Da Alereku Gio Giu 09, 2016 1:56 am
Inutile, non prova nemmeno a scoccare la freccia.
Frustrato, come altro poteva sentirsi? Il pericolo di morte era momentaneamente passato, e persino una piccola bambina… una forse piccola bambina come Sasame aveva aiutato nel combattimento.
E lui? Nulla, avevo solo esitato a scoccare una stupida freccia. Cosa gli costava tirarla prima? Ha mai mancato un bersaglio? Raramente, nemmeno lo ricorda.
Il denso fumo gli permette solo di distinguere le sagome più grandi, come Purscei e Alexander, e quindi rinuncia completamente a continuare il combattimento.
Porta l’arco sulle spalle e sospira, guardandosi attorno, magari c’era qualche altro demone che li avrebbe “salutati”.
Da lì, riesce solo a vedere Erin, Yoko, Sasame e il recentemente aggiunto Judal, e la loro magia.
Come prima, sulla nave, ne rimane meravigliato, dalla completamente nuova magia del ragazzo volante, alla già conosciuta frusta di rose, e anche… quello non l’aveva visto.
Erin usa il teletrasporto, per metà, quello lo ricorda, non ricordava che rimanesse sul posto, o le strane ramificazioni che risalgono il collo, forse era semplicemente un altro incantesimo.
Ma la danza gli fa dimenticare che fino a pochi secondi prima il gruppo stava rischiando di perdere dei membri. In una semplice parola: Grazia.
Forse condizionato dal fatto che non aveva mai messo piede fuori dal suo piccolo angolo di mondo, e che non aveva mai avuto occasione di vedere altre persone danzare, sta di fatto che quei movimenti cosi fluidi e aggraziati, uniti anche alle fiamme magiche che si creavano, lo rapiscono.
Rimane alcuni secondi imbambolato ad osservare la scena, quel tanto che basta all’incantesimo di partire e distrarlo, andando anche lui a nascondersi nella nebbia, seppur illuminandola.
Grazie a questo effetto luminoso vede, o meglio, sente il demone morire in modo simile al suo compagno, stupidamente.
Il sibilo di… qualcosa, un altro demone probabilmente, lo riporta alla realtà.
Periglia si stava già muovendo per avanzare, mentre Yoko imprecava…
Yoko! Ferito! E la rossa se ne andava senza far nulla? <A-aspettate… dobbiamo…> rinuncia quasi subito a parlare, il tono era basso persino per lui.
Va verso il ragazzo, prende dei respiri e guarda la ferita <P-prima dobbiamo medicarla… non… non sembra… infetta… credo…> non è bravo a parole. Infatti, tace subito, strappandosi la manica e usandola come delle bende. Si avvicina alla gamba, e dopo aver cercato il consenso visivo di Kurama, gliel’avrebbe fasciata, o gli avrebbe delegato il compito se se la sentiva.
In ogni caso, dopo quel piccolo e forse inutile intervento di primo soccorso, Shiro si diresse in fretta verso Kayen. Un saluto a un amico, poteva essere l’ultimo.
Gli porge il braccio e a bassa voce lo “incita” <Cerca di sopravvivere, voglio sapere come funziona quella cosa che usi come arma> un flebile sorriso, poi torna dal suo gruppo, pronto a partire.