L'armatura parla nuovamente a distanza, e nuovamente cerca di pizzicare Pürscei, la gattina è ancora più allarmata, sa che si continuerà in quel modo tutti saranno contro il suo amico e lei non voleva che succedesse < NYA! PURRRRSCEI E' BUONO! NON E' COME I DEMONI CATTIVI! LUI LI VUOLE COMBATTERE! > cerca di urlare per farsi sentire da tutti, non erano frasi pensate era tutto un flusso continuo di pensieri, quello che poi si poteva aspettare da un bambina piccola, mentre cercava ancora di difendere a parole Pürscei, un getto d'acqua l'innonda, bagnandola da orecchie a piedi, velocemente si lancia a terra guardandosi adosso, il piccolo kimono era tutto bagnato come il piccolo zainetto, i capelli e la coda avevano il pelo completamente fradicio e quindi sembrava diminuito e tutto tendente al basso, non vede o sente Ryu, non sembra guardare nessuno se non sè stessa, per qualche secondo sembra che non si muova per nulla ma poco dopo si può sentire un sonoro < NYAAAAAAAAA! > lamentoso e triste, piccole lacrime scendevano lungo il volto della piccolina, quella doccetta inaspettata sembrava essere stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, le manine vanno a coprirsi gli occhi < I-io volevo solo che fossimo tutti amici, perchè dobbiamo dirci cose cattive? Purrrrscei non è così di solito... è buono... gentile... > si siede a terra continuando a piangere sonoramente.
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[01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
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- Messaggio n°76
Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
Sasame tiene lo sguardo sul Pürscei che sembra continuare la sua trasformazione e diventare sempre più scuro e irsuto di pelo, l'aspetto sembra diventare sempre più ferale come daltronde il suo parlare, sente dei lamenti provenire dall'arma del cinghialone, tutto questo stava iniziando ad allarmarla, non pensava che il suo amico potesse diventare così... pauroso, ma aveva capito che era per colpa del tizio in armatura che lo stava provocando < Nya, Purrrrrscei non ascoltarlo... > cerca di mormorare, poco dopo sente le mani del Pürscei avvolgerla, e continuando a fissarlo negli occhi con i suoi gialli ascolta le parole di lui e accetta le carezza, ma sempre con quel minimo di stato di allerta perchè il suo amico non sembrava essere in sè.
L'armatura parla nuovamente a distanza, e nuovamente cerca di pizzicare Pürscei, la gattina è ancora più allarmata, sa che si continuerà in quel modo tutti saranno contro il suo amico e lei non voleva che succedesse < NYA! PURRRRSCEI E' BUONO! NON E' COME I DEMONI CATTIVI! LUI LI VUOLE COMBATTERE! > cerca di urlare per farsi sentire da tutti, non erano frasi pensate era tutto un flusso continuo di pensieri, quello che poi si poteva aspettare da un bambina piccola, mentre cercava ancora di difendere a parole Pürscei, un getto d'acqua l'innonda, bagnandola da orecchie a piedi, velocemente si lancia a terra guardandosi adosso, il piccolo kimono era tutto bagnato come il piccolo zainetto, i capelli e la coda avevano il pelo completamente fradicio e quindi sembrava diminuito e tutto tendente al basso, non vede o sente Ryu, non sembra guardare nessuno se non sè stessa, per qualche secondo sembra che non si muova per nulla ma poco dopo si può sentire un sonoro < NYAAAAAAAAA! > lamentoso e triste, piccole lacrime scendevano lungo il volto della piccolina, quella doccetta inaspettata sembrava essere stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, le manine vanno a coprirsi gli occhi < I-io volevo solo che fossimo tutti amici, perchè dobbiamo dirci cose cattive? Purrrrscei non è così di solito... è buono... gentile... > si siede a terra continuando a piangere sonoramente.
L'armatura parla nuovamente a distanza, e nuovamente cerca di pizzicare Pürscei, la gattina è ancora più allarmata, sa che si continuerà in quel modo tutti saranno contro il suo amico e lei non voleva che succedesse < NYA! PURRRRSCEI E' BUONO! NON E' COME I DEMONI CATTIVI! LUI LI VUOLE COMBATTERE! > cerca di urlare per farsi sentire da tutti, non erano frasi pensate era tutto un flusso continuo di pensieri, quello che poi si poteva aspettare da un bambina piccola, mentre cercava ancora di difendere a parole Pürscei, un getto d'acqua l'innonda, bagnandola da orecchie a piedi, velocemente si lancia a terra guardandosi adosso, il piccolo kimono era tutto bagnato come il piccolo zainetto, i capelli e la coda avevano il pelo completamente fradicio e quindi sembrava diminuito e tutto tendente al basso, non vede o sente Ryu, non sembra guardare nessuno se non sè stessa, per qualche secondo sembra che non si muova per nulla ma poco dopo si può sentire un sonoro < NYAAAAAAAAA! > lamentoso e triste, piccole lacrime scendevano lungo il volto della piccolina, quella doccetta inaspettata sembrava essere stata la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, le manine vanno a coprirsi gli occhi < I-io volevo solo che fossimo tutti amici, perchè dobbiamo dirci cose cattive? Purrrrscei non è così di solito... è buono... gentile... > si siede a terra continuando a piangere sonoramente.
DarkStilgar- Messaggi : 33
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- Messaggio n°77
Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
"Ecco... VISTO?!!?! l'avete fatta piangere... maledetti sbruffoni... sancì con tono brusco Ryu guardando nuovamente i litiganti "Adesso qualcuno la ripar... ehmm ripari la situazione... in fretta.
Sahira- Messaggi : 51
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- Messaggio n°78
Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
<Già, nessun senso e-> Risponde pure lei a voce bassa per non farsi sentire, ma si blocca perché spaventata da quel lamento straziante provenire da... dal randello?
Non lo sa e non le importa, la cosa la spaventa comunque, trasformando il suo nervosismo da rabbia in ben altro.
Tra l'altro stanno vicino a Purscei e la cosa non le piace per niente.
Non lo sa e non le importa, la cosa la spaventa comunque, trasformando il suo nervosismo da rabbia in ben altro.
Tra l'altro stanno vicino a Purscei e la cosa non le piace per niente.
E di mettersi in mezzo a recuperare Sasame... beh...
<Cos'è...? Va bene, forse se ci allontania-!!!>
Purscei schianta la propria arma sul terreno ed Erin istintivamente si teletrasporta all'indietro come un uccellino spaventato che vola via. La luce che lascia sul posto stavolta è di un azzurrino acceso.
Purscei schianta la propria arma sul terreno ed Erin istintivamente si teletrasporta all'indietro come un uccellino spaventato che vola via. La luce che lascia sul posto stavolta è di un azzurrino acceso.
L'energia di Sparrow si agita assieme a lei. Il poveretto non riesce neanche a vedere cosa succede.
<Ehm...> Imbarazzata da quella scena decisamente poco coraggiosa, si riavvicina lentamente ai due e fa per allungare le mani per invitarli ad allontanarsi mentre Purscei urla e sbraita, seguito da Alexander che torna a farsi sentire iniziando ad insinuare che il cinghiale sia un demone, cosa che la blocca sul posto.
Essendo proprio di fronte a Shiro, il suo panicare, il suo sgranare gli occhi è tutto per lui, mentre lo fissa raggelata. Le guance perennemente rosee quasi si schiariscono mentre gli occhi viola sembrano cambiare sfumatura facendosi più pallidi anch'essi, forse un po' azzurrini prima di tornare viola.
<Ma... abbiamo... bevuto...>
La piccola Sasame urla che Purscei è buono però, che non è come gli altri... Erin è comunque confusa.
Giusto in quel momento Judal inizia con nuove provocazioni, forse peggiori di quelle di prima.
Giusto in quel momento Judal inizia con nuove provocazioni, forse peggiori di quelle di prima.
Le iniziali non sono che un eco in realtà visto com'è intontita dai pensieri circa ciò che ricorda sui demoni e quant'altro, ed è appunto alla parte su questi che inizia ad ascoltare con più attenzione.
Di male in peggio.
C'è un altro demone lì? Cosa? Forse Sasame stessa?
Da le spalle a Judal quando questo arriva verso di loro, e grazie al cielo le parole del ragazzo e Sparrow che urla silenzioso per avvertirla la fanno voltare in tempo, prima che quello possa sfiorare Robin. La sua mano a mezz'aria la nota appena prima che, beh... Judal venga travolto da un getto d'acqua che lo sbalza facendolo rotolare via, mentre altra acqua colpisce sia Purscei che l'Egida.
Da le spalle a Judal quando questo arriva verso di loro, e grazie al cielo le parole del ragazzo e Sparrow che urla silenzioso per avvertirla la fanno voltare in tempo, prima che quello possa sfiorare Robin. La sua mano a mezz'aria la nota appena prima che, beh... Judal venga travolto da un getto d'acqua che lo sbalza facendolo rotolare via, mentre altra acqua colpisce sia Purscei che l'Egida.
Visto la vicinanza tra i due e l'acqua, comunque, Erin sempre d'istinto indietreggia... troppo.
Decisamente troppo.
Va a sbattere contro il petto di Shiro, rischiando pure di pestargli un piede.
Va a sbattere contro il petto di Shiro, rischiando pure di pestargli un piede.
<Ah!>
Si volta nuovamente, tornando dov'era prima e fissandolo mortificata.
Si volta nuovamente, tornando dov'era prima e fissandolo mortificata.
<Ehm... scusa scusa scusa! Ti ho fatto male? Non l'ho fatto apposta! Oooh... oooh Ryu!!!>
Grazie al cielo è tornata, e ciò che dice la salva dall'imbarazzo estremo, che comunque smaltisce con una risatina bassa, mezza divertita e mezza di vergogna, sorrisino che scema del tutto quando sente Sasame scoppiare a piangere.
Grazie al cielo è tornata, e ciò che dice la salva dall'imbarazzo estremo, che comunque smaltisce con una risatina bassa, mezza divertita e mezza di vergogna, sorrisino che scema del tutto quando sente Sasame scoppiare a piangere.
Dannazione, la piccolina era con Purscei.
<Ehm... ci penso io>
Fa cenno a Ryu di aspettare e si avvicina alla piccolina.
<Ehi ehi gattina, shhh> Se si lasciasse avvicinare si inginocchierebbe e le porgerebbe una mano per farla salire, mentre con l'altra crea una specie di fiammela magica rossa che non la brucerebbe ma che la riscalderebbe un po', provando ad asciugarla un pochetto.
<Sali qui e andiamo da Ryu un attimo, ti va? Così ti riscaldi e... ti asciughi, ecco! Basta piangere! Se fai la brava ti faccio vedere i miei giocattolini, ma...> Si volta verso Ryu. <Prima devo parlare con lei, va bene? Nessuno vuole fare del male a Purscei piccolina!>
Che Sasame le salisse addosso o no, Erin si muoverebbe di nuovo verso Ryu.
Le nuove informazioni le hanno stravolto le domande.
<Va bene, allora. Mmh...>
Voleva principalmente chiederle di far smettere quei simpaticoni ma ci ha già pensato da sola.
Cercando di scaldare Sasame con la mancina e la fiammella a seconda di dove si posizioni la bambina, tira fuori nuovamente il quaderno e inizia a tracciarci una mappa approssimata. Le viene un po' scomodo ma non si lamenta.
Voleva principalmente chiederle di far smettere quei simpaticoni ma ci ha già pensato da sola.
Cercando di scaldare Sasame con la mancina e la fiammella a seconda di dove si posizioni la bambina, tira fuori nuovamente il quaderno e inizia a tracciarci una mappa approssimata. Le viene un po' scomodo ma non si lamenta.
Probabilmente l'Egida farebbe un discorso più tecnico del suo, ma in quanto a logicità al momento non le sembra tanto ben messo.
<Quindi, niente mappa, va bene. Ma ci servirebbe capire perché, ad esempio, ci sono questi sistemi di difesa automatica.
Sono strutture che c'erano già o avete messo queste cose adesso per rilegare quei demoni lì dentro? Perché in quel caso questa simpatica isola non è nuova ad assalti e magari qualcuno di loro ha pure avuto il tempo di studiare questi sistemi e... mmh...>
Più o meno pensa ad alta voce.
<Avete attivato voi la barriera che sta spegnendosi, giusto? Quindi un modo per manovrare il sistema da lontano esiste. Qualcuno dev'essere andato lì o comunque è già entrato lì. Come ha funzionato? Potrebbe esserci utile. Magari... magari da qualche parte c'è una mappa completa, in qualche documento antico, non so. Riesci a trovare qualcosa in una qualche banca dati?>
Porta le mani – o una mano solamente - avanti come a scusarsi in anticipo.
<Probabilmente lo avrai già fatto, lo chiedo per sicurezza.
E, umh... ci lasceresti sulla spiaggia immagino. Una volta lì hai modo di comunicare con noi, magari facendo spola tra un gruppo e l'altro? Se ci fosse un modo per infiltrarci nel sistema di difesa e manovrarlo a nostro piacimento... ecco, perché quel sistema non abbatte demoni? A che serve?> Aggrotta la fronte. Nah, magari lo fa ma non è abbastanza.
<Uh... magari dalla camera di controllo centrale possiamo usare il sistema di difesa! Mmh... Ah già, Ryu, posso lasciare lo zaino qui?> Glielo indica. Che domanda di assoluta importanza per uno zaino che contiene solamente vestiti e forse qualche biscotto.
Riprende il primo foglio, quello con gli appunti, poi sistema meglio entrambi sulle sue cosce mentre tra le mani ne tiene un terzo.
<Ok, allora: credo che per sicurezza sarebbe meglio dividerci in due gruppi comunque, non tre.
Visto che la strada ad est va a finire sotto una caverna ipotizzo che confluisca al centro, ma in basso, appunto dove sta la fonte di energia che a parte sistemare la barriera magari può aiutarci anche a distruggere i demoni con le armi interne>
Calca meglio la scritta “discesa caverna” sul foglio.
<Restano la foresta col fiume e la zona pianeggiante con la palude. A livello di imboscate non so cosa sia meglio per loro, forse la pianura e la palude visto che ne rimarremo impantanati se cercassimo di scappare... beh, tutti tranne Judal che vola. La strada al centro è più corta ma probabilmente più pericolosa visto che non ci sarebbero nascondigli e l'entrata principale potrebbe essere mooolto più sorvegliata.
Poi, mi sa che gli esploratori sono un po' inutili. Oh, giusto: Ryu quanto è grande l'isola? Da un estremo e l'altro si ci metterebbe molto?>
Poi, mi sa che gli esploratori sono un po' inutili. Oh, giusto: Ryu quanto è grande l'isola? Da un estremo e l'altro si ci metterebbe molto?>
Nel foglio nuovo inizia a scrivere.
<Mmmh...> Si prende qualche istante.
<Ascoltatemi un po'. Direi che, prendendo come punto di riferimento la parte col fiume potremmo dividerci in:
-Purscei che mi pare... pratico di foreste, ecco;
-Sasame che parla con gli animali;
-Shiro che fa il cacciatore, giusto? Quindi la foresta mi sembra ottima;
-Sasame che parla con gli animali;
-Shiro che fa il cacciatore, giusto? Quindi la foresta mi sembra ottima;
-Yoko visto che usa le piante.
Mi ci metterei pure io visto che l'idea di una caverna per quel che so fare non credo vada bene. I miei uccelli sarebbero inutili... quindi questo sarebbe un gruppo da cinque, insomma. Se arrivassimo al sistema centrale potrei smanettare col sistema e lo stesso potrebbe fare l'Egida di sotto se ci fosse qualcosa di simile>
Tira una linea.
Tira una linea.
<I rimanenti dall'altro lato quindi, visto il luogo stretto...
-L'Egida come colosso che può portare il cristallo;
-Periglia che non mi pare avere preferenze;
-L'Egida come colosso che può portare il cristallo;
-Periglia che non mi pare avere preferenze;
-Judal che attacca da lontano;
-Kayen da vicino, farebbe da esploratore da quel lato, diciamo>
Inclina la testa e guarda ciò che ha scritto.
<Potremmo pure invertire Purscei con l'Egida così che io passi dall'altro lato – visto che servirebbe qualcuno per la parte tecnologica da entrambi i fronti – ma mi pare di capire che Sasame andrà con il cinghiale, per cui... Che ne dite?>
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- Messaggio n°79
Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
Si volta per ascoltarla sorridendo involontariamente, quando un verso glielo cancella.
Più che verso, erano dei fastidiosi e sinistri lamenti provenienti dal randello del demone. La cosa terrorizzante era che sembravano umani. Ad ascoltarli gli viene persino il mal di testa, oltre a un senso di angoscia.
Indietreggia di un passo quando, dopo aver dato una sconsigliabile occhiata alla mutazione del randello, viene scagliato a terra, facendo tremare il terreno e le sue gambe.
