luce verde proveniente da chissà quale congegno secondo Lama, i vestiti di Jeptha sono composti da un vestito dotato di cappuccio e color nero e con tratti blu, pantaloni grigi e il braccio meccanico destro in bella mostra che tiene un'arma particolare, due spade diverse assemblate insieme da un meccanismo e dai diversi colori, entrambe dal manico blu scuro quasi da sembrare nero con pezzi color bronzo sulle giunture che le attaccano l'una all'altra, La lama di quella più lunga e appuntita di color bianco e argento e l'altra dalla lama meno lunga ma più larga di color nero ossidiana con pezzi color rame. L'arma pare strana perché seppur si distinguano entrambe le spade si nota anche che sembrano l'una combaciare come bilanciamento rendendola anche una sola arma di dimensioni elevate nella forma normale.


    Solomon alza un sopracciglio per niente spaventato mentre Alcok gli punta la Muramasa contro < Ohoh? e tu chi saresti? sei il paladino della giustizia venuto a portarmi in carcere? > dice il criminale con un sorriso. " Si...è davvero stupido...sarà divertente vedere la sua faccia cambiare espressione..." pensa Jeptha mettendosi anche a ridere e rispondendo alla feccia < Paladino?...no....puoi definirmi un'ombra che porta sventura o forse Un incubo che spaventa o forse...> alza la testa verso l'alto continuando a guardarlo piegandola leggermente e con uno scatto sul lato sinistro <.. la morte, per tutti quelli come te...>.

    Solomon indietreggia di un passo andando ad afferrare per terra quella che pare essere la sua arma, un machete di una fattura alquanto scadente vedendo il metallo rovinato in più punti, ma è comunque mortale. Lama sputa a terra < Accolgo il privilegio offerto allora signor spavaldo! > dice cominciando a caricare puntando alla maschera di Jeptha con un colpo di machete dal basso verso l'alto...
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    Messaggio Da Blehic Mar Mag 10, 2016 8:49 pm

    Jeptha resta fermo immobile vedendo Solomon avvicinarsi, non sembra preoccupato, quasi una statua. Il machete si avvicina a lui quando poco prima di venir colpito mette Muramasa sulla traiettoria fermando l'arma nemica che sembra risentirne, Le due lame di cui Muramasa è composta sono estremamente resistenti grazie al metodo speciale con cui le ha create, un acciaio rinforzato da altri metalli messi in una quantità che conosce solo lui. Il machete si crepa leggermente di lato rimanendo comunque integro, Alcok si aspetta che Solomon retroceda ma non succede questo, infatti l'uomo digrigna i denti vedendo la lama non muoversi e invece rovinarsi, tiene il machete nella mano sinistra e quindi con la mano destra cerca di sferrare un colpo in petto a Jeptha. Il pugno si muove velocemente e Alcok non sembra essere abbastanza veloce...o forse lo fa apposta a non muoversi? Il pugno va a segno ma gli effetti non sono quelli che si aspetta Solomon, il pugno urta contro del metallo non contro carne facendogli pure male mentre Jeptha indietreggia di un passo per poi riprendersi senza segni di aver subito nessun danno.
    Lama indietreggia guardandosi il pugno destro con visibili segni rossi e con uno sguardo sorpreso, in parte dalla paura di chi abbia contro quanto che il suo pugno non abbia potuto nuocergli nonostante la differenza di stazza ma sopratutto per la rabbia < Chi...CHI DIAMINE SEI?!> sbraita furioso.
    Jeptha ride ancora ma pian piano la risata sembra deformarsi dal tono sempre più inquietante ignorando la domanda di Lama < Stiamo già finendo il coraggio Solomon ? > fa una pausa mentre fa qualche passo puntando Muramasa a terra < E io che mi aspettavo di più...>.
    Il criminale indietreggia di un passo per poi riprendersi e iniziare a rispondere a tono < Chi ti credi di essere ? I tuoi trucchi non funzioneranno ancora! e inoltre...> afferra il machete a due mani e prova saltargli addosso con un colpo dall'alto urlando furioso < RISPONDIMI QUANDO TI FACCIO UNA DOMANDA!> sembra perso in una furia cieca, come se lo stesse facendo per non pensare a una sua orribile fine.
