Purscei prima di scendere a recuperare i bicchieri le aveva affidato di nuovo la gattina.
<Oh, emh... nessun problema>
E non lo è davvero, anche se trova la cosa un po' buffa, come buffa è quella scenetta dei bicchieri della piccola Sasame che è una maga in miniatura che...
<Waaa, parli con gli animali?! Davvero? Ma è bellissimo!> Esclama a voce troppo alta. Tornata nuovamente contenta come una bimba stupida, stavolta riesce a darsi un contegno prima del previsto, tossicchiando e facendo finta di niente.
Dopo aver terminato quel discorso - ed aver scoperto che quella piccola PARLA con gli animali, dannazione - in effetti la gola secca la ha davvero, forse solo per la tensione visto che molto spesso si ritrova a parlare molto più di quanto abbia fatto prima.
Si avvicina ai bicchieri riempiti da Purscei e ne prende uno, rigirandoselo tra le mani dopo essersi seduta di fronte a lui e accanto ad Alexander che aveva iniziato a parlare di cose che rendevano tutto molto più... reale.
Un discorso decisamente migliore del suo, più tecnico e dettagliato. Continuando a guardare assorta il liquido dorato che sembra brillare, si sente quasi un incompetente, anche se comunque metà della sua idea ha funzionato.
Però, quella bevanda... che cosa curiosa, oltre che buffa in quella faccenda.
Non sa perché ma non riesce a percepire pericolo in quella creatura, forse perché quella è una nave di “buoni”. Insomma, dubita sia veleno ed un ragazzo ha già bevuto prima di lei senza morire sul colpo. Al massimo si sarebbe ubriacata.
Alza lo sguardo e guarda il cinghiale umanoide, quel Purrrrrscei, con palese curiosità, per poi tornare al bicchiere.
“Lo riempirei di insistenti domande, così insistenti che dovrebbe tapparmi la bocca con tutta questa... roba da bere, qualsiasi cosa sia”
<...preferisco non cercare di immaginare cosa si possa trovare da mangiare in un bagno di una nave... in disuso suppongo> Visto i bicchieri... e non può non commentare subito quella cosa con una punta d'ironia. Non è schifata e ciò non le rovina affatto il piacere del dolce aroma diffuso nell'aria o l'aspetto dell'idromele che non sembra così male. Certo, magari il bicchiere non è la cosa più pulita al mondo, ma dopotutto lei aveva fatto il bagno in una fogna...
Decide di buttare l'idromele giù a piccoli sorsi tanto per distrarsi e anche per ricalibrare i pensieri mentre ascolta gli altri parlare.
“Sì, ok, potrei facilmente farmi zittire di proposito da questa cosa”
<Mh!> Esclama mentre si lecca i baffi. <Mela! Mmm!> Solleva un attimo gli occhi mentre si gode quel piacevole gusto. Annuisce. <Sa di natura e direi che è il termine più adatto> Sorride.
<Sì Sasame, è buono! Ma forse tu sei troppo piccola... ho dell'acqua se vuoi>
Non è un'esperta in bevande e alcolici, ne avrebbe voluto bere molti di più in realtà, come avrebbe potuto volentieri prendere il vizio del fumo se non avesse avuto un fratello come Wyatt.
Sorride lievemente a ricordare tutte le volte in cui imbronciato le aveva vietato alcolici e quant'altro.
Beh, tanto meglio, ne giova la sua salute no? E Zaun è già piena zeppa di fumo da sola.
Fatto sta che ne vorrebbe ancora, ma forse è meglio conservarne per festeggiare la vittoria.
L'Egida non pare voler assaggiare quel nettare degli dei però. Erin torna a domandarsi, sempre più con serietà, cosa diamine ci sia sotto quel casco. Anzi, se c'è qualcosa sotto quel casco.
Poggia il bicchiere vuoto davanti a sé, si leva lo zaino poggiandoselo accanto e si scalda un attimo le mani sfregandole e facendoci uscire un po' di qualcosa simile a del fumo morbido e violaceo. Chiaramente magia.
Guarda il mago vestito di nero, Judal.
<In effetti lo stavo per dire anche io visto che non mi va di chiamarvi con nomignoli quali “Ragazzo volante” o “Barattolo di latta”>
Poggia una mano sul petto.
<Io sono Erin e sì, anche io sono una maga... cioè, una specie di maga> Alza i palmi per mostrare a tutti i guanti con i sottili tubicini che convergono al centro di quella circonferenza dall'interno azzurro. <Più che altro uso questi per fare qualche trucchetto. Oh, e poi ho un paio di giocattolini meccanici> Si rivolge ad Alexander e anzi...
Guarda il posto vuoto accanto a lui e sparisce da dove si trova materializzandosi lì, lasciando al suo posto un tenue fumo violaceo e qualche simbolo geometrico che per l'occasione, visto che si parla di cristalli, raffigurano rombi. Il tutto non dura che qualche secondo.
<Ta dan! So teletrasportarmi ma “a vista”. Però potrei lasciare Robin all'entrata e usare lei... insomma, credo dipenda da com'è l'isola. In effetti ci servirebbe una qualche mappa o giù di lì...>
Sbottona il mantello e cerca dalla borsa sulla coscia carta e penna. Strappato un foglio pulito dal quaderno dei disegni, lo poggia sulla copertina e inizia a segnare.
<Allora> Indica Yoko con la matita, poi commenta a bassa voce e scrive.
<Yoko: piante e rosa. Mago?>
Indica Judal. <Judal: mago a lungo raggio che può far divertente casino. Non prima linea>
Indica il cinghiale. <Erhm... Sasame aveva detto Purrrscei. Mh...> Torna al foglio.
<Purrrrscei: fa a mazzate e offre cose buone>
Indica Kayen.
<Nome? Beh> Scrive. <Combattimento corpo a corpo. >
Poi la piccolina. <Sasame: palline viola che bruciano e...> Qui sorride divertita ed in effetti se avesse una coda come lei scodinzolerebbe. <...parla con gli animali. >
Su Alexander tituba un attimo sul nome da mettere.
<Egida: Svalinn> Si forse è abbastanza riassuntivo...
<Me> Scrive Erin. <”Maga”>
Da un'occhiata al foglio.
<Beh, mi mancate tu e...> Indica Periglia ma quando fa per puntare Shiro lui si è già alzato tossendo e aveva iniziato a parlare tutto timido timido. Erin sorride mentre lo guarda e poi... cerca di guardarlo. Cerca, perché effettivamente non riesce più.
<Uh. Carino!>
Torna a scrivere: “Shiro: arciere che va invisibile”.
Per quanto riguarda la rossa, era rimasta incuriosita dal suo dire sui cristalli magici. Sì, in effetti ne possiede uno ma dall'aspetto non pare zaunita, per niente. Quello scettro non è hextech e quel cristallo scuro che porta al collo... è strano, non sa dire perché ma è strano. Sorvola sulla cosa però, meglio non mettere il naso in faccende altrui, anche perché quella tipa è troppo altezzosa per i suoi gusti.
<Ritornando a noi, maga suppongo?>
Appuntato tutto e aggiunte le nuove risposte, passerebbe il foglio all'Egida, sperando non lo stracci con le sue manoni enormi.
<Ad occhio, io e Shiro come esploratori e tu, Egida e Purrrrscei come portatori di cristalli? Ed il resto a far casino?>