Avrebbe voluto allontanarsi, ma aveva le gambe di pietra, e lo sguardo fisso sul demone che, per qualche scherzo ironico, lo sembrava a tutti gli effetti. Manto nero, parlata rozza e minacciosa, un arma che sembrava stregata.
Shirogane non era terrorizzato, non al punto da scappare a una minima reazione, anzi, cerca lentamente di avvicinarsi a Purscei dopo che, per fortuna di tutti, Sasame l’aveva “calmato”.
Ma l’Egida non sembrava preoccupato, anzi, continua a stuzzicarlo come se volesse combattere. Poi Judal infierisce anche, non sapeva stare zitto. Alle sue parole, Shiro balbetta un poco convincente <…n-non è un… non è cattivo! Non…> ma ovviamente non riesce a continuare.
Semplicemente si volta, guardando il mago con rabbia, stringendo i pugni, la prima volta che provava rabbia nei confronti di qualcuno.
Ma lo spettacolo di quel simpaticone non sembrava voler finire, insinuava ci fosse un altro demone.
Il ragazzo, a questo punto, avrebbe cercato di farlo tacere, cercando di muoversi verso di lui. Cercando, appunto, perché non riesce. Mentre stava per avanzare verso Judal, guarda in volto Erin.
E la cosa gli gela ogni emozione. Era sbiancata e gli occhi stavano cambiando persino colore. Shiro si blocca, sgranando gli occhi, preoccupato. “…non è cattivo…”.
Quando però, il mago volante si avvicina a Erin e questa si volta per fermarlo, un potente getto d’acqua lo travolge.
Come chiunque si fosse trovato nei pressi di quel getto, indietreggiò, anche se non tanto quanto la ragazza di fronte a lui.
D’istinto solleva le braccia, afferrandola per le spalle così da non cadere, ma la gabbia con Robin e Sparrow l’aveva colpito allo stomaco, anche se non violentemente.
Rimangono cosi pochi secondi, quel poco che bastava per entrambi di riottenere l’equilibrio, aveva trattenuto il respiro. Appena si riprende, arrossì violentemente, mollando istantaneamente la presa e iniziando a tossire per il colpo, dato che si ricordò di respirare.
Vedendo la reazione di lei però si affretta a tranquillizzarla <Non… non è niente, non… sto bene, sto bene.> anche se tossendo nel mentre. E per fortuna Erin si mette a ridere, cosa che fa ridere anche lui. Tossiva e rideva.
Quando Sasame inizia a piangere però, la preoccupazione torna, e con essa la rabbia che provava per Judal, l’unico responsabile agli occhi di Shiro.
Si volta, vedendolo a terra mentre stava per rialzarsi, pensa di aiutarlo all’inizio ma quando si trova a pochi passi da lui si ferma. Lo guardava nervoso, come se volesse colpirlo. <Era proprio necessario?> disse a bassa voce. Chissà dove l’aveva trovato quel coraggio, forse si era dimenticato che stava parlando con un mago.
Però, non riesce a stargli vicino, e quindi se ne va subito, andando al fianco di Erin, volendo chiedere se lei stesse bene, ma stava già parlando con Ryu. Riesce ad ascoltare solo la suddivisione finale dei gruppi.
<A me va bene, anche se… no, niente.>“ Finchè non sto col simpaticone mi vanno bene tutti. Anche se preferirei avere Kayen a fianco.”pensava.
Ancora in piedi, si volta a guardare gli altri, notando solo ora che anche l’armatura e Purscei erano stati colpiti. “Basterà a calmarli?”
Più che verso, erano dei fastidiosi e sinistri lamenti provenienti dal randello del demone. La cosa terrorizzante era che sembravano umani. Ad ascoltarli gli viene persino il mal di testa, oltre a un senso di angoscia.
Indietreggia di un passo quando, dopo aver dato una sconsigliabile occhiata alla mutazione del randello, viene scagliato a terra, facendo tremare il terreno e le sue gambe.
Avrebbe voluto allontanarsi, ma aveva le gambe di pietra, e lo sguardo fisso sul demone che, per qualche scherzo ironico, lo sembrava a tutti gli effetti. Manto nero, parlata rozza e minacciosa, un arma che sembrava stregata.
Shirogane non era terrorizzato, non al punto da scappare a una minima reazione, anzi, cerca lentamente di avvicinarsi a Purscei dopo che, per fortuna di tutti, Sasame l’aveva “calmato”.
Ma l’Egida non sembrava preoccupato, anzi, continua a stuzzicarlo come se volesse combattere. Poi Judal infierisce anche, non sapeva stare zitto. Alle sue parole, Shiro balbetta un poco convincente <…n-non è un… non è cattivo! Non…> ma ovviamente non riesce a continuare.
Semplicemente si volta, guardando il mago con rabbia, stringendo i pugni, la prima volta che provava rabbia nei confronti di qualcuno.
Ma lo spettacolo di quel simpaticone non sembrava voler finire, insinuava ci fosse un altro demone.
Il ragazzo, a questo punto, avrebbe cercato di farlo tacere, cercando di muoversi verso di lui. Cercando, appunto, perché non riesce. Mentre stava per avanzare verso Judal, guarda in volto Erin.
E la cosa gli gela ogni emozione. Era sbiancata e gli occhi stavano cambiando persino colore. Shiro si blocca, sgranando gli occhi, preoccupato. “…non è cattivo…”.
Quando però, il mago volante si avvicina a Erin e questa si volta per fermarlo, un potente getto d’acqua lo travolge.
Come chiunque si fosse trovato nei pressi di quel getto, indietreggiò, anche se non tanto quanto la ragazza di fronte a lui.
D’istinto solleva le braccia, afferrandola per le spalle così da non cadere, ma la gabbia con Robin e Sparrow l’aveva colpito allo stomaco, anche se non violentemente.
Rimangono cosi pochi secondi, quel poco che bastava per entrambi di riottenere l’equilibrio, aveva trattenuto il respiro. Appena si riprende, arrossì violentemente, mollando istantaneamente la presa e iniziando a tossire per il colpo, dato che si ricordò di respirare.
Vedendo la reazione di lei però si affretta a tranquillizzarla <Non… non è niente, non… sto bene, sto bene.> anche se tossendo nel mentre. E per fortuna Erin si mette a ridere, cosa che fa ridere anche lui. Tossiva e rideva.
Quando Sasame inizia a piangere però, la preoccupazione torna, e con essa la rabbia che provava per Judal, l’unico responsabile agli occhi di Shiro.
Si volta, vedendolo a terra mentre stava per rialzarsi, pensa di aiutarlo all’inizio ma quando si trova a pochi passi da lui si ferma. Lo guardava nervoso, come se volesse colpirlo. <Era proprio necessario?> disse a bassa voce. Chissà dove l’aveva trovato quel coraggio, forse si era dimenticato che stava parlando con un mago.
Però, non riesce a stargli vicino, e quindi se ne va subito, andando al fianco di Erin, volendo chiedere se lei stesse bene, ma stava già parlando con Ryu. Riesce ad ascoltare solo la suddivisione finale dei gruppi.
<A me va bene, anche se… no, niente.>“ Finchè non sto col simpaticone mi vanno bene tutti. Anche se preferirei avere Kayen a fianco.”pensava.
Ancora in piedi, si volta a guardare gli altri, notando solo ora che anche l’armatura e Purscei erano stati colpiti. “Basterà a calmarli?”
Ultima modifica di Alereku il Mar Mag 10, 2016 3:05 am - modificato 1 volta.
Jester- Messaggi : 28
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- Messaggio n°80
Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
Kayen rimase fermo e zitto guardando i due colossi continuare a tirarsi frecciatine. Pareva quasi che si stessero per attaccare.
Udì i lamenti provenire dal randello del Purscei. Davano fastidio, ma non ci pensò oltre. Più che altro, appena lo vide tirare un colpo a terra, fece qualche passo indietro tanto per non essere vicino a lui.
Ascoltò le parole dell'Egida. Tahm Ken? Lui non sa niente di leggende come quelle, per questo gli son sorte altre domande, perchè colui che aveva citato pareva essere un demone.
Lo notò mentre la strana armatura si rimpiccioliva minimamente e dava anche lui una martellata a terra. Stavano per caso cercando di farsi paura a vicenda?
Se tutto ciò non bastava, anche il mago volante si mise a mettere altra legna sul fuoco. Immediatamente, ascoltando le sue parole sul Purscei, una domanda gli venne in mente. " Come fa a sapere che è un demone? Se è così.. " non finì di pensare che esso, dopo aver parlato di qualcuno che aveva un qualche legame con un demone, si girò verso di lui guardandolo.
Lo guardò parecchio incuriosito da lui mentre si avvicinava, anche se sotto sotto provava un minimo di rancore. Aveva rivelato a tutti che aveva avuto un legame con un demone in modo così stupido.. Lo ascoltò mentre gli parlava, guardandolo in modo serio. < Nome? Non credo ne abbia uno, e non credo me lo venga a dire dopo che ha tentato di uccidermi. > disse semplicemente, a bassa voce cercando di far sentire solo a lui, anche se le persone che gli erano vicino potevano sentirlo.
D'un tratto però, la tensione venne come di colpo sciolta dallo strano cilindro che uscì dal terreno. Portò lo sguardo su esso, vide il getto colpire in pieno Judal e spostò lo sguardo su lui mentre rotolava, senza notare che anche l'Egida e Purscei erano stati colpiti da esso e senza muoversi di un millimetro.
La rabbia interiore non era un contesto per volerlo morto. Si ci avvicinò, portando una mano verso di esso come per aiutarlo. < Non fare parola di ciò che sai in mezzo a tutti, ne parleremo. > disse a voce bassa, facendo sentire solo a lui notando che Shiro si stava avvicinando.
Se avesse afferrato la sua mano, l'avrebbe ritirata aiutandolo ad alzarsi, altrimenti se avesse voluto fare da solo, l'avrebbe semplicemente portata indietro. Senza dire altro, aveva pensato di tornare da Shiro ed Erin, ma rimase fermo per guardare meglio la situazione.
Solo ora notò la piccola Sasame a terra che piangeva, bagnata come i due colossi e Ryu. Si era perso parte del discorso, ma per fortuna riuscì ad ascoltare riguardo i tre possibili percorsi. Non gli importava molto dove sarebbe andato, per questo ascoltò tranquillamente Erin e non ebbe nulla da dire contro, anche se sotto sotto sperava di poter andare con Shiro.
Udì i lamenti provenire dal randello del Purscei. Davano fastidio, ma non ci pensò oltre. Più che altro, appena lo vide tirare un colpo a terra, fece qualche passo indietro tanto per non essere vicino a lui.
Ascoltò le parole dell'Egida. Tahm Ken? Lui non sa niente di leggende come quelle, per questo gli son sorte altre domande, perchè colui che aveva citato pareva essere un demone.
Lo notò mentre la strana armatura si rimpiccioliva minimamente e dava anche lui una martellata a terra. Stavano per caso cercando di farsi paura a vicenda?
Se tutto ciò non bastava, anche il mago volante si mise a mettere altra legna sul fuoco. Immediatamente, ascoltando le sue parole sul Purscei, una domanda gli venne in mente. " Come fa a sapere che è un demone? Se è così.. " non finì di pensare che esso, dopo aver parlato di qualcuno che aveva un qualche legame con un demone, si girò verso di lui guardandolo.
Lo guardò parecchio incuriosito da lui mentre si avvicinava, anche se sotto sotto provava un minimo di rancore. Aveva rivelato a tutti che aveva avuto un legame con un demone in modo così stupido.. Lo ascoltò mentre gli parlava, guardandolo in modo serio. < Nome? Non credo ne abbia uno, e non credo me lo venga a dire dopo che ha tentato di uccidermi. > disse semplicemente, a bassa voce cercando di far sentire solo a lui, anche se le persone che gli erano vicino potevano sentirlo.
D'un tratto però, la tensione venne come di colpo sciolta dallo strano cilindro che uscì dal terreno. Portò lo sguardo su esso, vide il getto colpire in pieno Judal e spostò lo sguardo su lui mentre rotolava, senza notare che anche l'Egida e Purscei erano stati colpiti da esso e senza muoversi di un millimetro.
La rabbia interiore non era un contesto per volerlo morto. Si ci avvicinò, portando una mano verso di esso come per aiutarlo. < Non fare parola di ciò che sai in mezzo a tutti, ne parleremo. > disse a voce bassa, facendo sentire solo a lui notando che Shiro si stava avvicinando.
Se avesse afferrato la sua mano, l'avrebbe ritirata aiutandolo ad alzarsi, altrimenti se avesse voluto fare da solo, l'avrebbe semplicemente portata indietro. Senza dire altro, aveva pensato di tornare da Shiro ed Erin, ma rimase fermo per guardare meglio la situazione.
Solo ora notò la piccola Sasame a terra che piangeva, bagnata come i due colossi e Ryu. Si era perso parte del discorso, ma per fortuna riuscì ad ascoltare riguardo i tre possibili percorsi. Non gli importava molto dove sarebbe andato, per questo ascoltò tranquillamente Erin e non ebbe nulla da dire contro, anche se sotto sotto sperava di poter andare con Shiro.
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- Messaggio n°81
Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
l'atmosfera si stava ulteriormente scaldando. Il demone stava diventando sempre più minaccioso ed il corazzato non indietreggiava di un millimetro, ribattendo a pari potenza, sia per i colpi sul pavimento, sia per quanto riguarda minaccie e frecciatone. Ad un certo punto, dal pavimento si solleva un pilastro che, con dei getti d'acqua mirati mette a tacere coloro che tenevano accese le tensioni e, finalmente, riapparve Ryu con alcune notizie per loro. Quando Yoko vede la ragazza avvicinarsi alla donna che li ha radunati su quel veicolo volante, si avvicina a sua volta per ascoltare le domande e relative riposte. Tutte le domande che Kurama avrebbe voluto fare al comandante della missione erano state già poste e, quindi, con la solita pacatezza non gli rimase altro da fare che confermare :<Io senza alcun dubbio prenderò la via boschiva... confermo> e dopo una breve pausa aggiunge <in che altro modo sono collegati i sentieri tra loro? è possibile che demoni della palude giungano alla foresta o alla grotta per vie traverse?> . E' un piccolo dettaglio ma, dato che è stato suggerito di evitare la palude, meglio saperne di più.
James krik- Messaggi : 35
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- Messaggio n°82
Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
Non solo avrebbe voluto divorare ogni singolo organo interno di Alexander, avrebbe anche dato volentieri la caccia ai degenerati che lo avessero concepito e fargli fare una fine ben peggiore.
Partorire stronzi del genere agli occhi di quel demone altamente instabile era inaccettabile, e certo pensieri erano ormai la norma quando si trovava in quello stato. MantoSporco non è mai stata una cosa piacevole da vedere, e per quanto fosse sulla soglia della trasformazione ancora si stava trattenendo, altrimenti si sarebbe già scagliato volentieri su quello sbruffone corazzato.
Il getto d’acqua fredda però lo sorprende ancor di più delle accuse assolutamente infondate dell’egida.
Non che fosse qualcosa a cui non era abituato. Per quanto fosse gelata, Pürscei non poteva certo permettersi il lusso di una doccia calda. In realtà non sapeva nemmeno cosa fosse una doccia, per cui lavarsi in acque dalle temperature proibitive e dalle correnti molto forti era per lui la norma, per quanto lo facesse con una frequenza decisamente varia, a seconda delle situazioni.
L’unico problema che si presentava era la brutta reazione della sua pelliccia all’umidità.
Tendeva sempre ad arruffarsi e a gonfiarsi in maniera esponenziale, quasi raddoppiando il volume del demone, facendola praticamente sembrare una grossa massa di pelliccia.
<Mi era lavato a inizio mese ma… Ok… Ora mi arruffo però…> Disse, per qualche motivo la parlantina era tornata normale, probabilmente, per il fatto che Sasame fosse rimasta coinvolta nel getto d’acqua e non l’aveva presa affatto bene. In termini tecnici, al momento Pürscei si sentiva una merda.
Il suo pelo tornò immediatamente marrone, addirittura leggermente più chiaro di prima, dal randello sparirono le punta con un lamento lieve e al loro posto crebbero a velocità strabiliante verdi foglie.
Per quanto Erin si fosse preoccupata per Sasame, al momento il demone era davvero preoccupato per lei, quel suo pianto lo aveva quasi infastidito, quasi ferito, a giudicare dall’espressione sul suo volto. Strana reazione, ma in effetti nessuno ha mai saputo come reagisse alla tristezza il Pürscei. Tossì un paio di volte violentemente, prima di avvicinarsi piano piano, pieno di imbarazzo alla gattina.