    Questa volta Alcok si muove svelto prendendo Muramasa con la mano sinistra, parando anche questo attacco e mentre le sue lame si resistono tira un pugno con la mano metallica sul machete spezzandolo, sicuramente a causa delle crepe causate dallo scontro con la spada del cacciatore di taglie e dalle condizioni iniziali già scarse.
    Solomon spalanca gli occhi e urla come un animale buttando la lama rovinata e cercare di fare una presa a Jeptha mancandolo ma prendendo il braccio metallico e cercando di tirarlo con tutte le sue forze. Jeptha sente il metallo resistere ma la forza dell'uomo nonostante non sia sufficiente a rompere il metallo è abbastanza da sbilanciarlo leggermente e fargli fare dei passi in avanti, a questo punto in Jeptha cambia qualcosa dal comportamento di prima, abbassa la testa per poi rialzarla, con scatti quasi innaturali la muove da destra a sinistra < mi hai...STUFATO!> dice con un eco metallico e una voce strana, arrabbiata ma anche contenta allo stesso tempo, con Muramasa colpisce il braccio sinistro di Solomon che tira ancora il braccio invano e quando sente la spada penetrargli nelle carni molla la presa, scampando a un braccio tagliato seppur ferito e perdendo sangue in quantità ridotta. Alcok non gli da il tempo di riprendere il fiato e con un calciolo fa cadere all'indietro, subito dopo prende la spada nella mano destra e tirando fuori qualcosa da un cinturino nascosto dal vestito su una cintura in pelle. Prende fuori un cilindro grigio con una linea in mezzo azzurra che divide le due parti, preme due pulsanti sul cilindro e lo tira verso Solomon, esplodendo in una grossa coltre di fumo, questa sera è già buia di suo ma il fumo toglie la luce quasi del tutto al criminale, ritrovatosi al buio.
    Lama tocca per terra per cercare qualcosa per difendersi e l'unica cosa che trova è il pezzo di manico del machete con ancora un pezzo della lama attaccato a formare una estremità appuntita ma non più temibile come prima. Afferra la sua " arma " con entrambe le mani nonostante sia dolorante. Il silenzio regna. L'aria è quasi soffocante per il fumo costringendo il criminale ad alzare il colletto della camicia per coprirsi in parte la bocca, Solomon sembra spaventato in parte ma furioso anche, quest'uomo sembra esprimere rabbia nonostante la paura che può avvolgerlo. Si guarda attorno non vedendo niente e con la lama tra le mani. La tensione impregna la mente dell'uomo.
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    Messaggio Da Blehic Gio Mag 12, 2016 7:55 pm

    Solomon è ancora nel silenzio che lo circonda insieme al fumo che blocca completamente la vista. All'improvviso sente un rumore di una fiamma accesa distante di alcuni metri da lui avanti che svanisce subito, stringendo i denti il criminale avanza in quella direzione lentamente quando sente un altro rumore, questa volta metallico, alle sue spalle, un meccanismo forse? Non si sa rimane tutto un mistero all'uomo intrappolato in quella zona senza luce. La voce deformata dall'eco metallico e dal tono inquietante si sente tutto ad un tratto < Non fai più il duro eh? ahahaha vuoi giocare? a te piacciono i giochi con il sangue no? ahahaha >. Solomon si guarda attorno inutilmente non capendo da dove venga la voce e rispondendo a tono < Giochi? d-d-di che stai parlando? V-Vieni fuori bastardo!> balbetta leggermente nonostante mostri ancora rabbia, ma la paura comincia a sentirsi, un'altra risata inquietante < ...oh ma davvero? Ho sentito le voci su di te...il motivo per cui ti hanno dato una taglia da vivo...> si interrompe mentre da sinistra molto vicino a Solomon sente qualcosa strisciare a terra, probabilmente una delle armi del cacciatore di taglie <...O morto...> la voce questa volta è all'orecchio pronunciata a bassa voce. Lama di scatto rotea il pezzo di lama rimasto di quello che era un machete a sinistra a vuoto. La risata si ripete < Mancato...ma...non ricordi? la famiglia che hai ucciso nei quartieri quando gli sei entrato in casa ? > Solomon aggrotta le sopracciglia in una espressione di rabbia per essere totalmente incapace di vederlo e a sentire la sua frase ringhia dalla rabbia < Li ho massacrati! > risponde quasi orgoglioso, Jeptha continua < Anche i bambini...ti sei divertito?>  si interrompe brevemente mentre Lama sputa ancora a terra < Già mi sono divertito e tu farai la loro stessa fine! > dice con una finta sicurezza sorretta solo dalla sua furia> Alcok ride ancora < adesso io mi divertirò con te... ahahahah...il gioco, come ti dicevo, dai Dai DAi DAI! Voglio giocare a un gioco molto diverte e partecipiamo entrambi, giochiamo...al boia! Una versione più divertente dell'impiccato, lo conosci?  No ovviamente...l'ho creato io...> si interrompe.