Avrebbe fermato prima Erin, impedendole di prendere in mano Sasame, poggiandole delicatamente la mano sulla spalla. <Tutta colpa mia, ora aggiusto io le cose, se permetti> disse, con la voce carica di vergogna. Strappò una foglia dal randello e ci soffiò sopra per qualche istante. La temperatura interna del demone era decisamente superiore a quella di un essere umano, per cui pure il suo fiato lo era. “Scaldò” la foglia con esso, per poi porgere la mano a Sasame, chinandosi su di lei e sussurrarle <So che ti ho fatto paura, scusa tanto… Se mi permetti di rimediare, ti ho fatto una piccola coperta naturale! Ti piace?> le sorrise appena. Era davvero mortificato, lo si vedeva a vista d’occhio, e non considerò minimamente nessuno dei presenti, neppure l’Egida, dopo le sue incessanti provocazioni. Dal punto di vista di Pürscei, c’era solo Sasame, il resto era offuscato e i dialoghi erano ovattati. Solo quell’incessante pianto gli martellava la testa. “Fallo smettere”.
Mano a mano che si asciugava inoltre, diventava inesorabilmente più gonfio.
Se Sasame l’avesse perdonato, l’avrebbe avvolta con la foglia, e le avrebbe accarezzato la testolina, sorridendole.
Partorire stronzi del genere agli occhi di quel demone altamente instabile era inaccettabile, e certo pensieri erano ormai la norma quando si trovava in quello stato. MantoSporco non è mai stata una cosa piacevole da vedere, e per quanto fosse sulla soglia della trasformazione ancora si stava trattenendo, altrimenti si sarebbe già scagliato volentieri su quello sbruffone corazzato.
Il getto d’acqua fredda però lo sorprende ancor di più delle accuse assolutamente infondate dell’egida.
Non che fosse qualcosa a cui non era abituato. Per quanto fosse gelata, Pürscei non poteva certo permettersi il lusso di una doccia calda. In realtà non sapeva nemmeno cosa fosse una doccia, per cui lavarsi in acque dalle temperature proibitive e dalle correnti molto forti era per lui la norma, per quanto lo facesse con una frequenza decisamente varia, a seconda delle situazioni.
L’unico problema che si presentava era la brutta reazione della sua pelliccia all’umidità.
Tendeva sempre ad arruffarsi e a gonfiarsi in maniera esponenziale, quasi raddoppiando il volume del demone, facendola praticamente sembrare una grossa massa di pelliccia.
<Mi era lavato a inizio mese ma… Ok… Ora mi arruffo però…> Disse, per qualche motivo la parlantina era tornata normale, probabilmente, per il fatto che Sasame fosse rimasta coinvolta nel getto d’acqua e non l’aveva presa affatto bene. In termini tecnici, al momento Pürscei si sentiva una merda.
Il suo pelo tornò immediatamente marrone, addirittura leggermente più chiaro di prima, dal randello sparirono le punta con un lamento lieve e al loro posto crebbero a velocità strabiliante verdi foglie.
Per quanto Erin si fosse preoccupata per Sasame, al momento il demone era davvero preoccupato per lei, quel suo pianto lo aveva quasi infastidito, quasi ferito, a giudicare dall’espressione sul suo volto. Strana reazione, ma in effetti nessuno ha mai saputo come reagisse alla tristezza il Pürscei. Tossì un paio di volte violentemente, prima di avvicinarsi piano piano, pieno di imbarazzo alla gattina.
Avrebbe fermato prima Erin, impedendole di prendere in mano Sasame, poggiandole delicatamente la mano sulla spalla. <Tutta colpa mia, ora aggiusto io le cose, se permetti> disse, con la voce carica di vergogna. Strappò una foglia dal randello e ci soffiò sopra per qualche istante. La temperatura interna del demone era decisamente superiore a quella di un essere umano, per cui pure il suo fiato lo era. “Scaldò” la foglia con esso, per poi porgere la mano a Sasame, chinandosi su di lei e sussurrarle <So che ti ho fatto paura, scusa tanto… Se mi permetti di rimediare, ti ho fatto una piccola coperta naturale! Ti piace?> le sorrise appena. Era davvero mortificato, lo si vedeva a vista d’occhio, e non considerò minimamente nessuno dei presenti, neppure l’Egida, dopo le sue incessanti provocazioni. Dal punto di vista di Pürscei, c’era solo Sasame, il resto era offuscato e i dialoghi erano ovattati. Solo quell’incessante pianto gli martellava la testa. “Fallo smettere”.
Mano a mano che si asciugava inoltre, diventava inesorabilmente più gonfio.
Se Sasame l’avesse perdonato, l’avrebbe avvolta con la foglia, e le avrebbe accarezzato la testolina, sorridendole.
Periglia- Messaggi : 27
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- Messaggio n°83
[01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
La tensione tra il suinide e l'egida aumenta e Judal ci mette il suo. Ci mancava solo un portatore di zizzania... Ma poco dopo un getto d'acqua colpisce tutti e tre evitando l'intromissione di Periglia e arriva Ryu. Nuove notizie, migliori delle precedenti e più precise. Erin dice il suo parere riguardo i gruppi. Ma sta bene? Dovrebbe arrampicarsi su una montagna? E poi arrivare in una caverna... Non è fatto per lei... Ma in effetti nemmeno attraversare un fiume... Tra i due, preferisce non bagnarsi, quindi accetta ciò che dice Erin. Ascolta chi altri dovrebbe andare con lei e non è per niente felice di stare con Judal, ci manca solo che fa così durante la "missione". In tal caso lo concerebbe per le feste, ma ora non è il momento di pensarci. Piuttosto... <Ryu, tra quanto dovremmo essere all'isola? E quanto dura il viaggio dalla costa alla fonte?>
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- Messaggio n°84
Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
Il getto d'acqua non gli fece nulla, a parte lavare un po' Svalinn. Guardava ciò che gli accadeva intorno. Anche se, in parte, aveva causato lui tutto ciò, si sentiva come l'unico responsabile. PErsino il cinghiale si era calmato e sembrava forse più umano di lui.
Posò il martello dietro la schiena, togliendosi gli strati d'acqua accumulati sulle spalle. L'unica cosa che effettivamente lo rincuorava era che almeno la rossa voleva andarsene tanto in fretta quanto lui. Quindi, alla lontana, poteva esserci qualcuno da cui poteva anche non guardarsi le spalle contro quel maiale e il teppista volante appena sciacquato via. Persino Erin, che l'aveva accompagnato fin lì, era una possibile minaccia ora.
Iniziò a camminare verso Judal a testa bassa e pugni chiusi. Mentre gli si avvicinava si ritrovò a passare vicino a quella specie di spruzzatore. Si assicurò di distruggerlo bene, mettendogli un solo piede sopra mentre camminava. Sembrava quasi incurante della cosa, come se non fosse nei suoi piani ridurlo a rottami.
<Mi hai portato tu qui, Ryu. Non ci hai detto di cosa si trattasse, non ci hai detto a cosa andavamo incontro e non hai avuto la decenza di metterti al corrente delle nostre capacità e personalità. Sei un pessimo boss. Io sono qui perché TU l'hai voluto e IO ho deciso di dare una mano. NOI lo abbiamo deciso. Se volevi fare la paternale da maestrina potevi sceglierti dei veri poppanti invece di affibbiarci solo il titolo.>
Era innervosito. Lontano dall'arrabbiato, ma comunque nervoso. Si avvicino a Ryu con lo stesso passo lento, possente e che, effettivamente, suonava arrabbiato.
<Non ci hai neanche detto chi o cosa sei. Magari addirittura QUANDO sei. Mi fido di te tanto quanto mi fido di mia madre. Ora come ora inizio a credere che un qualche avviso da noi i cattivoni potrebbero riceverlo.>
Nessuno era a conoscenza della sua situazione, ma se ne accorse dopo, maledicendosi.
Quando si trovò a passare vicino a quella cosa chiamata Ryu fece per darle una spallata di sfida, per poi dirigersi nuovamente verso Judal.
Il ragazzo non gli stava particolarmente antipatico, ma non sopportava chi cercasse di creare casino. Su di lui non aveva avuto effetto, quindi ignorò la sospetta spada indemoniata. Dopotutto, se il demone era in una spada, sicuramente era per tenerlo bello fermo.
<Tu avevi intenzione di venire con me, vero eroe?>
Disse, quando fu dal ragazzo, lo fissò bene per qualche secondo per poi allungare il braccio. Provò ad afferrarlo facendo passare pollice e indice rispettivamente sotto e sopra al braccio destro, mentre le restanti dita si sarebbero avvinghiate attorno alla spalla sinistra. Il collo sarebbe stato tra l'indice e il medio, in posizione ottimale per fargli davvero male nel caso ci sarebbe stato bisogno. Voleva trascinarlo verso un lato della stanza vuoto, in modo da finalizzare tutte le congetture e tutti i piani.
<Perché tu VUOI venire con me, vero?>
Prima sarebbe finito il tutto, meglio sarebbe stato. Probabilmente alla fine avrebbe dovuto cercare, trovare e TERMINARE ogni singola persona che si trovasse in quella stanza. Persino la marmocchia-gatto e Erin, nel caso avrebbe dimostrato di essere un pericolo. Solo Yoko sembrava salvarsi da quella situazione.
[Tiro di Dado: Alexander prova ad afferrare Judal]
Posò il martello dietro la schiena, togliendosi gli strati d'acqua accumulati sulle spalle. L'unica cosa che effettivamente lo rincuorava era che almeno la rossa voleva andarsene tanto in fretta quanto lui. Quindi, alla lontana, poteva esserci qualcuno da cui poteva anche non guardarsi le spalle contro quel maiale e il teppista volante appena sciacquato via. Persino Erin, che l'aveva accompagnato fin lì, era una possibile minaccia ora.
Iniziò a camminare verso Judal a testa bassa e pugni chiusi. Mentre gli si avvicinava si ritrovò a passare vicino a quella specie di spruzzatore. Si assicurò di distruggerlo bene, mettendogli un solo piede sopra mentre camminava. Sembrava quasi incurante della cosa, come se non fosse nei suoi piani ridurlo a rottami.
<Mi hai portato tu qui, Ryu. Non ci hai detto di cosa si trattasse, non ci hai detto a cosa andavamo incontro e non hai avuto la decenza di metterti al corrente delle nostre capacità e personalità. Sei un pessimo boss. Io sono qui perché TU l'hai voluto e IO ho deciso di dare una mano. NOI lo abbiamo deciso. Se volevi fare la paternale da maestrina potevi sceglierti dei veri poppanti invece di affibbiarci solo il titolo.>
Era innervosito. Lontano dall'arrabbiato, ma comunque nervoso. Si avvicino a Ryu con lo stesso passo lento, possente e che, effettivamente, suonava arrabbiato.
<Non ci hai neanche detto chi o cosa sei. Magari addirittura QUANDO sei. Mi fido di te tanto quanto mi fido di mia madre. Ora come ora inizio a credere che un qualche avviso da noi i cattivoni potrebbero riceverlo.>
Nessuno era a conoscenza della sua situazione, ma se ne accorse dopo, maledicendosi.
Quando si trovò a passare vicino a quella cosa chiamata Ryu fece per darle una spallata di sfida, per poi dirigersi nuovamente verso Judal.
Il ragazzo non gli stava particolarmente antipatico, ma non sopportava chi cercasse di creare casino. Su di lui non aveva avuto effetto, quindi ignorò la sospetta spada indemoniata. Dopotutto, se il demone era in una spada, sicuramente era per tenerlo bello fermo.
<Tu avevi intenzione di venire con me, vero eroe?>
Disse, quando fu dal ragazzo, lo fissò bene per qualche secondo per poi allungare il braccio. Provò ad afferrarlo facendo passare pollice e indice rispettivamente sotto e sopra al braccio destro, mentre le restanti dita si sarebbero avvinghiate attorno alla spalla sinistra. Il collo sarebbe stato tra l'indice e il medio, in posizione ottimale per fargli davvero male nel caso ci sarebbe stato bisogno. Voleva trascinarlo verso un lato della stanza vuoto, in modo da finalizzare tutte le congetture e tutti i piani.
<Perché tu VUOI venire con me, vero?>
Prima sarebbe finito il tutto, meglio sarebbe stato. Probabilmente alla fine avrebbe dovuto cercare, trovare e TERMINARE ogni singola persona che si trovasse in quella stanza. Persino la marmocchia-gatto e Erin, nel caso avrebbe dimostrato di essere un pericolo. Solo Yoko sembrava salvarsi da quella situazione.
[Tiro di Dado: Alexander prova ad afferrare Judal]
Ultima modifica di 117Dios il Mar Mag 10, 2016 11:33 pm - modificato 1 volta.
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- Messaggio n°85
Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
Il membro '117Dios' ha effettuato l'azione seguente:Dices roll
'D20' : 16
16 + 0(attacco base di Alexander) + 2(mod. Forza di Alexander) = 18 > 12 (difesa Judal), Judal è stato afferrato da Svalinn, per liberarsi puo decidere di fare un tiro di "Artista della Fuga (D20+Mod. Destrezza)" con Difficoltà 15, o una prova di forza a confronto con Alexander (entrambi tirano un D20+Mod. Forza, il maggior "vince")
'D20' : 16
16 + 0(attacco base di Alexander) + 2(mod. Forza di Alexander) = 18 > 12 (difesa Judal), Judal è stato afferrato da Svalinn, per liberarsi puo decidere di fare un tiro di "Artista della Fuga (D20+Mod. Destrezza)" con Difficoltà 15, o una prova di forza a confronto con Alexander (entrambi tirano un D20+Mod. Forza, il maggior "vince")
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- Messaggio n°86
Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
Il membro 'Vanillash' ha effettuato l'azione seguente:Dices roll
'D20' : 10
Judal non supera il 15 di Difficoltà con il suo 10+ 0(mod. Destrezza), non riesce a togliersi dalla stretta di Svalinn.
'D20' : 10
Judal non supera il 15 di Difficoltà con il suo 10+ 0(mod. Destrezza), non riesce a togliersi dalla stretta di Svalinn.
DarkStilgar- Messaggi : 33
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- Messaggio n°87
Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
Svalinn o meglio.. il suo pilota, aveva dimostrato l'acume mentale di un ameba, la pacata tranquillità di un diavolo della tazmania e la morigeratezza di un fottuto gradasso.. Ora Ryu era la persona più buona del mondo... ok no, no lo era.. Ma aveva comunque deciso di essere ragionevolmente accomodante verso i suoi ospiti.
Poi dimostrando di non avere ancora capito nulla del mondo l'idiota aveva tentato di distruggere una parte della sua nave. Il danno effettivo era minimo, e presto sarebbe stato riparato.. era il principio che contava. Ma fin qui ci sarebbe anche passata sopra... se con una dimostrazione di estremo cattivo gusto l'armatura non avesse provato a urtarla per mandarla a terra. L'azione non aveva ovviamente ottenuto alcun effetto.. in fondo lei era uno spirito.. era il principio che contava.
Gli occhi di Ryu lampeggiarono di un'aura violacea mentre si interfacciava direttamente con i comandi della nave, nemmeno lei sapeva bene come, il volto contratto in una smorfia di rabbia.
Contemporaneamente l'armatura venne sollevata da terra di una decina di centimetri, inerme, con la stessa difficoltà con cui si poteva spostare una piuma. La mano che teneva Judal si aprì da sola come forzata da una potenza inusitata... Probabilmente le spie di emergenza dell'ammasso di ferro stavano impazzendo..
Poco dopo il colosso d'acciaio venne sparato fuori dal ponte, sospeso sul mare senza nulla sotto, a una distanza tale che nessuna manovra avrebbe potuto salvarlo se Ryu avesse voluto buttarlo di sotto. L'armatura era inerme, nessun movimento le era consentito e violenti scricchiolii e stridii erano un evidente simbolo di come le forze al lavoro stessero mettendo a dura prova la sua resistenza, poco di più e Svalinn sarebbe andata in pezzi facendo precipitare il suo occupante in mare, un volo da cui difficilmente sarebbe scampato.
Ora chiariamoci bene grossa testa di cazzo, montata e prepotente. Io vi sono grata perchè avete accettato, ma non tollererò ulteriormente che ci si comporti come degli idioti. Come hai detto avete scelto di venire qui per salvare delle vite. Potevate starvene a casa se no nvolevate, non ho obbligato nessuno... men che meno sua maestà pezzo di latta. So perfettamente cosa potete fre e quali siano le vostre abilità.. e so perfettamente come eliminare ognuno di voi se diventasse un pericolo... e sia ben chiaro che non esiterei un secondo a farlo. Non sareste ne i primi ne gli ultimi.... e se seua maestà "sonofigosoloioperchèsonotalmentepienodimechemiescodalleorecchie" si fosse degnato di ascoltare saprebbe che sono l'ultima di una stirpe di cacciatori di demoni.. ma eri troppo impegnato a sentire il suono della tua voce che diceva quanto eri figo per ascoltare gli altri.."
Improvvisamente l'armatura precipitò nel vuoto per un paio di metri, bruscamente, inerme, rovesciandosi e sballottandosi; "Oh.. scusami... mi stavi accidentalmente scivolando in mare.. come hai accidentalmente rovesciato l'idromele... o distrutto l'idrante... cose che capitano no?" disse con un tono mellifluo e evidentemente irato.
Rivolgendosi poi nuovamente agli altri "Qualcun altro ha ancora qualcosa da ridire o possiamo procedere come degli adulti mentre il signor EROE" disse calcando l'ultima parola con palese sdegno "si prende una boccata d'aria..... "
"I sistemi automatici purtroppo proteggono soltanto da incursioni di classi A o superiore.. quali che essi siano.. e su quell'isola fortunatamente non vi è nulla di così potente... la nave tuttavia supererebbe la soglia e diventerebbe un bersaglio.. i pericoli di lasse B C D ed E avrebbero dovuto essere affrontati dai combattenti residenti sull'isola.. ma è deserta da molti.. molti anni... e la barriera è stata attivata proprio dagli abitanti tanto tempo fa.. ma il suo decorso vitale è giunto alla fine... e no, non esistono mappe. Per questioni di sicurezza tutte le mappe esistenti sono state eliminate. Si vi lascerò sulla spiaggia e una volta che vi sarete addentrati sull'isola sarete soli. Potrò comunicare con voi solo a distanza e solo sporadicamente nei punti in cui il sistema di protezione dell'isola sia disalimentato.. in questo la fine della fonte energetica volge a vostro vantaggio ma.. no ho modo di sapere anticipatamente se quando e quanto potrò comunicare con voi..."
Detto questo Ryu sparì di nuovo la sua ultima frase tuttavia aleggiava nell'aria "Avete circa 30 minuti per finire i preparativi... poi saremo a destinazione"
Ryu prese a questo punto un respiro profondo. Gli occhi non emanavano più il bagliore violaceo, come di fiamme, ma erano tornati normali.. Svalinn (e il suo occupante) galleggiavano ancora fuoribordo, parzialmente ribaltati, e lì avrebbero finito il viaggio fino all'isola.
Poi dimostrando di non avere ancora capito nulla del mondo l'idiota aveva tentato di distruggere una parte della sua nave. Il danno effettivo era minimo, e presto sarebbe stato riparato.. era il principio che contava. Ma fin qui ci sarebbe anche passata sopra... se con una dimostrazione di estremo cattivo gusto l'armatura non avesse provato a urtarla per mandarla a terra. L'azione non aveva ovviamente ottenuto alcun effetto.. in fondo lei era uno spirito.. era il principio che contava.
Gli occhi di Ryu lampeggiarono di un'aura violacea mentre si interfacciava direttamente con i comandi della nave, nemmeno lei sapeva bene come, il volto contratto in una smorfia di rabbia.
Contemporaneamente l'armatura venne sollevata da terra di una decina di centimetri, inerme, con la stessa difficoltà con cui si poteva spostare una piuma. La mano che teneva Judal si aprì da sola come forzata da una potenza inusitata... Probabilmente le spie di emergenza dell'ammasso di ferro stavano impazzendo..
Poco dopo il colosso d'acciaio venne sparato fuori dal ponte, sospeso sul mare senza nulla sotto, a una distanza tale che nessuna manovra avrebbe potuto salvarlo se Ryu avesse voluto buttarlo di sotto. L'armatura era inerme, nessun movimento le era consentito e violenti scricchiolii e stridii erano un evidente simbolo di come le forze al lavoro stessero mettendo a dura prova la sua resistenza, poco di più e Svalinn sarebbe andata in pezzi facendo precipitare il suo occupante in mare, un volo da cui difficilmente sarebbe scampato.
Ora chiariamoci bene grossa testa di cazzo, montata e prepotente. Io vi sono grata perchè avete accettato, ma non tollererò ulteriormente che ci si comporti come degli idioti. Come hai detto avete scelto di venire qui per salvare delle vite. Potevate starvene a casa se no nvolevate, non ho obbligato nessuno... men che meno sua maestà pezzo di latta. So perfettamente cosa potete fre e quali siano le vostre abilità.. e so perfettamente come eliminare ognuno di voi se diventasse un pericolo... e sia ben chiaro che non esiterei un secondo a farlo. Non sareste ne i primi ne gli ultimi.... e se seua maestà "sonofigosoloioperchèsonotalmentepienodimechemiescodalleorecchie" si fosse degnato di ascoltare saprebbe che sono l'ultima di una stirpe di cacciatori di demoni.. ma eri troppo impegnato a sentire il suono della tua voce che diceva quanto eri figo per ascoltare gli altri.."
Improvvisamente l'armatura precipitò nel vuoto per un paio di metri, bruscamente, inerme, rovesciandosi e sballottandosi; "Oh.. scusami... mi stavi accidentalmente scivolando in mare.. come hai accidentalmente rovesciato l'idromele... o distrutto l'idrante... cose che capitano no?" disse con un tono mellifluo e evidentemente irato.
Rivolgendosi poi nuovamente agli altri "Qualcun altro ha ancora qualcosa da ridire o possiamo procedere come degli adulti mentre il signor EROE" disse calcando l'ultima parola con palese sdegno "si prende una boccata d'aria..... "
"I sistemi automatici purtroppo proteggono soltanto da incursioni di classi A o superiore.. quali che essi siano.. e su quell'isola fortunatamente non vi è nulla di così potente... la nave tuttavia supererebbe la soglia e diventerebbe un bersaglio.. i pericoli di lasse B C D ed E avrebbero dovuto essere affrontati dai combattenti residenti sull'isola.. ma è deserta da molti.. molti anni... e la barriera è stata attivata proprio dagli abitanti tanto tempo fa.. ma il suo decorso vitale è giunto alla fine... e no, non esistono mappe. Per questioni di sicurezza tutte le mappe esistenti sono state eliminate. Si vi lascerò sulla spiaggia e una volta che vi sarete addentrati sull'isola sarete soli. Potrò comunicare con voi solo a distanza e solo sporadicamente nei punti in cui il sistema di protezione dell'isola sia disalimentato.. in questo la fine della fonte energetica volge a vostro vantaggio ma.. no ho modo di sapere anticipatamente se quando e quanto potrò comunicare con voi..."
Detto questo Ryu sparì di nuovo la sua ultima frase tuttavia aleggiava nell'aria "Avete circa 30 minuti per finire i preparativi... poi saremo a destinazione"
Ryu prese a questo punto un respiro profondo. Gli occhi non emanavano più il bagliore violaceo, come di fiamme, ma erano tornati normali.. Svalinn (e il suo occupante) galleggiavano ancora fuoribordo, parzialmente ribaltati, e lì avrebbero finito il viaggio fino all'isola.
Myridar- Messaggi : 52
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- Messaggio n°88
Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
Pianto, lacrime, gemiti provenivano dall piccolina a terra, era troppo per lei, tutto quello che stavo succedendo a distanza da lei sembrava non arrivagli nemmeno alle orecchie, gli occhi completamenti coperti dalle manine chiuse a pugnetti.
Senti una voce femminile vicina a lei, Sasame aprì gli occhi osservando Erin che si era chinata verso di lei, singhiozzante e ancora in lacrime la piccolina ascolta le sue parole e sposta lo sguardo sulla fiammella creata dall'umana, farebbe per avvicinarsi per salire sulla mano, ma la manona di Pürscei si appoggia sulla spalla della ragazza fermandola.
La gattina si volterebbe facendo un paio di passi indietro con le guanciotte rosse ora rigate dal pianto, nota subito però, fermandosi, che Pürscei sembrava essere tornato quello normale, il suo bastone era tornato a essere pieno di foglie e non emetteva più strani suoni, una di queste viene tolta e scaldata dalla bocca del demone e avvicinata a lei con parole annesse.
Sasame abbassa lo sguardo un secondo tirando su col naso < S-Shì, ma n-non avevo paura di te... avevo paura che ti avrebbero fatto male... > alza lo sguardo e gli occhi con le iridi gialle leggermente più gonfi e rossi, < ... non diventare più nero... arrivo subito... > quindi si volta ancora abbastanza fradicia, lasciando una piccola scia bagnata mentre si muoveva, arriva veloce alle gambe di Erin, poco prima che parlasse con Ryu, tirandole leggermente lo stivale per fermarla se si sarebbe voltata le avrebbe detto < Nyarin... Grazie comunque... > quindi le abbraccia piano il piede, per poi fare un paio di passi indietro imbarazzata guardando il terreno < ...me li faresti vedere comunque i giocattoli dopo? > se la risposta sarebbe stata affermativa le avrebbe regalato un sorrisone.
Quindi tornerebbe veloce verso Pürscei, scalandolo fino alla mano con la foglia avvolgendosici da sola dentro, era calda e perfettamente dalla sua taglia, socchiude gli occhi in quel breve momento di pace < Nya! > il pelo scaldandosi ovviamente stava diventanto arruffato come per il cinghiale, la coda sembrava addirittura uno spolverino per togliere la polvere.
Sembrava andare tutto bene fino a quando un rumore intenso le fa aprire gli occhi, era successo tutto velocemente, e vedeva a malapena l'armatura galleggiante, mentre Ryu era totalmente coperta dal corpo del Pürscei, e meno male con quegli occhi fiammeggianti chissà quant'altra dose di paura avrebbe instillato alla piccola. Sasame però non sembrava contenta della posizione del gigante di ferro < Anche se diceva cose cattive... spero non si sia fatto male... > mormora ingenua, per quanto bambina sembrava veramente una essenza pura, era veramente difficile per lei trovare il male nella gente.
Senti una voce femminile vicina a lei, Sasame aprì gli occhi osservando Erin che si era chinata verso di lei, singhiozzante e ancora in lacrime la piccolina ascolta le sue parole e sposta lo sguardo sulla fiammella creata dall'umana, farebbe per avvicinarsi per salire sulla mano, ma la manona di Pürscei si appoggia sulla spalla della ragazza fermandola.
La gattina si volterebbe facendo un paio di passi indietro con le guanciotte rosse ora rigate dal pianto, nota subito però, fermandosi, che Pürscei sembrava essere tornato quello normale, il suo bastone era tornato a essere pieno di foglie e non emetteva più strani suoni, una di queste viene tolta e scaldata dalla bocca del demone e avvicinata a lei con parole annesse.
Sasame abbassa lo sguardo un secondo tirando su col naso < S-Shì, ma n-non avevo paura di te... avevo paura che ti avrebbero fatto male... > alza lo sguardo e gli occhi con le iridi gialle leggermente più gonfi e rossi, < ... non diventare più nero... arrivo subito... > quindi si volta ancora abbastanza fradicia, lasciando una piccola scia bagnata mentre si muoveva, arriva veloce alle gambe di Erin, poco prima che parlasse con Ryu, tirandole leggermente lo stivale per fermarla se si sarebbe voltata le avrebbe detto < Nyarin... Grazie comunque... > quindi le abbraccia piano il piede, per poi fare un paio di passi indietro imbarazzata guardando il terreno < ...me li faresti vedere comunque i giocattoli dopo? > se la risposta sarebbe stata affermativa le avrebbe regalato un sorrisone.
Quindi tornerebbe veloce verso Pürscei, scalandolo fino alla mano con la foglia avvolgendosici da sola dentro, era calda e perfettamente dalla sua taglia, socchiude gli occhi in quel breve momento di pace < Nya! > il pelo scaldandosi ovviamente stava diventanto arruffato come per il cinghiale, la coda sembrava addirittura uno spolverino per togliere la polvere.
Sembrava andare tutto bene fino a quando un rumore intenso le fa aprire gli occhi, era successo tutto velocemente, e vedeva a malapena l'armatura galleggiante, mentre Ryu era totalmente coperta dal corpo del Pürscei, e meno male con quegli occhi fiammeggianti chissà quant'altra dose di paura avrebbe instillato alla piccola. Sasame però non sembrava contenta della posizione del gigante di ferro < Anche se diceva cose cattive... spero non si sia fatto male... > mormora ingenua, per quanto bambina sembrava veramente una essenza pura, era veramente difficile per lei trovare il male nella gente.
Ospite- Ospite
- Messaggio n°89
Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
dopo i getti d'acqua che dovevano raffreddare i bollenti spiriti, e parzialmente hanno fatto, ecco che il corazzato si infuria scatenando la propria ira ed il proprio caratteraccio, o almeno così appare a Yoko. Diniega col capo, mentre guarda l'Egida affrontare Ryu, o quantomeno l'immagine di lei e quindi
verso judal. Kurama non ama battersi e non ama particolarmente la violenza ma, certo, non si intromette a dividere due persone di cui non conosce nulla. Sarebbe, forse, correre un inutile rischio immotivato. Mentre ancora guarda la scena con le labbra strette, in palese segno di disappunto, ecco che la padrona di casa interviene manifestando capacità di cui probabilmente nessuno, e sicuramente non Yoko, era a conoscenza . <Ma dove sono capitato?> si domanda a mezza voce, non curandosi troppo di non farsi sentire. Osserva poi con attenzione il fare di Ryu e le parole di lei, soprattutto per quanto riguarda il sistema di difesa, la situazione demografica dell'isola ed il livello massimo dei demoni. <Demoni di classe B...> mormora ancora e, quindi, con passo celere ed alzando un po' il volume della voce dice, rivolgendosi e dirigendosi verso Purscei <Purscei!>. A questo punto torna ad abbassare il volume della voce, riportandolo a livelli normali <tu sei l'unico demone qui, per quel che ne so...> afferma guardandolo negli occhi <e pertanto potresti essere quello che ne sa di più a riguardo: che potenza ha un demone di classe B? Tu a che classe appartieni?>. Certo il suinide potrebbe anche non saperne nulla del modo che Ryu e gli ammazzademoni hanno per classificarli ma, al momento, quello è l'unica cosa che viene in mente al giovane. In attesa di una risposta, Yoko rimane a braccia conserte guardando il suo interlocutore ma mantenendo i sensi in allerta... la tensione sembra essere ancora alta.
verso judal. Kurama non ama battersi e non ama particolarmente la violenza ma, certo, non si intromette a dividere due persone di cui non conosce nulla. Sarebbe, forse, correre un inutile rischio immotivato. Mentre ancora guarda la scena con le labbra strette, in palese segno di disappunto, ecco che la padrona di casa interviene manifestando capacità di cui probabilmente nessuno, e sicuramente non Yoko, era a conoscenza . <Ma dove sono capitato?> si domanda a mezza voce, non curandosi troppo di non farsi sentire. Osserva poi con attenzione il fare di Ryu e le parole di lei, soprattutto per quanto riguarda il sistema di difesa, la situazione demografica dell'isola ed il livello massimo dei demoni. <Demoni di classe B...> mormora ancora e, quindi, con passo celere ed alzando un po' il volume della voce dice, rivolgendosi e dirigendosi verso Purscei <Purscei!>. A questo punto torna ad abbassare il volume della voce, riportandolo a livelli normali <tu sei l'unico demone qui, per quel che ne so...> afferma guardandolo negli occhi <e pertanto potresti essere quello che ne sa di più a riguardo: che potenza ha un demone di classe B? Tu a che classe appartieni?>. Certo il suinide potrebbe anche non saperne nulla del modo che Ryu e gli ammazzademoni hanno per classificarli ma, al momento, quello è l'unica cosa che viene in mente al giovane. In attesa di una risposta, Yoko rimane a braccia conserte guardando il suo interlocutore ma mantenendo i sensi in allerta... la tensione sembra essere ancora alta.
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- Messaggio n°90
Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
“Come si chiama?..”, “Il demone ovviamente..” Riesce a vedere solo il movimento delle labbra del ragazzo-demone che risponde mentre un potente getto d'acqua travolge Judal, più trumatico di quella volta che dando fuoco per divertimento alla vestaglia del maestro, venne investito insieme a quest'ultima da tanta acqua quanta ce ne può stare in un'oasi. Che spreco di fuoco.
Colpito dal flusso viene scaraventato indietro di qualche metro, la caduta purtroppo non è delle più dolci ed il mago finisce per rotolare pure per un altro po'.
Pianti, gente che urla, acqua che scorre. < Ma cosa cazzo.. > è il primo pensiero che passa per la mente del ragazzo appena dopo essersi fermato.
Stordito per il getto ed in mezzo a tutta quella confusione Judal ignora tutti i dialoghi. L'unica cosa che vuole è un po' di pace per qualche minuto, giusto il tempo di riprendersi un attimo, ma niente.
Sdraiato nella pozzanghera, fradicio si distende per guardare il soffitto, ma ne caos più totale riesce comunque a distinguere qualcosa. Pare che la voce provenga dall'arciere. < Necessario..? > Ripete col fiato mozzato, è impossibile sentirlo. < Certo che era necessario. Se no perchè l'avrei fatto? Come se tu avessi fatto qualcosa di lontanamente utile fin'ora. > Non era realmente importante. < Però è stato davvero piacevole assistere a quella sceneggiata. > Questa volta nella mente. Sorride. Può intravedere un filo di rabbia nel volto sfuocato del ragazzo, ma poco importa, onestamente ha ben altro a cui pensare.
Così come si allontana uno, si avvicina l'altro, Kayen. Gli porge la mano mentre gli chiede di non parlare oltre di ciò che conosce, ne riparlerebbero in un secondo momento.