    Solomon non capisce ancora da dove proviene la voce, come se si spostasse ad ogni frase detta, alle ultime parole rimane confuso non afferrando il concetto, forse è solo poco sveglio? O forse è solo agitato e non ragiona come si deve? A Jeptha non dispiace perdere tempo quando si diverte ma vuole iniziare il suo gioco < E' facile...cinque nomi...devi indovinarli e...se sbagli...subirai una...punizione> dice il cacciatore di taglie con tono divertito < Semplice no? Ti do un indizio...sono tutti nomi delle tue vittime,che il gioco abbia inizio! Il primo nome forza!> detto questo smette di parlare mentre si sente ancora la lama della spada strisciare per terra a compiere il giro intorno a Solomon.
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    Messaggio Da Blehic Sab Mag 14, 2016 10:31 pm

    Solomon rimane zittito all'ultima frase del cacciatore di taglie e la sua ansia cresce pari passo quanto la paura, la rabbia si mostra ancora in lui ma pian piano, quasi inconsciamente, sta venendo sostituita dalle altre due emozioni. Il rumore del metallo che striscia per terra risuona intorno a lui, un rumore gelido, stridulo e fastidioso, unico suono che sente in quel vuoto di luce in cui si trova e continua continua continua, quasi da fargli desiderare di essere sordo per evitare di sentire quel suono stridulo che traccia come una linea tra lui e il mondo esterno, quasi fosse un'altra dimensione, Jeptha gli ha tolto la luce così come i suoni portandolo in un inferno tutto per lui. Ogni tanto si sente una piccola risata, corta, deformata dall'eco metallico in un misto di felicità e odio espresso tutto insieme in quella risata così breve quanto inquietante.
    Solomon si guarda attorno inutilmente borbottando qualcosa < N-n-n-non starò al t-tuo gioco. Fatti v-vedere!> alza la voce lentamente fino ad urlare, l'atmosfera comincia a pesargli, al contrario di Jeptha lui ovviamente non si sta divertendo.
    Alcok fa sentire di nuovo la sua voce, preceduta da un verso di disapprovazione < tch...No no, non hai capito le regole del gioco, eppure sono facili...potrei essere clemente e non contare questa come risposta ma sai...> il rumore del metallo si ferma insieme alle parole di Jeptha rimanendo in silenzio per non più di un secondo <...Io non posso essere clemente...> dice quasi sussurrando, seppur in modo che il criminale possa sentirlo. Nell'istante in cui finisce la frase Solomon sente uno spostamento d'aria a sinistra, non fa in tempo se non a vedere la lama della spada larga singola, affondare nella carne dello stesso braccio colpito in precendenza ma questa volta è diverso, il dolore delle carni tagliate si somma a quello di un calore insopportabile della lama rovente, facendolo cadere a terra urlando dal dolore e tenendo la sua "arma" solo con la mano destra agitandola  senza un bersaglio inutilmente. La lama colpisce con precisione sotto il primo taglio di qualche centimetro, taglio profondo ma cauterizzato subito dal forte calore della lama rendendo molto doloroso il tutto senza fargli uscire sangue e lasciando la carne rosso scuro, per un preciso motivo fa questo, " un giocattolo che si rompe subito non rende il gioco divertente" pensa Jeptha mentre sparisce di nuovo nel fumo.