L'intenzione è di accettare quel piccolo aiuto, la realtà è che un'ombra lo ricopre dalla luce fari, un corpo metallico, reso ancora più gigantesco dalla prospettiva del mago, si frappone fra lui e lo spadaccino.
Judal si mette seduto, gambe piegate perpendicolari l'una all'altra, il peso scaricava tramite le braccia su cui è appoggiato per poi squadrare meglio l'Egida, nel metre sente un grande peso alle proprie spalle.
Un domanda, nessuna risposta: l'armatura lo afferra per poi alzarlo, non c'era grande pressione, ma la posizione era comunque scomoda, grondante d'acqua la cosa che più lo infastidisce è la pesantezza dei suoi capelli bagnati. < I.. miei capelli.. > La sua capigliatura, di cui va tanto fiero, distrutta. Per un fottuto getto d'acqua. Le gocce d'acqua cadendo sulla pozza formata creano un fastidioso tintinnio. < L'acqua.. > Ora è veramente irritato. Che venga offeso, che venga colpito, che venga umiliato, di certo non aspettatevi di passarla liscia, ma toccare i suoi capelli.. Tira un profondo respiro. < Sii razionale. Per un momento, lascia perdere tutto. > Si ripete nella mente. Espira e decide di rispondere cercando di controllarsi il più possibile, per quanto potesse. < Non hai capito niente. > Gli punta un dito contro. < Qui sei tu quello che VUOLE andare con il sottoscritto. > Si è contenuto, no? Niente di strano, anche se c'è comunque aria sfida.
Qualche secondo, giusto il tempo di realizzare, Judal nella presa del corazzato sta volando. < Può volare? > E' il primo pensiero che gli passa per la mente. La presa si fa più debole fino a mollarlo e farlo cadere. Ancora in quella dannata pozzanghera. Che sia maledetta.
Alza lo sguardo, l'Egida viene sparato fuori dalla navetta ad alta velocità.
< Datemi tregua, perfavore. >
Colpito dal flusso viene scaraventato indietro di qualche metro, la caduta purtroppo non è delle più dolci ed il mago finisce per rotolare pure per un altro po'.
Pianti, gente che urla, acqua che scorre. < Ma cosa cazzo.. > è il primo pensiero che passa per la mente del ragazzo appena dopo essersi fermato.
Stordito per il getto ed in mezzo a tutta quella confusione Judal ignora tutti i dialoghi. L'unica cosa che vuole è un po' di pace per qualche minuto, giusto il tempo di riprendersi un attimo, ma niente.
Sdraiato nella pozzanghera, fradicio si distende per guardare il soffitto, ma ne caos più totale riesce comunque a distinguere qualcosa. Pare che la voce provenga dall'arciere. < Necessario..? > Ripete col fiato mozzato, è impossibile sentirlo. < Certo che era necessario. Se no perchè l'avrei fatto? Come se tu avessi fatto qualcosa di lontanamente utile fin'ora. > Non era realmente importante. < Però è stato davvero piacevole assistere a quella sceneggiata. > Questa volta nella mente. Sorride. Può intravedere un filo di rabbia nel volto sfuocato del ragazzo, ma poco importa, onestamente ha ben altro a cui pensare.
Così come si allontana uno, si avvicina l'altro, Kayen. Gli porge la mano mentre gli chiede di non parlare oltre di ciò che conosce, ne riparlerebbero in un secondo momento.
L'intenzione è di accettare quel piccolo aiuto, la realtà è che un'ombra lo ricopre dalla luce fari, un corpo metallico, reso ancora più gigantesco dalla prospettiva del mago, si frappone fra lui e lo spadaccino.
Judal si mette seduto, gambe piegate perpendicolari l'una all'altra, il peso scaricava tramite le braccia su cui è appoggiato per poi squadrare meglio l'Egida, nel metre sente un grande peso alle proprie spalle.
Un domanda, nessuna risposta: l'armatura lo afferra per poi alzarlo, non c'era grande pressione, ma la posizione era comunque scomoda, grondante d'acqua la cosa che più lo infastidisce è la pesantezza dei suoi capelli bagnati. < I.. miei capelli.. > La sua capigliatura, di cui va tanto fiero, distrutta. Per un fottuto getto d'acqua. Le gocce d'acqua cadendo sulla pozza formata creano un fastidioso tintinnio. < L'acqua.. > Ora è veramente irritato. Che venga offeso, che venga colpito, che venga umiliato, di certo non aspettatevi di passarla liscia, ma toccare i suoi capelli.. Tira un profondo respiro. < Sii razionale. Per un momento, lascia perdere tutto. > Si ripete nella mente. Espira e decide di rispondere cercando di controllarsi il più possibile, per quanto potesse. < Non hai capito niente. > Gli punta un dito contro. < Qui sei tu quello che VUOLE andare con il sottoscritto. > Si è contenuto, no? Niente di strano, anche se c'è comunque aria sfida.
Qualche secondo, giusto il tempo di realizzare, Judal nella presa del corazzato sta volando. < Può volare? > E' il primo pensiero che gli passa per la mente. La presa si fa più debole fino a mollarlo e farlo cadere. Ancora in quella dannata pozzanghera. Che sia maledetta.
Alza lo sguardo, l'Egida viene sparato fuori dalla navetta ad alta velocità.
< Datemi tregua, perfavore. >
Sahira- Messaggi : 51
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- Messaggio n°91
Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
Quando Erin si inginocchia a parlare a Sasame e Purscei la ferma poggiandole con delicatezza la mano sulla spalla, lei si volta di scatto a fissarlo a grand'occhi, smettendo di respirare per qualche istante. Il demone sembrava... di nuovo cambiato, a parte essere arruffatissimo. Forse l'acqua lo aveva calmato? Un demone arrabbiato se bagnato s'acquieta? In ogni caso, sembrava tremendamente preoccupato per la gattina.
Che esistessero davvero demoni buoni? Quello di Kayen, da come aveva sentito, non lo sembrava affatto.
E allora perché Purscei è così? Perché è lì per combattere i propri simili?
Che esistessero davvero demoni buoni? Quello di Kayen, da come aveva sentito, non lo sembrava affatto.
E allora perché Purscei è così? Perché è lì per combattere i propri simili?
Dopo un attimo di confusione, Erin riesce a rispondergli a bassa voce mentre la fiammella sul suo palmo si spegne.
<...Va bene ma... non è tutta colpa tua ecco, mmh...>
Si rialza e fa per andare quando Sasame la ferma tirandole lo stivale.
Si rialza e fa per andare quando Sasame la ferma tirandole lo stivale.
<Oh> Le sorride intenerita. <Certo che te li faccio vedere, anzi, ho anche qualche biscotto nello zaino!> Le risponde prima di tornare da Ryu e fare il suo discorso.
Terminato quello, ascolta il parere degli altri.
Alza la testa sentendo Shiro risponderle titubante.
<Qualcosa non va...?> Gli chiede a bassa voce, non sa neanche lei precisamente per quale motivo, probabilmente perché ha più o meno capito che per lui è meglio non essere al centro dell'attenzione.
Comunque sia le parole di Alexander la fanno voltare nuovamente, ed Erin lo ascolta silenziosa e anche un po' preoccupata.
Comunque sia le parole di Alexander la fanno voltare nuovamente, ed Erin lo ascolta silenziosa e anche un po' preoccupata.
Non che temi per l'incolumità del tipo, il punto è che secondo la ragazza sta solamente portando avanti un discorso che non avrà conclusione. È inutile parlarne ancora e sopratutto prendersela con Ryu, la quale comunque aveva già più o meno spiegato chi era e che voleva.
Comunque, certo è che Svalinn completamente bagnata non le piace particolarmente, e nemmeno il paragone con la madre. Si capisce bene dalle sue parole che non va d'accordo con lei e...
“Passa oltre, l'empatia ti confonde”.
Ed è l'Egida stessa a distrarla quando cerca di dare una spallata – inutilmente – a Ryu e poi si avvicina a Judal, afferrandolo per il collo e alzandolo.
Ed è l'Egida stessa a distrarla quando cerca di dare una spallata – inutilmente – a Ryu e poi si avvicina a Judal, afferrandolo per il collo e alzandolo.
Erin si rizza sul posto sbigottita, con gli unici pensieri del “lo sta strangolando?!” e “forse dovrei fermarlo, forse solo io posso se trasferisco la mia energia a Svalinn!”.
E invece no, per niente.
Non cerca di ucciderlo, lo deduce in ritardo dalle sue parole, più che altro è un modo poco simpatico per dare il benvenuto a Judal nella squadra di ricerca. Un benvenuto reciproco vista la risposta del ragazzo.
E invece no, per niente.
Non cerca di ucciderlo, lo deduce in ritardo dalle sue parole, più che altro è un modo poco simpatico per dare il benvenuto a Judal nella squadra di ricerca. Un benvenuto reciproco vista la risposta del ragazzo.
Probabilmente se Ryu non si fosse vendicata dell'affronto subito l'Egida lo avrebbe stritolato davvero, o qualcosa del genere.
Quel che segue per Erin è un misto tra meraviglia, ansia e paura.
Tutto insieme, tutto in una botta.
Meraviglia perché senza neanche aver toccato Svalinn Ryu la sta controllando a suo piacimento, addirittura facendola volare, cosa che agli occhi di Erin sono sintomo di qualcosa di molto simile a lei, cosa che non credeva possibile, ma soprattutto di qualcosa di estremamente potente, decisamente superiore a ciò che sa fare.
Ansia perché l'Egida è sparato fuori dal ponte e sospeso nel nulla. La cosa la inquieta da morire.
Paura perché Ryu ha affermato, con tanto di dimostrazione della sua potenza, che potrebbe eliminarli tutti e saprebbe pure come. Ed Erin, che di hextech se ne intende, investita da un senso di incapacità circa la sua energia dopo aver assistito a quella scena non può che credere che sia tutto vero.
Quando quello viene sparato fuori, Erin si alza di colpo dal pavimento buttando all'aria tutti i fogli, guardando la scena ad occhi sbarrati ed incapace di proferir parola.
Almeno fino a quando lo spirito non gioca il brutto scherzo di far finta di cacciarlo giù.
Ansia perché l'Egida è sparato fuori dal ponte e sospeso nel nulla. La cosa la inquieta da morire.
Paura perché Ryu ha affermato, con tanto di dimostrazione della sua potenza, che potrebbe eliminarli tutti e saprebbe pure come. Ed Erin, che di hextech se ne intende, investita da un senso di incapacità circa la sua energia dopo aver assistito a quella scena non può che credere che sia tutto vero.
Quando quello viene sparato fuori, Erin si alza di colpo dal pavimento buttando all'aria tutti i fogli, guardando la scena ad occhi sbarrati ed incapace di proferir parola.
Almeno fino a quando lo spirito non gioca il brutto scherzo di far finta di cacciarlo giù.
<ANDER!> Urla, tappandosi la bocca con un colpo di mano istantaneo, facendosi pure male perché il metallo del guanto sbatte contro la faccia.
Ha usato un soprannome improvvisato non sa neanche lei come, certo, ma urlare...
Ancora con la mano davanti alla bocca, ascolta il resto con uno sguardo afflitto.
Ancora con la mano davanti alla bocca, ascolta il resto con uno sguardo afflitto.
A Ryu annuisce e basta, immagazzinando le informazioni un po' meccanicamente, ma quando quella sparisce lei leva la mano dalla bocca e la porta avanti come per fermarla.
<Ma non puoi lasciarlo... lì...>
A disagio, guarda il poveretto sospeso nel vuoto.
A disagio, guarda il poveretto sospeso nel vuoto.
<State bene?!> Gli urla, non sapendo che fare. Va bene, è stato un deficiente, però...
Però non può fare un bel niente.
Un mugolio e raccoglie i fogli. Si risiede, è decisamente più cupa di prima.
S'imbroncia e borbotta.
<Passerotto... vai a prendere lo zaino>
Sembrerebbero parole al vento e senza senso, se non fosse che uno degli uccelli dietro la schiena, quello del passero, si sgancia, si riassembla dal suo essere compattato in quella cassa di metallo e spicca il volo.
Prima di partire verso lo zaino si ferma a guardare Erin per qualche secondo ma il suo sguardo, ovviamente, è indecifrabile.
Sembrerebbero parole al vento e senza senso, se non fosse che uno degli uccelli dietro la schiena, quello del passero, si sgancia, si riassembla dal suo essere compattato in quella cassa di metallo e spicca il volo.
Prima di partire verso lo zaino si ferma a guardare Erin per qualche secondo ma il suo sguardo, ovviamente, è indecifrabile.
Lo afferra con i suoi artigli metallici, per poi portarglielo. Non è neanche tanto pesante, non glielo avrebbe chiesto se no.
Rimane ammutolita ad appuntare il resto delle cose sui fogli fino a quando Sparrow non ritorna.
<Grazie> Lo poggia a lato, mentre il passerotto meccanico si posa a terra e zampetta davanti a lei guardandosi attorno con quei suoi occhi d'un hextech azzurro e vivido, finalmente libero di poter guardare in libertà. Beh, in libertà per modo di dire visto che comunque avrà tutti gli sguardi addosso, ma fortunatamente per lui non può più arrossire.
Sembra tesa come un'artista di teatro prima della propria performance sul palco, con il solo e per niente insignificante aggravante che gli spettatori avrebbero potuto ucciderli.
È mettersi nei guai, un palese non difendere il proprio nido ma, anzi, portarlo tra gli artigli laceranti di un gatto affamato, eppure Erin continua a giustificarsi che è lì per un bene superiore, cosa che a Wyatt non va e non andrà mai a genio probabilmente.
È mettersi nei guai, un palese non difendere il proprio nido ma, anzi, portarlo tra gli artigli laceranti di un gatto affamato, eppure Erin continua a giustificarsi che è lì per un bene superiore, cosa che a Wyatt non va e non andrà mai a genio probabilmente.
Se Shiro fosse ancora nei paraggi si rivolgerebbe a lui ad un tratto ma a bassa voce per farsi udire solo dal ragazzo, guardando prima l'Egida ancora fuori e poi lui.
Doveva pur intrattenersi in qualche modo giusto? Giusto.
Forse.
<Tu... hai detto che non hai mai combattuto... giusto?> Fa una pausa.
<Beh... se ti può consolare, a conti fatti neanche io> Sorride di sbieco. Non lo guarda in faccia in realtà adesso, sfoglia distrattamente i fogli. Il tono, a parte essere ancora basso, sembra tradire un po' di sconforto.Doveva pur intrattenersi in qualche modo giusto? Giusto.
Forse.
<Tu... hai detto che non hai mai combattuto... giusto?> Fa una pausa.
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- Messaggio n°92
Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
Era stanco.
Stanco di trovarsi lì, in mezzo a persone infantili che non conosceva.
Stanco di non trovarsi a casa, con lo zio, magari seduti attorno a un fuoco da campo dopo una giornata di caccia, probabilmente gli avrebbe raccontato un altra storia di guerra, o parlato del coraggio di suo padre.
Semplicemente, stanco di tutto, pensava che sarebbe successo se non fosse mai partito. “Probabilmente avrei ferito o ucciso qualcuno...”
Guarda il marchio, luminoso, ci si era abituato ormai.
<No... nulla. Un pensiero schiocco...> aveva perso la voglia di sorridere.
Quando poi, l'Egida va a parlare, sospira nuovamente. Anche se le parole dette avevano un senso, poco, ma lo avevano.
Si volta verso Ryu, senza continuare ad ascoltare l'armatura, quando alla ragazza si infiammano gli occhi.
Una dimostrazione di potenza, l'Egida viene solleva e controllata a distanza.
Shiro avrebbe voluto farla smettere, avrebbe voluto fermali, che senso aveva dopotutto? Ma gli muoiono le parole in gola.
Quando, per “scherzo”, Ryu finge di buttare giù Alexander, il ragazzo scatta sorpreso, pochi centimetri. Pessimo gusto per gli scherzi.
Di nuovo, allibito, che senso aveva? “Non sarei mai dovuto venire...”.
Si china verso i fogli di Erin, la ragazza, per colpa dello scherzo, li aveva lanciati, spaventata per l'amico.
Ne raccoglie un po' e glieli porge, con un sorriso tirato.
Il passero lo distrae un po' da quello che era successo. Era evidentemente scosso, ma quell'oggetto lo incuriosiva, e per fortuna. Non fosse stato per quello sarebbe andato in un angolo cercando di isolarsi, e sperando di non sentire più nulla.
“So perfettamente cosa potete fare e quali siano le vostre abilità.. e so perfettamente come eliminare ognuno di voi se diventasse un pericolo... e sia ben chiaro che non esiterei un secondo a farlo.”
Queste parole lo ferirono. “Se non si fida, perché chiederci aiuto?”.
Un senso di inquietudine e di leggera paura lo assalgono.
Si alza in piedi e sospira, voltandosi a guardare i presenti in volto, uno per uno.