    Solomon continua a sentire la risata ancora per qualche secondo. Poi torna il silenzio. Passa qualche secondo e mentre cerca di rialzarsi guardando il braccio sanguinante, la voce del cacciatore di taglie si sente di nuovo < Grace...una bambina di poco meno 10 anni, trapassata da parte a parte con la tua o per meglio dire, quella che era la tua arma...primo errore...non ci siamo, mettici un po di grinta, se non ti impegni perderai...e dovrò punirti ancora...> dice divertito con un sorriso, impossibile da vedere, che si fa strada sul volto nascosto.
    Solomon si alza a fatica con il braccio sinistro a penzoloni < VAFFANCULO > sbraita alle parole di Alcok, che gli risponde subito < Oooh, ecco un po di grinta...possiamo continuare allora...Il secondo nome...FORZA!> incita entusiasta e malefica " che il gioco riprenda" pensa Jeptha. Finito di parlare ricomincia a sentirsi il suono del metallo che striscia sul terreno.
    Lama si guarda ancora intorno, sente il cuore pulsargli nella testa insieme a quell'orribile suono < FALLO SMETTERE > urla, ma nessuna risposta stavolta, passano alcuni minuti e non gli viene in mente nessun nome, ha assalito e ucciso molta gente in passato e a chi frega dei nomi dei cadaveri? A nessuno è ovvio, o almeno dal suo punto di vista. Si ferma un attimo titubando per pronunciare un nome , il primo che gli è venuto in mente < Elvira..? > dice dubbioso, sa di essere in trappola, non può far altro che stare al suo gioco.
    Il rumore metallico si ferma ancora una volta, Solomon aspetta una risposta puntando "l'arma" nella direzione davanti a lui, forse avere qualcosa di appuntito tra le mani lo aiuta a non sprofondare nella paura. <Risposta è...> un tono quasi rassicurante più caldo e piacevole da sentire,  Lama quasi sorride pensando di aver risposto giusto, ma la voce cambia subito, il tono si deforma in quello divertito e cattivo, come se fosse stato spedito un demone e avesse preso sembianze umane per torturare gli umani a suo piacimento < ...Sbagliata...>, Solomon spalanca gli occhi puntando la lama in ogni direzione, questa volta un rumore di un passo metallico a destra, troppo veloce per lui che prima di venir colpito vede solo una luce verde del visore. Il colpo prende in peno la coscia, affondando nella carne come un un coltello con del burro. Un taglio più grande stavolta usando l'altra spada lunga e affilata, fredda mentre taglia la carne e facendo sanguinare la ferita, Non vuole che il criminale muoia dissanguato ma non c'è gusto se non vede scorrere almeno un po di sangue, rende il tutto " più colorato" direbbe lui.
    Il criminale cade a terra anche stavolta, respirando più velocemente mentre Alcok svanisce di nuovo  e inizia a parlare <Jacob...uomo adulto, lavorava in una fabbrica, pagato poco e sfruttato soffrendo per mantenere la famiglia...è stato ritrovato sgozzato, della sua famiglia solo il figlio è sopravvissuto...> dice preciso e più freddo con un tono molto più di odio in queste parole, facendo svanire per un attimo il tono divertito che riprende subito a farsi sentire non appena il cacciatore di taglia non proferisce la parola conseguentemente < Ti stai divertendo? Io si..tanto...tanto tanto tanto...continuiamo, terzo nome...> detto questo il rumore riprende a torturare le orecchie di Solomon.
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    Messaggio Da Blehic Lun Mag 16, 2016 11:26 pm

    Solomon è a terra, il braccio sinistro che non riesce a muovere per il dolore, la gamba destra con taglio netto da cui esce il nettare rosso che va a creare per terra una piccola pozzanghera. Ma nonostante tutto il dolore, tutta la paura, cerca di rialzarsi dimostrando di avere un corpo molto resistente e che la sua rabbia riesce ancora a sostenere il suo spirito, tenendo integra la sua mente ma...in modo poco efficace, " presto capirà...che non fuggirà...perché la sua morte...arriverà" pensa Jeptha mentre aspetta una risposta.
    Il criminale riesce solo a mettersi in parte in piedi con la gamba sinistra e ancora con il patetico resto della sua arma, nella mano destra. Stringe i denti. Lo sguardo guizza ovunque. Il respiro è veloce e incontrollato. apre la bocca in segno di voler rispondere < R-R-Robert...? > chiede mentre volge lo sguardo alla sensazione di bagnato alla gamba destra per via del suo stesso sangue che bagna i pantaloni e rovina le scarpe che ha recentemente acquisito.
    Tutto tace nuovamente in quell'inferno oscuro, qualcosa si sente però, non il rumore della spada che striscia a terra, ormai già taciuto dopo la risposta, ma bensì un ticchettio, metallo su metallo, ripetitivo ma regolato come un orologio, un rumore fisso e non troppo forte, secco e a stacchi di 3 secondi uno dall'altro.
    Alcok, dopo quegli attimi di tensione con quel rumore nuovo alle orecchie di lama, si decide a rispondere < Vediamo...vediamovediamovediamovediamovediamo...3 per me e 0 a te, hai sentito? Lo definirei i ticchetìì del tuo orologio >, Solomon sembra essere confuso < O-o-orologio? > balbetta, < Tutti ne abbiamo uno, l'orologio della morte, un tempo limite, uno spiraglio in cui possiamo vivere la vita, io lo sento sempre, fa tic...tac...tic...tac...tic...tac>, il criminale si guarda attorno ancora più confuso < E c-c-cosa centrerebbe? La mia risposta è giusta?> chiede quasi più spaventato di scoprirlo eppure stare in quell'inferno statico non è tanto meglio.
    Jeptha sospira " allora è davvero stupido" pensa, < Conta il ritmo di questo suono...> dice mentre il suono continua, fisso, uno ogni 3 secondi, < hai capito? 3 secondi e il tuo orologio va avanti, 3 a 0, 3 secondi e un TIC, 3 secondi e un TAC...capito brutto rifiuto? > spiega con tono di rimprovero, come se fosse un professore che sgrida uno studente perché non ha studiato, ma con un sottotono leggermente udibile, eco della sua pazzia, lo stesso concentrato di emozioni delle altre risate ma come in parte tenute controllate, nonostante si senta nella voce la presenza di queste. Dopo un'altra pausa il cacciatore di taglie continua < Ah scusa...la risposta è errata, se non lo hai già capito > afferma veloce, quasi senza pensarci, diretto, diversamente da prima, con naturalezza e tanta ma tanta gioia.
    Nello stesso istante in cui Solomon lo sente rispondere è già troppo tardi, questa volta un attacco frontale, vede la luce verde ma è troppo veloce per lui, prova con un colpo dall'alto con l'arma ma il risultato è ovvio...viene sopraffatto, il cacciatore schiva il colpo mettendosi di lato e usa ancora la lama fredda, lunga e affilata per tracciare una linea dritta che parte dal polso fino alla spalla in un taglio diagonale, bagnando la lama di un rosso cremisi e facendo uscire il sangue in modo più forte rispetto alle altre ferite. Lama, sorprendentemente, rimane in quella posizione poco stabile, facendo penzolare anche l'altro braccio, l'avanzo di quella che era la sua arma cade a terra, i suoi occhi sono spalancati mentre urla dal dolore, nuovamente mentre il rumore metallico della spada che striscia a terra ricomincia.
    < Elias, giovane che si apprestava a diventare un gioielliere, ma...il suo mentore e lui stesso sono stati ritrovati con numerose ferite da arma da taglio, precisando...gli hai ridotto le budella in poltiglia...il quarto nome...ORA!> sembra impaziente stavolta, il suo tono peggiora ad ogni nome sbagliato, sempre con quella sensazione che stia aspettando bramoso di affliggere sofferenze al criminale, di più SEMPRE DI PIU', ma calma, ci sono ancora due nomi da dire.
    Lama rimane fermo, non muovendo niente a parte la testa, ancora nervoso ma la rabbia è quasi assente, gli occhi sono arrossati, forse a causa del fumo o delle ferite o forse perché non vuole battere le palpebre, avendo paura che venga attaccato in quell'attimo in cui non può vedere neanche la luce verde del visore, che anticipa l'avvicinamento del cacciatore di taglie. < SONO IMPAZIENTE, FORZA> dice questa volta Jeptha, spezzando lui stesso il silenzio, bramoso di sangue. Solomon ha il cuore in gola < ..H..H..Henry? > chiede.