Yoko Kurama, in disparte, sembrava il più normale lì dentro.
Periglia, in disparte anche lei, pochi commenti e religioso silenzio, avrebbe voluto comportarsi anche lui così.
Kayen, al suo fianco, che aveva un demone, per quanto fosse interessante credeva almeno di conoscere qualcuno lì dentro, ma si sbagliava.
Purscei, poco dietro a lui, l'aveva terrorizzato, e ora era tornato nornale, come non fosse successo niente.
Alexander, che ora “galleggiava” per aria, non capiva che problema avesse, ma all'inizio sembrava quasi un leader, e ora, per non sa cosa era pronto a uccidere un suo compagno.
Ryu, davanti a lui, rimaneva un incognita, ma qualcosa non lo convinceva in quella ragazza, o spirito, o qualsiasi cosa fosse.
Judal, sdraiato in quella pozza d'acqua, per quanto ci provasse non riusciva a pensare a nulla di buono su di lui.
Sasame, tra le mani di Purscei, che con il suo pianto gli aveva spezzato il cuore, fosse minimamente non se stesso, sarebbe andato lui a consolarla.
Ed infine Erin. Sembrava star male anche lei per il tono in cui le parla, nemmeno lo guarda.
Sospira di nuovo, sedendosi a terra lentamente. Prova a far uscire qualcosa che sembra un sorriso sul suo volto e avvicina leggermente la mano con il marchio verso l'uccellino meccanico, senza toccarlo.
<Esatto, mai combattuto, contro demoni almeno. Anche se alcuni animali possono dare del filo da torcere se non li colpisci bene.> il tono è basso e malinconico, si stava sforzando, voleva starsene zitto in un angolo, ma le dispiaceva vedere la ragazza così. <Ricordo che una volta mio zio mi raccontò una storia su mio padre prima che entrasse nell'esercito. Era un cacciatore come me e aveva seguito un grande orso, l'aveva colpito poche volte, ma era sicuro che fossero frecce mortali> inizia leggermente a gesticolare con la mano che aveva avvicinato al passerotto meccanico, come per emulare la grandezza dell'animale. <Gli portò via un occhio, e riuscì persino a salvarsi. Mi raccontò che mio padre ci rimase malissimo... è successo anche a me una volta, con un altro orso. Ma non mi ha colpito in volto, mi ha solo rotto il precedente arco...> smise di parlare, aveva mantenuto un tono basso e il sorriso gli era morto durante il discorso, mentre il marchio cambiava intensità di luce mentre lo allontanava a Erin e il passerotto, neanche ci aveva fatto caso.
Si volta per guardarla, sperando almeno di averla distratta. Poi punta nuovamente gli occhi verso l'uccellino.
<Il mio nome intero... mi chiamo Shirogane> poi, puntando un dito verso quell'interessante oggetto sorride leggermente <Lui ha un nome?>
Stanco di trovarsi lì, in mezzo a persone infantili che non conosceva.
Stanco di non trovarsi a casa, con lo zio, magari seduti attorno a un fuoco da campo dopo una giornata di caccia, probabilmente gli avrebbe raccontato un altra storia di guerra, o parlato del coraggio di suo padre.
Semplicemente, stanco di tutto, pensava che sarebbe successo se non fosse mai partito. “Probabilmente avrei ferito o ucciso qualcuno...”
Guarda il marchio, luminoso, ci si era abituato ormai.
<No... nulla. Un pensiero schiocco...> aveva perso la voglia di sorridere.
Quando poi, l'Egida va a parlare, sospira nuovamente. Anche se le parole dette avevano un senso, poco, ma lo avevano.
Si volta verso Ryu, senza continuare ad ascoltare l'armatura, quando alla ragazza si infiammano gli occhi.
Una dimostrazione di potenza, l'Egida viene solleva e controllata a distanza.
Shiro avrebbe voluto farla smettere, avrebbe voluto fermali, che senso aveva dopotutto? Ma gli muoiono le parole in gola.
Quando, per “scherzo”, Ryu finge di buttare giù Alexander, il ragazzo scatta sorpreso, pochi centimetri. Pessimo gusto per gli scherzi.
Di nuovo, allibito, che senso aveva? “Non sarei mai dovuto venire...”.
Si china verso i fogli di Erin, la ragazza, per colpa dello scherzo, li aveva lanciati, spaventata per l'amico.
Ne raccoglie un po' e glieli porge, con un sorriso tirato.
Il passero lo distrae un po' da quello che era successo. Era evidentemente scosso, ma quell'oggetto lo incuriosiva, e per fortuna. Non fosse stato per quello sarebbe andato in un angolo cercando di isolarsi, e sperando di non sentire più nulla.
“So perfettamente cosa potete fare e quali siano le vostre abilità.. e so perfettamente come eliminare ognuno di voi se diventasse un pericolo... e sia ben chiaro che non esiterei un secondo a farlo.”
Queste parole lo ferirono. “Se non si fida, perché chiederci aiuto?”.
Un senso di inquietudine e di leggera paura lo assalgono.
Si alza in piedi e sospira, voltandosi a guardare i presenti in volto, uno per uno.
Yoko Kurama, in disparte, sembrava il più normale lì dentro.
Periglia, in disparte anche lei, pochi commenti e religioso silenzio, avrebbe voluto comportarsi anche lui così.
Kayen, al suo fianco, che aveva un demone, per quanto fosse interessante credeva almeno di conoscere qualcuno lì dentro, ma si sbagliava.
Purscei, poco dietro a lui, l'aveva terrorizzato, e ora era tornato nornale, come non fosse successo niente.
Alexander, che ora “galleggiava” per aria, non capiva che problema avesse, ma all'inizio sembrava quasi un leader, e ora, per non sa cosa era pronto a uccidere un suo compagno.
Ryu, davanti a lui, rimaneva un incognita, ma qualcosa non lo convinceva in quella ragazza, o spirito, o qualsiasi cosa fosse.
Judal, sdraiato in quella pozza d'acqua, per quanto ci provasse non riusciva a pensare a nulla di buono su di lui.
Sasame, tra le mani di Purscei, che con il suo pianto gli aveva spezzato il cuore, fosse minimamente non se stesso, sarebbe andato lui a consolarla.
Ed infine Erin. Sembrava star male anche lei per il tono in cui le parla, nemmeno lo guarda.
Sospira di nuovo, sedendosi a terra lentamente. Prova a far uscire qualcosa che sembra un sorriso sul suo volto e avvicina leggermente la mano con il marchio verso l'uccellino meccanico, senza toccarlo.
<Esatto, mai combattuto, contro demoni almeno. Anche se alcuni animali possono dare del filo da torcere se non li colpisci bene.> il tono è basso e malinconico, si stava sforzando, voleva starsene zitto in un angolo, ma le dispiaceva vedere la ragazza così. <Ricordo che una volta mio zio mi raccontò una storia su mio padre prima che entrasse nell'esercito. Era un cacciatore come me e aveva seguito un grande orso, l'aveva colpito poche volte, ma era sicuro che fossero frecce mortali> inizia leggermente a gesticolare con la mano che aveva avvicinato al passerotto meccanico, come per emulare la grandezza dell'animale. <Gli portò via un occhio, e riuscì persino a salvarsi. Mi raccontò che mio padre ci rimase malissimo... è successo anche a me una volta, con un altro orso. Ma non mi ha colpito in volto, mi ha solo rotto il precedente arco...> smise di parlare, aveva mantenuto un tono basso e il sorriso gli era morto durante il discorso, mentre il marchio cambiava intensità di luce mentre lo allontanava a Erin e il passerotto, neanche ci aveva fatto caso.
Si volta per guardarla, sperando almeno di averla distratta. Poi punta nuovamente gli occhi verso l'uccellino.
<Il mio nome intero... mi chiamo Shirogane> poi, puntando un dito verso quell'interessante oggetto sorride leggermente <Lui ha un nome?>
Jester- Messaggi : 28
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- Messaggio n°93
Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
Stava tendendo ancora la mano verso Judal, quando sentì il rumore di qualcosa rompersi dietro di se, un qualcosa di metallico. Sentì i passi pesanti, si girò e vide l'Egida. Rimase un attimo confuso, quando il gigante d'acciaio fece quella domanda. Vide la mano andare verso Judal, finchè non lo afferrò. Cosa voleva fare? Non ci voleva molto ad ucciderlo solamente stringendo l'indice ed il medio. La risposta di Judal lo fece sbalordire ulteriormente. Non aveva paura di morire?
Se quello afferrato fosse stato un suo amico, magari Shiro, non avrebbe esitato ad aiutare. Ma.. Era solamente un maghetto che si divertiva a far casino. Poi spostò lo sguardo verso l'Egida, scrutandolo per bene. In realtà, ripensandoci, non si sarebbe fatto avanti contro quella..Cosa. Per Kayen colui che era pronto ad uccidere un suo simile solamente per divertimento o rabbia era solo un animale selvatico, ma in realtà non sapeva neanche se dentro quell'armatura ci fosse qualcuno.
Guardò Ryu, gli occhi lampeggiavano di viola.. Spostò lo sguardo verso l'Egida e lo vide librarsi in volo e lasciare Judal, per poi venir letteralmente lanciato fuori e rimanere in volo sopra al vuoto. Non si girò verso il mago che nel frattempo era caduto nella pozzanghera, bensì rimase a guardare il gigante in metallo mentre ascoltava le parole di Ryu, che un minimo di timore incutevano.
Scosse la testa, non doveva deconcentrarsi. Incrociò le braccia, ascoltò Ryu. " Demoni di classi diverse, eh..? " pensò tra se e se, guardando la sua arma. La vide scomparire, il tempo era giunto al termine.
Bene, quindi pareva che i gruppi sarebbero rimasti quelli, se non li avrebbero cambiati prima di quella mezz'ora.
Spostò lo sguardo verso Shiro. Stava per avvicinarsi, ma vedendolo in bella compagnia non ci pensò e rimase fermo sul posto, rimanendo solamente a guardare da lontano e pensare..Pensare se ce l'avrebbero fatta. Al posto di crearsi amicizie per cooperare, lì in mezzo si stavano solamente creando altri nemici.
Se quello afferrato fosse stato un suo amico, magari Shiro, non avrebbe esitato ad aiutare. Ma.. Era solamente un maghetto che si divertiva a far casino. Poi spostò lo sguardo verso l'Egida, scrutandolo per bene. In realtà, ripensandoci, non si sarebbe fatto avanti contro quella..Cosa. Per Kayen colui che era pronto ad uccidere un suo simile solamente per divertimento o rabbia era solo un animale selvatico, ma in realtà non sapeva neanche se dentro quell'armatura ci fosse qualcuno.
Guardò Ryu, gli occhi lampeggiavano di viola.. Spostò lo sguardo verso l'Egida e lo vide librarsi in volo e lasciare Judal, per poi venir letteralmente lanciato fuori e rimanere in volo sopra al vuoto. Non si girò verso il mago che nel frattempo era caduto nella pozzanghera, bensì rimase a guardare il gigante in metallo mentre ascoltava le parole di Ryu, che un minimo di timore incutevano.
Scosse la testa, non doveva deconcentrarsi. Incrociò le braccia, ascoltò Ryu. " Demoni di classi diverse, eh..? " pensò tra se e se, guardando la sua arma. La vide scomparire, il tempo era giunto al termine.
Bene, quindi pareva che i gruppi sarebbero rimasti quelli, se non li avrebbero cambiati prima di quella mezz'ora.
Spostò lo sguardo verso Shiro. Stava per avvicinarsi, ma vedendolo in bella compagnia non ci pensò e rimase fermo sul posto, rimanendo solamente a guardare da lontano e pensare..Pensare se ce l'avrebbero fatta. Al posto di crearsi amicizie per cooperare, lì in mezzo si stavano solamente creando altri nemici.
Periglia- Messaggi : 27
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- Messaggio n°94
[01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
Osserva la scena, stupita. L'ammasso di rottami continua a dimostrare l'intelligenza di un bambino di 3 anni. Nonostante lo spruzzo d'acqua, continua a fare il gradasso pure con Ryu. E poi va da Judal, sollevandolo, probabilmente con cattive intenzioni. Ed ecco che viene il bello: l'Egida viene scaraventata fuori dalla nave. Ben gli sta. Finitociò, si gira verso Ryu la quale parla della classificazione dei demoni. Li lascerà sulla costa... Alla fine del suo discorso, scompare di nuovo. Tra trenta minuti arriveranno all'isola. <Io sono già pronta...> Borbotta tra sè, palesemente annoiata di aspettare e di vedere ancora tali bambinate.
117Dios- Messaggi : 40
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- Messaggio n°95
Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
In ciò che può essere definito "impatto" con Ryu, Alexander non sentì nulla. Sembrava dematerializzarsi. Probabilmente un brutto scherzo. Quando arrivò da Judal e afferrò il ragazzino, quello non sembrava molto contento.
"Ma che sta dicendo?"
Alexander era confuso. Gli sembrava una risposta stupida, data solo perché si credeva meglio di lui. Avrebbe potuto spezzarlo in una sola mossa e quell'idiota faceva l'altezzoso borioso.
Mentre si dirigeva in una zona lontana dagli altri, i lineamenti dell'armatura nell'interfaccia si fecero gialli. Improvvisamente fu sollevato da terra, mentre gli occhi della cosa volante si accendevano.
"Mi prendi in giro vero?"
Tutto d'un tratto la mano si aprì, lasciando cadere Judal.
<Giuro che se si svita un solo bullone...> iniziò a dire prima di essere lanciato nel vuoto. I lineamenti lampeggiavano, indicando che l'armatura era a rischio ma non aveva subito danni.
<Puoi stare sicura che ti trivello la scheda madre.> disse mentre si trovava sospeso nel vuoto. Aveva avuto la conferma che, effettivamente, quella cosa non fosse un essere concreto ma più una sorta di ologramma. Poteva essere un'IA, ma la cosa sarebbe valsa anche per un'ipotetica persona che manovrava i sistemi della nave.
Dopo aver detto ciò fu scosso violentemente per poi essere messo a testa in giù. In quel momento ringraziò ogni divinità esistente per non avergli fatto assaggiare nulla prima di salire su quell'aggeggio volante. Una volta ripreso osservò il ponte dove c'erano gli altri, notandoli un po' più in alto di prima. O era lui a essere sceso? Non importava. I sistemi lampeggiarono di arancione per un breve periodo prima di ritornare sul giallo. Guardò in basso, per quanto gli fu possibile, e gli si strinse lo stomaco. A quel punto anche se avesse mangiato 5 kg di cibo di sicuro non avrebbe rimesso nulla. Mentre cascava sentì qualcosa come "Ander", probabilmente detto da Erin. Sperava che avesse sentito così a causa della velocità con cui si muoveva, perché era un soprannome davvero orribile. La ragazza gli chiese anche come stesse, ma a parte un vago <Eeeeeh> non uscì molto dalla sua bocca.
Ritornò poi a osservare il ponte.
<GIURO SU QUALSIASI MOSTRO TENTACOLARE PADRE DEL MONDO CHE TI SMONTO LA NAVE, SCIOLGO TUTTO, CREO TANTE PICCOLE LASTRE GROSSE QUANTO CARTE DA GIOCO, CI FACCIO UN CASTELLO E LO FARO' CADERE. E SE TE LO STESSI CHIEDENDO, RIDERO' MENTRE LO FARO'.>
Per tutto il tempo si era agitato, cercando in qualche modo irrazionale di tornare coi piedi per terra... o almeno su quel pezzo di terra nel cielo. Poi si fermò a osservare gli altri. Da quella distanza, anche se breve, non riusciva a scorgere bene le espressioni, però sembrava che fossero grossomodo tutti giù di morale. Questo gli fece tornare i sensi di colpa, portandolo a chiedersi se non fosse stato tutto un grosso errore. Non sarebbe dovuto venire. Forse non era la persona che credeva di essere. Dannati demoni. Non importa in che modo, alla fine lo avevano raggiunto. O forse erano sempre stati lì. In effetti non era mai stato un ottimo esempio da seguire, per quanto si sforzasse di aiutare o piacere agli altri...
Poi i suoi occhi si posarono su Judal. La frustrazione e la tristezza che provava per sé stesso decisero di sfogarsi su quel ragazzo.
<TU. DANNATO PEZZENTE. JUDAL. POSSO FARTI IL CULO ANCHE DA QUI, FIDATI.> disse sempre urlando. <STABILIAMO UN RECORD PER IL TUFFO PIU' ALTO, TI VA?>
Non era decisamente a suo agio in aria. Gli mancava la potenza che esercitava con i piedi sul terreno, il vibrare che causava a ogni passo, e più di tutto gli mancava il non avere una sensazione continua di precipitare.
"Ma che sta dicendo?"
Alexander era confuso. Gli sembrava una risposta stupida, data solo perché si credeva meglio di lui. Avrebbe potuto spezzarlo in una sola mossa e quell'idiota faceva l'altezzoso borioso.