    Alcok sorride, i rumori cessano. Lama aspetta agitato, cercando di sentire qualunque suono. Il ticchettio ricomincia Tic..Tac..Tic..Tac, due secondi tra ogni ticchettio. Il criminale dopo aver contato i secondi è senza parole, pur lento di comprendonio come è lui, ha capito. Ha sbagliato. Verrà punito. < N-n-n-no...> comincia a sussurrare <n-n-no...> alza il tono leggermente <n-noooooooooooooooooo> arriva ad urlare, il ticchettio si interrompe e fa spazio alla sua risata malevola, cupa, divertita, metallica, gelida.
    Questa volta Solomon non vede niente, solo la sensazione peggiore di tutte, un dolore immenso, la gamba sinistra stavolta, la carne viene tagliata dalla spada rovente ma non si ferma, avanza AVAnza AVANZA...e taglia del tutto la gamba sinistra di netto lasciando alcuni spruzzi di sangue dalla gamba tagliata, quasi del tutto cauterizzata dal calore della spada. Lama cade a terra di schiena nel suo stesso sangue, respira troppo velocemente, troppa agitazione, la sua mente sta cedendo del tutto.
    < Gavin, vecchio lavoratore, ormai all'età in cui avrebbe dovuto smettere eppure continuava solo perché il lavoro era la sua unica ragione di vita otre ai familiari, è stato ritrovato dalla sua famiglia con il cuore perforato da un'arma, ovviamente mi riferisco a quel rottame che usavi per uccidere> dice mentre l'effetto del fumogeno comincia a svanire permettendo al criminale di vedere di nuovo qualcosa...ma ormai è inutile, non può muoversi, ogni suo arto è troppo danneggiato se non tagliato o quasi.
    Solomon vede Jeptha, a coprire quel poco di luce che riesce di nuovo a vedere con la sua ombra, nelle due braccia impugna separatamente le due spade, quella lunga nella destra e quella larga e più corta nella sinistra, quella larga mostra la lama quasi rossa, sicuramente quella rovente, quella lunga invece mostra un rosso diverso che copre in parte la lama, rosso cremisi del sangue. Tutti questi dettagli con la figura di Jeptha coperta dall'ombra con una sola luce verde mentre ride come suo solito e alza il volto coperto dal metallo, al cielo mentre lo fa, con ancora il cappuccio a coprirgli la nuca. Alcok si abbassa con le due spade di lato andando all'orecchio di Lama < Tic..Tac..Tic..Tac..l'orologio della tua morte sta diventando più veloce ahahahahahahah ne manca uno...dimmi il quinto nome ora...> " ne voglio di più "< Adesso> " di più " < SUBIto> " DI PIU' " < IMMEDIATAMENTE > urla nell'orecchio del criminale provocandogli un grosso fastidio per poi restare in attesa, fissandolo senza muoversi di un millimetro da dove si trova.
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    Messaggio Da Blehic Ven Mag 27, 2016 12:58 am

    Fermo in quella posizione, come un manichino, non un movimento, un accenno, un respiro, coperto dall'ombra in gran parte se non per la luce di un dispositivo sulla maschera di ferro, verde acceso per ragioni ignote allo sfortunato criminale. Le due spade sono ognuna in una mano differente.
    Solomon è quasi senza voce, forse per il dolore, forse per la paura, solo per la pressione di avere vicino una figura così misteriosa quanto inquietante, sia per le sue parole, che mostrano chiaramente una mente deviata, sia per i movimenti veloci e i colpi potenti. Di certo qualcuno da temere e, sicuramente, da evitare, peccato che non lo abbia capito da subito " Ma buon per me " pensa Jeptha, anche se il pensiero di inseguirlo  e accalappiarlo non gli sarebbe dispiaciuto, ma le cose non sono andate così, e arrivati a questo punto non si può far altro che finire questa caccia con eleganza come se fosse il palco di un teatro, seppur si parli sempre dell'eleganza sotto il punto di vista di Alcok.