Mentre si dirigeva in una zona lontana dagli altri, i lineamenti dell'armatura nell'interfaccia si fecero gialli. Improvvisamente fu sollevato da terra, mentre gli occhi della cosa volante si accendevano.
"Mi prendi in giro vero?"
Tutto d'un tratto la mano si aprì, lasciando cadere Judal.
<Giuro che se si svita un solo bullone...> iniziò a dire prima di essere lanciato nel vuoto. I lineamenti lampeggiavano, indicando che l'armatura era a rischio ma non aveva subito danni.
<Puoi stare sicura che ti trivello la scheda madre.> disse mentre si trovava sospeso nel vuoto. Aveva avuto la conferma che, effettivamente, quella cosa non fosse un essere concreto ma più una sorta di ologramma. Poteva essere un'IA, ma la cosa sarebbe valsa anche per un'ipotetica persona che manovrava i sistemi della nave.
Dopo aver detto ciò fu scosso violentemente per poi essere messo a testa in giù. In quel momento ringraziò ogni divinità esistente per non avergli fatto assaggiare nulla prima di salire su quell'aggeggio volante. Una volta ripreso osservò il ponte dove c'erano gli altri, notandoli un po' più in alto di prima. O era lui a essere sceso? Non importava. I sistemi lampeggiarono di arancione per un breve periodo prima di ritornare sul giallo. Guardò in basso, per quanto gli fu possibile, e gli si strinse lo stomaco. A quel punto anche se avesse mangiato 5 kg di cibo di sicuro non avrebbe rimesso nulla. Mentre cascava sentì qualcosa come "Ander", probabilmente detto da Erin. Sperava che avesse sentito così a causa della velocità con cui si muoveva, perché era un soprannome davvero orribile. La ragazza gli chiese anche come stesse, ma a parte un vago <Eeeeeh> non uscì molto dalla sua bocca.
Ritornò poi a osservare il ponte.
<GIURO SU QUALSIASI MOSTRO TENTACOLARE PADRE DEL MONDO CHE TI SMONTO LA NAVE, SCIOLGO TUTTO, CREO TANTE PICCOLE LASTRE GROSSE QUANTO CARTE DA GIOCO, CI FACCIO UN CASTELLO E LO FARO' CADERE. E SE TE LO STESSI CHIEDENDO, RIDERO' MENTRE LO FARO'.>
Per tutto il tempo si era agitato, cercando in qualche modo irrazionale di tornare coi piedi per terra... o almeno su quel pezzo di terra nel cielo. Poi si fermò a osservare gli altri. Da quella distanza, anche se breve, non riusciva a scorgere bene le espressioni, però sembrava che fossero grossomodo tutti giù di morale. Questo gli fece tornare i sensi di colpa, portandolo a chiedersi se non fosse stato tutto un grosso errore. Non sarebbe dovuto venire. Forse non era la persona che credeva di essere. Dannati demoni. Non importa in che modo, alla fine lo avevano raggiunto. O forse erano sempre stati lì. In effetti non era mai stato un ottimo esempio da seguire, per quanto si sforzasse di aiutare o piacere agli altri...
Poi i suoi occhi si posarono su Judal. La frustrazione e la tristezza che provava per sé stesso decisero di sfogarsi su quel ragazzo.
<TU. DANNATO PEZZENTE. JUDAL. POSSO FARTI IL CULO ANCHE DA QUI, FIDATI.> disse sempre urlando. <STABILIAMO UN RECORD PER IL TUFFO PIU' ALTO, TI VA?>
Non era decisamente a suo agio in aria. Gli mancava la potenza che esercitava con i piedi sul terreno, il vibrare che causava a ogni passo, e più di tutto gli mancava il non avere una sensazione continua di precipitare.
James krik- Messaggi : 35
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- Messaggio n°96
Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
La concentrazione di Pürscei, che era completamente preso da Sasame, non venne nemmeno scossa quando, con poteri straordinari, l'Egida venne sbattuta via dalla nave e sospesa dalla nave.
Solo quando la gattina accettò le cure del demone le cose cambiarono.
La vista cominciò a diventare più nitida e i suoni divennero di nuovo chiari e nitidi, mentre la sensazione di malessere, simile alla nausea che lo aveva assalito andò via via scemando fino a sparire.
Questa volta le sorrise molto più convinto e sembrava finalmente tornato il Pürscei di sempre.
Giusto in tempo a quanto pare, visto che Yoko gli rivolge una domanda per lui assurda.
<Demone di classe B? Che classe sono io? Eh?>
Era la prima volta che qualcuno gli faceva certe domande. Per quanto...
Sembrò pensare un attimo prima di rimettersi a parlare
<Sai, come avrai notato sono un demone buono, certo, ho i miei momenti ma anche voi umani potete arrabbiarvi. Io semplicemente muto non solo il mio carattere, ma anche il mio aspetto...
Uno di voi umani, ha scritto un entusiasmante, interessante, stupefacente libro sulla nostra razza, tra cui compaio persino io! Però non ha mai usato questa classificazione... Posso dirti che posso spaccare una noce di cocco a mani nude però!>
si leccò le labbra un paio di volte
<Mmmh, buone le noci di cocco! Mi chiedo se ci siano dove andiamo, non mi spiacerebbero... >
Dopo questo suo breve discorso, come pareva essere sua abitudine, fiutò l'aria attorno a se, a lungo, come se saggiasse qualche odore al suo interno...
Il suo sguardo allarmato cadde su Erin e Shiro.
Avevano un cattivo odore, o meglio, un odore che solo lui poteva percepire e no, non gli piaceva affatto.
Pürscei sembrava avere diverse reazioni a determinati sentimenti, e quanto sentiva provenire dai due giovani non gli piaceva.
Gli osservò per qualche istante con aria preoccupata, non per se stesso, ma proprio per loro, ma non volle disturbarli, gli avrebbe parlato più tardi in caso fosse stato necessario.
Ultima cosa a catturare l'attenzione del demone furono gli strepiti che provenivano da una voce ben nota provenire da fuori. Non si era accorto della cosa e quando concepì il tutto si affrettò a tappare (sempre con la solita delicatezza che riservava alla gattina) le orecchie di Sasame, in preventiva, in caso Alexander avesse proferito parole non proprio consone a una creatura come lei.
Nonostante tutto quanto, capiva che essere sospesi nel cielo non doveva essere affatto così piacevole, e in parte era colpa sua.
Si avvicinò il più possibile all'egida e provò a rivolgersi a lui, urlando, ma sempre tenendo Sasame in mano e con le orecchie tappate <ALEXANDER! PER QUANTO POSSA VALERE, SAPPI CHE MI SPIACE! SPERO POTREMMO RIMEDIARE! NEL CASO NON LA PENSASSI COSI' BEHH...Ecco... Uhm...>
non sapeva perfettamente cosa dire, quindi si ammutolì per un attimo
<NON PESTIAMOCI LE ZAMPE A VICENDA ECCO!>
Concluse, tornando poi vicino al gruppetto, sedendosi grufolando un qualche motivetto allegro a bassa voce...
Solo quando la gattina accettò le cure del demone le cose cambiarono.
La vista cominciò a diventare più nitida e i suoni divennero di nuovo chiari e nitidi, mentre la sensazione di malessere, simile alla nausea che lo aveva assalito andò via via scemando fino a sparire.
Questa volta le sorrise molto più convinto e sembrava finalmente tornato il Pürscei di sempre.
Giusto in tempo a quanto pare, visto che Yoko gli rivolge una domanda per lui assurda.
<Demone di classe B? Che classe sono io? Eh?>
Era la prima volta che qualcuno gli faceva certe domande. Per quanto...
Sembrò pensare un attimo prima di rimettersi a parlare
<Sai, come avrai notato sono un demone buono, certo, ho i miei momenti ma anche voi umani potete arrabbiarvi. Io semplicemente muto non solo il mio carattere, ma anche il mio aspetto...
Uno di voi umani, ha scritto un entusiasmante, interessante, stupefacente libro sulla nostra razza, tra cui compaio persino io! Però non ha mai usato questa classificazione... Posso dirti che posso spaccare una noce di cocco a mani nude però!>
si leccò le labbra un paio di volte
<Mmmh, buone le noci di cocco! Mi chiedo se ci siano dove andiamo, non mi spiacerebbero... >
Dopo questo suo breve discorso, come pareva essere sua abitudine, fiutò l'aria attorno a se, a lungo, come se saggiasse qualche odore al suo interno...
Il suo sguardo allarmato cadde su Erin e Shiro.
Avevano un cattivo odore, o meglio, un odore che solo lui poteva percepire e no, non gli piaceva affatto.
Pürscei sembrava avere diverse reazioni a determinati sentimenti, e quanto sentiva provenire dai due giovani non gli piaceva.
Gli osservò per qualche istante con aria preoccupata, non per se stesso, ma proprio per loro, ma non volle disturbarli, gli avrebbe parlato più tardi in caso fosse stato necessario.
Ultima cosa a catturare l'attenzione del demone furono gli strepiti che provenivano da una voce ben nota provenire da fuori. Non si era accorto della cosa e quando concepì il tutto si affrettò a tappare (sempre con la solita delicatezza che riservava alla gattina) le orecchie di Sasame, in preventiva, in caso Alexander avesse proferito parole non proprio consone a una creatura come lei.
Nonostante tutto quanto, capiva che essere sospesi nel cielo non doveva essere affatto così piacevole, e in parte era colpa sua.
Si avvicinò il più possibile all'egida e provò a rivolgersi a lui, urlando, ma sempre tenendo Sasame in mano e con le orecchie tappate <ALEXANDER! PER QUANTO POSSA VALERE, SAPPI CHE MI SPIACE! SPERO POTREMMO RIMEDIARE! NEL CASO NON LA PENSASSI COSI' BEHH...Ecco... Uhm...>
non sapeva perfettamente cosa dire, quindi si ammutolì per un attimo
<NON PESTIAMOCI LE ZAMPE A VICENDA ECCO!>
Concluse, tornando poi vicino al gruppetto, sedendosi grufolando un qualche motivetto allegro a bassa voce...
Myridar- Messaggi : 52
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- Messaggio n°97
Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
La trasformazione di Pürscei sembrava essere in continua avanzanta, ma per fortuna al contrario rispetto a quella di prima, sembrava essere tornato effettivamente quello solito, lei più calma si accoccola meglio dentro la foglia calda, lasciando che il pelo si asciughi fino alla fine, quindi lascerebbe parlare gli altri senza seguire, come al solito, la conversazione in sè, già troppo era passato per lei, voleva solo riposarsi un po' fino a quando non sarebbero arrivati.
Gli occhi si portano quindi verso Pürscei che le stava coprendo le orecchie, ma non ne capiva il perchè, sentiva solo delle parole ovattate e lontante, aveva capito però che erano quelle dell'Armatura, appena il cinghiale amico si inizia a spostare lei nota in lontananza qualcosa che caccia subito la sua attenzione facendole quasi sbrillucciare gli occhi. Veloce si butta già dalle mani del demone correndo veloce verso Erin, aveva notato subito l'uccellino meccanico, mentre correva il pelo e vestito erano già asciutti, solo la coda sembrava ancora uno spolverino, arriva veloce ai piedi della ragazza, guardando la creatura metallica con un misto di cautela e meraviglia, avvicinandosi piano piano, senza neanche nascondersi agli occhi di questo < Meoooow > era il solito wow in stile felino che non riusciva a bloccare in certi momenti, la coda si muoveva veloce a destra e a sinistra, allunga una manina per cercare di toccarlo, era chiaro per come era posizionata che stava vedendo l'uccellino come quasi un giocattolo, più che come una preda, era come una bambina che si avvicinava al giocattolo nuovo meravigliata.
Gli occhi si portano quindi verso Pürscei che le stava coprendo le orecchie, ma non ne capiva il perchè, sentiva solo delle parole ovattate e lontante, aveva capito però che erano quelle dell'Armatura, appena il cinghiale amico si inizia a spostare lei nota in lontananza qualcosa che caccia subito la sua attenzione facendole quasi sbrillucciare gli occhi. Veloce si butta già dalle mani del demone correndo veloce verso Erin, aveva notato subito l'uccellino meccanico, mentre correva il pelo e vestito erano già asciutti, solo la coda sembrava ancora uno spolverino, arriva veloce ai piedi della ragazza, guardando la creatura metallica con un misto di cautela e meraviglia, avvicinandosi piano piano, senza neanche nascondersi agli occhi di questo < Meoooow > era il solito wow in stile felino che non riusciva a bloccare in certi momenti, la coda si muoveva veloce a destra e a sinistra, allunga una manina per cercare di toccarlo, era chiaro per come era posizionata che stava vedendo l'uccellino come quasi un giocattolo, più che come una preda, era come una bambina che si avvicinava al giocattolo nuovo meravigliata.
Ultima modifica di Myridar il Sab Mag 14, 2016 9:20 am - modificato 1 volta.
Sahira- Messaggi : 51
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- Messaggio n°98
Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
Il resto è sottofondo ma alcune cose non può ignorarle, come la questione del libro, dei demoni e...
Ander, fuori, che urla e sbraita stupidaggini, sintomo che almeno Svalinn deve star bene.
Ander, fuori, che urla e sbraita stupidaggini, sintomo che almeno Svalinn deve star bene.
Smontare la nave... certo. Ma anche lui doveva passare in qualche modo quella mezz'ora, no?
I suoi occhi si spostano prima sul ragazzo fuori, poi su Judal a terra, completamente fradicio.
I suoi occhi si spostano prima sul ragazzo fuori, poi su Judal a terra, completamente fradicio.
No, non si sarebbe alzata ad aiutarlo nell'asciugarsi.
<L'orso bramisce inutilmente contro la cornacchia...> Sussurra tra sé e sé tornando a sguardo basso mentre Shiro inizia a raccontare dopo essersi seduto vicino a lei.
“...ma la cornacchia riderà gracchiando, al sicuro sul suo ramo”
Una strana conversazione a due. No, a tre più o meno.
Sparrow non reagisce all'avvicinarsi della mano, non indietreggia, forse perché non vuole, forse perché è Erin a non volerlo, forse perché vogliono studiare la situazione o, molto probabilmente, perché il passerotto cerca di atteggiarsi a robot non senziente, per quanto Robin sia comunque un po' intelligente anche da sola, anche non controllata dalla mente di Erin.
Il passero si limita a guardar prima Erin e poi Shiro ad alternanza, con il suo sguardo assente che agli occhi della ragazza in realtà sono pieni di vita.
Stringendo i fogli tra le dita, la ragazza guarda la mano avvicinarsi a Sparrow e adocchia quello strano marchio sul dorso che di certo non può essere solo un tatuaggio visto come brilla anche quando gesticola, sembrando seguire uno schema ben preciso.
“L'empatia, Erin?”
Distoglie lo sguardo, mollando i fogli con una mano e massaggiandosi un polso, lì dove, sotto il guanto, vi è la cicatrice dell'ustione che ogni volta si fa vivida e azzurro acceso, anche se ultimamente hanno iniziato a fare qualcosa di nuovo.
Distoglie lo sguardo, mollando i fogli con una mano e massaggiandosi un polso, lì dove, sotto il guanto, vi è la cicatrice dell'ustione che ogni volta si fa vivida e azzurro acceso, anche se ultimamente hanno iniziato a fare qualcosa di nuovo.
E quello suo come funziona?
Comunque, probabilmente chiunque avrebbe considerato quel racconto sugli orsi totalmente fuori luogo e noioso.
Comunque, probabilmente chiunque avrebbe considerato quel racconto sugli orsi totalmente fuori luogo e noioso.
Tutti ma non Erin. A lei piacciono le storie, e che gliene venisse regalata una così, totalmente gratuita...
La trova una bella cosa.
In ogni caso, sì, la sta distraendo. È comunque tesa, si vede, ma parlare con qualcuno le fa bene, le ha sempre fatto bene anche se in realtà parlava solo con Wyatt in fin dei conti.
Ma adesso, da sei mesi, lo potevano fare decisamente di meno, ed è per questo che la ragazza preferiva passare il suo tempo chiusa in casa. Più di prima, a parte qualche scappatella improvvisa.
I motivi sono tanti, ma uno in particolare è che con l'aggravare della situazione di Sparrow stare a Zaun non la fa sentire tranquilla, peggiorando quel perenne fiatone del “e se lo scopre qualcuno?”.
Lì però è diverso. Lì tutti hanno facoltà magiche, chi più e chi meno.
Poteva essere pericoloso parlare apertamente di cos'è lei e cosa sa fare?
Non lo sa ma è più tranquilla o almeno... dubita che Shiro possa usarla come arma o simili. Al massimo potrebbero Ander o quella Periglia, ed è per questo che continua a parlare a bassa voce, regalando la risposta che dirà solo a lui.
Non lo sa ma è più tranquilla o almeno... dubita che Shiro possa usarla come arma o simili. Al massimo potrebbero Ander o quella Periglia, ed è per questo che continua a parlare a bassa voce, regalando la risposta che dirà solo a lui.