    Lama tossisce un paio di volte, con qualche goccia di sangue che ricade sulla sua camicia bianca, i suoi occhi nocciola hanno la pupilla dilatata e si fissano su Jeptha, come se non lo volesse perdere di vista. Tossisce ancora un paio di volte. Le mani del cacciatore di taglie cominciano leggermente a muoversi, solo leggermente, facendo vibrare le spade, si sta trattenendo ma la sua pazienza ha un limite < Allora?...voglio la tua risposta, non farmi perdere tempo...> dice  Alcok con voce tremolante, vogliosa di sangue, di dolore.
    Il criminale infine, con voce tremolante e secca, si accinge a dire qualcosa, insicuro < J-J-Julie? >, un largo sorriso si fa spazio sul viso di Alcok, non visibile a Solomon. Jeptha, da accovacciato, riassembla le due armi in una sola come prima con uno scatto delle braccia verso l'alto, tenendo il manico solo con la mano sinistra portando l'arma si lato. Alza la mano metallica destra e alzando un dito comincia a picchiarlo sulla superficie della maschera, creando il ticchettio che si sentiva prima riconosciuto adesso ormai visibile, si capisce perché non è così forte, battendo sulla maschera si sente la presenza della testa al suo interno che riduce un possibile rumore, creando un ticchettio non troppo forte ma udibile, Tic.tac.tic.tac.tic.tac ora sono staccati da un secondo l'uno dall'altro.
    Lama rimane in silenzio, senza voce, mentre il cacciatore di taglie gli parla con tono divertito < Lo hai capito no? Certo che lo hai capito, la tua faccia parla per te, lo sapevi che gli umani parlano quasi più col corpo che con la voce? piccoli movimenti, facciali, di postura, tutto facilmente distinguibile ad un occhio attento...lo sai perché te lo spiego? > il criminale fa un cenno di "no" con la testa < semplice, voglio dirti almeno questo prima che non possa più parlarti, essere soli è svantaggioso per questo...> smette di fare quel ticchettio con la mano metallica e rivolge il palmo in alto bisbigliando qualcosa incomprensibile per Soolomon < attivazione FI0.9 > su ognuna delle quattro dita parte una scintilla che accende una fiamma, di colore azzurro, grandezza moderata ma ad altissimo calore.
    Le strane fiamme vengono osservate dal criminale che subito dopo scatta con lo sguardo a tutti gli arti, uno ad uno, ma inutilmente, non si può muovere, lo sa ma una parte di se non lo accetta.
    Jeptha osserva le fiamme continuando da prima a parlare < mi piacerebbe discutere ancora con te, ma sono un tipo preciso e la quinta punizione deve essere eseguita > avvicina la mano metallica con le 4 fiamme al volto di Lama < il fuoco...purificatore di tutti mali, riducendo tutto in cenere dinnanzi al suo potere distruttivo, un potere spaventoso nelle mani sbagliate...ma basta con le spiegazioni e veniamo al dunque> tre delle fiamme si spengono e rimane accesa solo una , quella dell'indice metallico, che pian piano si avvicina al collo di Solomon, con la mano sinistra Jeptha rinfodera Muramasa e solleva la testa del criminale. Il cuore di Lama batte all'impazzata, la sua voce non vuole uscire, oramai del tutto senza, il tempo sembra rallentare per lui, fin quando la fiamma non si avvicina troppo e comincia a bruciargli la pelle con un calore infernale anche se superficialmente, causando un dolore estremo mentre la fiamma brucia la carne facendo un giro attorno al collo formando un cerchio perfetto causando un fitto dolore a Solomon che ormai, senza voce , non fa altro che agitarsi inutilmente con la bocca aperta cercando di urlare invano, mentre la tortura viene eseguita Jeptha parla < Cristina, ragazza solare, dal corpo prosperoso e aspirante moglie di un ricco industriale...trovata morta con evidenti segni di stupro e sgozzamento...ora sei felice di aver compiuto quelle azioni, brutto rifiuto?>.
    Finita l'opera rimane il segno nero sul collo di Lama, ancora vivo ma quasi cominciando a perdere coscienza, i suoi occhi sono vuoti, persi, senza speranze, solo una cosa sente, la voce del cacciatore di taglie < siamo a 5 per me e 0 per te, ahiaiaiai, 5 punizioni subite...ho dimenticato di dirti una piccola regola..> il criminale fa un verso di confusione con quel poco di fiato che ha in corpo <.. se avresti sbagliato ogni nome, avresti avuto una punizione bonus...> sorride iniziando a ridere < LA SESTA > ma in risposta da Solomon ottiene solo un verso di sorpresa strozzato, oramai la sua mente è distrutta e del suo essere solo le pupille tremano, mentre il corpo distrutto rimane fermo.
    Jeptha estrae nuovamente l'arma, la lama della spada larga mostra chiaramente che si è raffreddata oramai, rimane fermo per un attimo a guardare il cielo tenendo la spada nella mano destra < lo senti il tuo orologio?...io comincio a non sentirlo più, si sta fermando e tra poco lo farà del tutto...> abbassa lo sguardo su di lui toccandogli il nero della bruciatura della fiamma con il dito umano < Ho tracciato questo cerchio proprio per essere preciso con il mio colpo...non so se mi senti ma...> alza l'arma dalla parte della lama lunga < quando andrai all'inferno...DII CHE TI HA MANDATO JEPTHA! > la abbassa velocemente tagliando la testa di netto.
    E' finita, tutto torna al silenzio, la testa di Solomon cade a qualche metro dal corpo, Jeptha si avvicina ad essa sollevandola per i capelli e guardandola per un attimo, gli occhi del tutto vuoti con la bocca ancora aperta. Rinfodera la spada insanguinata e tira fuori dalla giaccia una sacchetta in cui infila dentro la testa e la chiude, per provare che lo ha ucciso lui e reclamare la taglia ha bisogno di una prova e portarsi un corpo così grosso sarebbe scomodo, la testa sarà sufficiente.
    Mentre se ne va camminando canticchia una canzoncina
    <Miss Lucy had some leeches
    Her leeches liked to suck
    And when they drank up all her blood she didn't give a...
    Funny when the doctors
    Had locked her in her cell
    Miss Lucy screamed all night that they should go to bloody...
    Hello to the surgeon
    With scalpel old and blunt
    He'll tie you to the table then he'll mutilate your... > cammina tranquillo con la testa nel sacchetto continuando a canticchiare
    <Come it's nearly teatime
    The lunatics arrive
    The keepers bleed them all until there's no one left a...
    Lively little rodents
    Are eaten up by cats
    We're subject to experiments like laboratory...
    Rats I've dropped a teacup
    How easily they break
    I'm on my hands and knees until I pay for my mis-
    Take off all your clothing
    We've only just begun
    We have no anesthesia
    It's eighteen forty
    One thing we should tell you
    Before you try again
    The tests are all invented by a lot of filthy...
    Mentally hysteric
    She's failed the exam
    Don't bother telling Lucy for she doesn't give a...
    Damn that nitrous oxide
    For when you can't escape
    They say the surgeons oft commit a murder or a...
    Razor-blades are rusty
    And not a lot of fun
    So when they try to amputate your legs you'd better...
    Run and fetch the chemist
    A patient's feeling sad
    She's been in chains for ages and she isn't even...
    Madness is a nuicanse
    And no one is immune
    Your sister, mum or daughter may become a raving...
    Lunatics are dangerous
    And doctors are obeyed
    They also go together just like toast and marma-
    Ladies are like children
    With brains the size of squirrels
    Lets give clitoridectomies to all the little...
    Girls are helpless trasures
    That daddies must protect
    So lie upon the table for the doctors to in-
    Speculums are super
    And stirrups all the rage
    So speard a lady's legs then put her back into her...
    Cage of naked crazies
    The surgeon's here to bleed
    The doctors all are learned men and some can even...
    Reading can be risky
    For women on the verge
    It only did us worlds of good to poison, leech and...
    Purging is a penance
    Phlebotomy's a chore
    No need to sterilize the tools we never did be-
    Fore the night is over
    Before you go to bed
    They'll take a hammer and a nail and jam it in your...
    Headstones in the courtyard
    And statues in the park
    Are not for the insane
    Just leave them rotting in the D A R K
    Dark, dark, dark, dark, dark> ripete mentre sparisce nell'oscurità della notte...[Exit]

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