Alla sua domanda alza finalmente la testa e lo fissa negli occhi, occhi di colore diverso tra l'altro, con quella cicatrice in uno.
Non è neanche una domanda stupida.
Inizialmente seria, le labbra leggermente socchiuse lentamente si aprono in un largo sorriso.
Inizialmente seria, le labbra leggermente socchiuse lentamente si aprono in un largo sorriso.
<Shirogane...> Ripete lieve a fior di labbra. <Sì... si chiama Sparrow o... Passerotto.> Da un colpo all'indietro con la testa. <Dietro c'è Robin. È un pettirosso> Sta ancora con le dita sul polso, tra l'altro. <Li ho costruiti con mio fratello> A dirlo guarda il passero, per poi tornare su Shiro.
<Io sarei il pettirosso e lui è... era il passerotto.> Non ci si sofferma troppo, anzi, proseguirebbe pure riallacciandosi al discorso del ragazzo se Sasame non arrivasse di corsa, mezza asciutta, e non si avvicinasse con occhi meravigliati a Sparrow.
Allunga la manina e l'uccellino indietreggia di un passo, confuso. Guarda Erin, chiedendole con gli occhi di far qualcosa.
È un gatto, lui un uccellino. Per quanto la bambina non lo guardi affamata – giustamente, essendo completamente di metallo – Sparrow non è mai stato famoso per il suo coraggio alla prima botta.
Allunga la manina e l'uccellino indietreggia di un passo, confuso. Guarda Erin, chiedendole con gli occhi di far qualcosa.
È un gatto, lui un uccellino. Per quanto la bambina non lo guardi affamata – giustamente, essendo completamente di metallo – Sparrow non è mai stato famoso per il suo coraggio alla prima botta.
<Ehm...> Erin si schiarisce la voce, guardando la piccina. <Per giocattolini intendevo anche lui. Ehi Sparrow.> Adesso guarda lui. <Perché non le fai vedere come sai volare?>
Se avesse potuto le avrebbe rivolto un'espressione da “per favore, pietà”.
Se avesse potuto le avrebbe rivolto un'espressione da “per favore, pietà”.
<Va – bene> È la risposta metallica, maschile, un po' gracchiante e sconnessa dell'uccellino che, capendo l'antifona, si alza in volo, sbatte annoiato le ali e si allontana un po' da lì cercando di farsi seguire, appunto, ma volando abbastanza in alto da evitare attentati felini. Si avvicina a Yoko, tra l'altro, volandogli sopra la testa.
Probabilmente Sasame lo seguirebbe, ma in ogni caso Erin continua, certa che comunque la piccolina è fin troppo occupata per ascoltare le loro parole... o per comprenderle, addirittura.
<Quindi, dicevamo... dove abito io non... c'è molta natura, anzi. È brutto perché mi piacciono gli animali e la natura, per disegnare andavamo fuori città e... beh... un orso l'ho visto... allo zoo però, a Piltover.
Era bello e... sì, pericoloso probabilmente. Anche se quello era rinchiuso in gabbia e non sembrava poter essere una minaccia dietro le sbarre>
Era bello e... sì, pericoloso probabilmente. Anche se quello era rinchiuso in gabbia e non sembrava poter essere una minaccia dietro le sbarre>
C'è una nota di rammarico, come se la cosa non le piacesse per niente. Il paragone è ancora applicabile ad Ander, oltretutto.
<Ci vuole coraggio> Prosegue. <Per affrontare un orso, intendo. Ma, beh, alla fine siamo qui per affrontare demoni> Solleva lievemente un sopracciglio. <Quindi... sì, ne hai. Ed immagino che quella cicatrice sul viso sia un trofeo di guerra> Sorride di sbieco ma non dura troppo perché i suoi occhi si posano nuovamente sulla mano dell'altro.
Cosa che la costringe ad abbassare lo sguardo prima di tornare a parlare. O meglio, balbettare insicura. <Ehm...> Guarda il marchio di nuovo titubando. Se lo mostra allora non dev'essere un problema, giusto?
<Io... non vorrei essere indiscreta ma, ecco...> Lo guarda a testa bassa aggrottando le sopracciglia, gli occhi un po' nascosti dai ciuffi della frangia bianca.
<Quel marchio sulla mano... Ha fatto male? O... continua a fartelo?> Assottiglia le labbra un attimo e poi sorride. <È una domanda stupida e strana, lo so, ecco. È che... si illumina> S'imbroncia e mugola pian piano, maledicendosi mentalmente per la domanda scomodissima e sì, stupida. Potrebbe benissimo essere nato con quella cosa, che senso ha chiedere se ha fatto male ottenerlo?
Fortuna che non c'è Sparrow a sentire.
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- Messaggio n°99
Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
Si volta a guardare l’Egida sospesa per aria prima di porgere la domanda, e sospira. Era la cosa che faceva più spesso, sospiri. Che bisogno c’era di urlare, inutilmente poi, lo sapeva solo chi era dentro l’armatura.
Se c’era qualcuno dentro. Cerca di ignorarlo comunque, nonostante gli scappi una smorfia simile a un sorriso quando urla contro Judal.
Ritorna a concentrarsi su Erin, e il suo cuore sospira sollevato non appena vede che è riuscito a farla sorridere, e il suo sorriso teso e impacciato si rilassa, mettendosi l’animo in pace, o almeno una buona parte.
Ascolta rapito quello che dice, ignorando tutto il resto, come se fossero informazioni di massima importanza.
Dai nomi degli uccellini meccanici, dove commenta un ingenuo <Ciao Sparrow> sperando che reagisce in qualche modo, avendo notato la reattività ai comandi di Erin. Cercando anche di ignorare quell’”era”, pensando che se ne avesse voluto parlare l’avrebbe già fatto. E quando Sasame si avvicina, Shiro le porge un sorriso paterno, avvicinandole la mano come ad invitarla a non aver paura.
Alla parte sullo Zoo, dove confuso, la guarda commentando <…Zoo? Gabbia… un recinto? Che cosa… crudele…>
Alla decantazione sul suo coraggio, dove, ridendo appena leggermente imbarazzato, corregge in fretta <Beh, non così coraggioso, appena mi ci sono messo davanti e lui si è alzato mi sono impietrito… anche se, in effetti ero piccolo.> e sorride di nuovo, ricordando la scena.
Ed infine, poco prima che dimostrasse un'altra volta di non essere coraggioso come si era dipinto pochi secondi prima, la guarda nuovamente in volto, vedendola esitante.
Un po’ confuso, torna a guardare il marchio, si, brillava, molto anche. All’inizio prova a nasconderlo, ma poi lo riporta sul pavimento. “Ormai l’ha visto, non ha senso fingere di non averlo.”. Ma la cosa che lo confonde di più è la domanda.
Prende un respiro, non completamente sicuro su come iniziare a raccontare quel piccolo e curioso aneddoto. Ma poi inizia a parlare. <No… o meglio, non ne sono sicuro. Perché non ricordo mi abbia fatto del male, ma se vedi, qui vicino…> avrebbe avvicinato la mano a Erin in modo che potesse controllare di persona, andando con la mano libera a passare sui lineamenti luminosi <…ci sono segni di bruciature, come se fosse stato impresso a fuoco. Ma non ricordo, logicamente avrebbe dovuto far male… forse la mia mente ha cancellato quello spiacevole momento, anche se…> qui prende un pausa, ricordava quei pochi giorni, in cui, terrorizzato, aveva cercato di cancellarlo con modi rudimentali, colpendosi con una pietra, tagliandosi la pelle con punte di frecce, ma dopo la guarigione, il marchio rimaneva, sentendo solo il dolore.
<…anche se…> ripete, andando a prende il pugnale che ha dietro la schiena e guardandolo meravigliato per pochi secondi.
Non riusciva ad abituarcisi. Era un pugnale di pregiata fattura, affilatissimo e finemente ricamato. Sulla lama correva un serpente, mentre sul pomo vi era collocata una pietra rossa e blu, come i colori del marchio. Sull’impugnatura una comoda fasciatura in pelle. L’elsa, quasi priva di guardia, ricordava un artiglio.
Si ricordò, subito dopo, che diventava faticoso ascoltarlo, quindi lo poggia a terra, nel punto in cui c’era Sparrow. <…ho il marchio da quando ho questo pugnale. Tre anni fa circa, l’ho trovato in un tempio abbandonato. Era strano, sicuramente era magia perché, il pugnale galleggiava in aria e… beh, l’ho preso. E quando lo presi mi procurai anche questa.> si indica la cicatrice mentre sorride a Erin, l’unico momento in cui sorrise mentre parlava di quella storia, non era proprio un ricordo piacevole. <Un crollo, una pietra mi colpi al volto, svenni. E quando mi risvegliai avevo il marchio, e il pugnale.>
Sospira leggermente, poi continua, andando a giocare con l’arma, facendola roteare sul pavimento metallico dell’aeronave. <E… sì, fa male, fastidio più che altro, anche ora. Come una scottatura, quando si illumina…> cercò di non pensarci e si voltò per l’ennesima volta verso la ragazza <Perché questa domanda?>
Se c’era qualcuno dentro. Cerca di ignorarlo comunque, nonostante gli scappi una smorfia simile a un sorriso quando urla contro Judal.
Ritorna a concentrarsi su Erin, e il suo cuore sospira sollevato non appena vede che è riuscito a farla sorridere, e il suo sorriso teso e impacciato si rilassa, mettendosi l’animo in pace, o almeno una buona parte.
Ascolta rapito quello che dice, ignorando tutto il resto, come se fossero informazioni di massima importanza.
Dai nomi degli uccellini meccanici, dove commenta un ingenuo <Ciao Sparrow> sperando che reagisce in qualche modo, avendo notato la reattività ai comandi di Erin. Cercando anche di ignorare quell’”era”, pensando che se ne avesse voluto parlare l’avrebbe già fatto. E quando Sasame si avvicina, Shiro le porge un sorriso paterno, avvicinandole la mano come ad invitarla a non aver paura.
Alla parte sullo Zoo, dove confuso, la guarda commentando <…Zoo? Gabbia… un recinto? Che cosa… crudele…>
Alla decantazione sul suo coraggio, dove, ridendo appena leggermente imbarazzato, corregge in fretta <Beh, non così coraggioso, appena mi ci sono messo davanti e lui si è alzato mi sono impietrito… anche se, in effetti ero piccolo.> e sorride di nuovo, ricordando la scena.
Ed infine, poco prima che dimostrasse un'altra volta di non essere coraggioso come si era dipinto pochi secondi prima, la guarda nuovamente in volto, vedendola esitante.
Un po’ confuso, torna a guardare il marchio, si, brillava, molto anche. All’inizio prova a nasconderlo, ma poi lo riporta sul pavimento. “Ormai l’ha visto, non ha senso fingere di non averlo.”. Ma la cosa che lo confonde di più è la domanda.
Prende un respiro, non completamente sicuro su come iniziare a raccontare quel piccolo e curioso aneddoto. Ma poi inizia a parlare. <No… o meglio, non ne sono sicuro. Perché non ricordo mi abbia fatto del male, ma se vedi, qui vicino…> avrebbe avvicinato la mano a Erin in modo che potesse controllare di persona, andando con la mano libera a passare sui lineamenti luminosi <…ci sono segni di bruciature, come se fosse stato impresso a fuoco. Ma non ricordo, logicamente avrebbe dovuto far male… forse la mia mente ha cancellato quello spiacevole momento, anche se…> qui prende un pausa, ricordava quei pochi giorni, in cui, terrorizzato, aveva cercato di cancellarlo con modi rudimentali, colpendosi con una pietra, tagliandosi la pelle con punte di frecce, ma dopo la guarigione, il marchio rimaneva, sentendo solo il dolore.
<…anche se…> ripete, andando a prende il pugnale che ha dietro la schiena e guardandolo meravigliato per pochi secondi.
Non riusciva ad abituarcisi. Era un pugnale di pregiata fattura, affilatissimo e finemente ricamato. Sulla lama correva un serpente, mentre sul pomo vi era collocata una pietra rossa e blu, come i colori del marchio. Sull’impugnatura una comoda fasciatura in pelle. L’elsa, quasi priva di guardia, ricordava un artiglio.
Si ricordò, subito dopo, che diventava faticoso ascoltarlo, quindi lo poggia a terra, nel punto in cui c’era Sparrow. <…ho il marchio da quando ho questo pugnale. Tre anni fa circa, l’ho trovato in un tempio abbandonato. Era strano, sicuramente era magia perché, il pugnale galleggiava in aria e… beh, l’ho preso. E quando lo presi mi procurai anche questa.> si indica la cicatrice mentre sorride a Erin, l’unico momento in cui sorrise mentre parlava di quella storia, non era proprio un ricordo piacevole. <Un crollo, una pietra mi colpi al volto, svenni. E quando mi risvegliai avevo il marchio, e il pugnale.>
Sospira leggermente, poi continua, andando a giocare con l’arma, facendola roteare sul pavimento metallico dell’aeronave. <E… sì, fa male, fastidio più che altro, anche ora. Come una scottatura, quando si illumina…> cercò di non pensarci e si voltò per l’ennesima volta verso la ragazza <Perché questa domanda?>
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Re: [01/05/2016] Venti di tempesta [QUEST]
<Uno zoo è... un posto dove ci sono animali da tutta Valoran. Più o meno...> Socchiude gli occhi, abbassando la testa. <Ed in effetti è crudele, già...> Termina il commento, annuendo.
Alla sua domanda strana comunque lo sente esitare e prendere coraggio con un respiro.
Guarda il marchio sul dorso della mano quando glielo avvicina, e proverebbe a sfiorarlo avvicinando la propria se non fosse che – probabilmente – quello si sarebbe illuminato ancora di più vicino a lei. Rimane quindi con la mano a mezz'aria un attimo prima di riabbassarla.
Guarda il marchio sul dorso della mano quando glielo avvicina, e proverebbe a sfiorarlo avvicinando la propria se non fosse che – probabilmente – quello si sarebbe illuminato ancora di più vicino a lei. Rimane quindi con la mano a mezz'aria un attimo prima di riabbassarla.
<Bruciature... è una buona cosa se non ricordi no? Almeno se non ricordi il dolore, dico>
Bruciature, ricordi mancanti... Lei però alla fine aveva recuperato tutto.
Purtroppo.
Guarda il pugnale con estrema curiosità. Trova affascinante pure quello, le sembra parecchio misterioso e ciò la intriga. Per di più rende Shiro invisibile da quel che ha visto, quindi è persino magico.
Bruciature, ricordi mancanti... Lei però alla fine aveva recuperato tutto.
Purtroppo.
Guarda il pugnale con estrema curiosità. Trova affascinante pure quello, le sembra parecchio misterioso e ciò la intriga. Per di più rende Shiro invisibile da quel che ha visto, quindi è persino magico.
Quella domanda, poi. Se l'aspettava. Decide di prenderla larga, sviando il discorso.
<Wow... Templi, marchi magici, artefatti antichi...> Gli sorride lievemente. <È strano aver letto molte storie su queste cose e poi scoprire che alcune sono vere. È una strana sensazione ma... è bello>
Torna a guardare il marchio, seguendone il disegno con gli occhi.
<Wow... Templi, marchi magici, artefatti antichi...> Gli sorride lievemente. <È strano aver letto molte storie su queste cose e poi scoprire che alcune sono vere. È una strana sensazione ma... è bello>
Torna a guardare il marchio, seguendone il disegno con gli occhi.
<Quindi brucia e ti da fastidio quando brilla... non puoi spegnerlo? Perché si illumina?> Questo un po' le scappa, tanto che distoglie lo sguardo.
<Va bene, ehm... è curiosità. E... mh...>
Quando mai le sarebbe capitata l'occasione di incontrare qualcun altro a parte Wyatt e il nonno che non la facesse sentire strana? Ovviamente anche gli altri del gruppo la fanno sentire normale al momento, tra chi sbraita e chi si diverte a portar discordia, però...
Quando mai le sarebbe capitata l'occasione di incontrare qualcun altro a parte Wyatt e il nonno che non la facesse sentire strana? Ovviamente anche gli altri del gruppo la fanno sentire normale al momento, tra chi sbraita e chi si diverte a portar discordia, però...
Però.
<Ti chiedo queste cose perché...> Fa per continuare ma le parole non escono.
S'inumidisce le labbra. Sostanzialmente non sa che inventarsi adesso. Indecisione.
Abbassa ancor più la voce.
<Storia lunga e non ne abbiamo il tempo. Tanto siamo nello stesso gruppo no?> Sorride tornando a guardarlo. <E non è nulla di che, la tua storia è molto più affascinante e interessante>
Si guarda attorno. Tesa, più di prima. Non va mica bene.
<Magari non dovrò neanche spiegarti...>
Si torna a toccare il polso come prima.
<Magari non dovrò neanche spiegarti...>
Si torna a toccare il polso come prima.